In quegli anni era una delle auto più diffuse. Ma i familiari di Manuela Murgia, la sedicenne trovata morta nel canyon di Tuvixeddu nel 1995, ci provano lo stesso: chiedono, tramite i social, se qualcuno ricorda qualche dettaglio relativo a una Uno bianca con la parte anteriore ammaccata, che circolava a Cagliari in quel periodo.
Sono convinti che Manuela non si sia tolta la vita, come accertato da un’indagine chiusa diversi decenni fa. E hanno presentato istanza alla Procura per la riapertura delle indagini.
La famiglia ha pubblicato la foto simbolo della piccola automobile.
“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni su questa vettura e su alcune situazioni ad essa correlate”, affermano.«già nel ’95 c’erano diverse indicazioni su questa vettura».
Poi, raccontano, sono arrivate delle chiamate. Dicevano: «Abbiamo visto una Uno bianca svoltare fuori dal cancello di Via is Maglias, e buttare dentro qualcosa». Ma anche: «Abbiamo notato una Uno bianca che passava davanti al cancello di via is Maglias prima che venisse ritrovato il corpo di Manuela. E ancora, qualcuno aveva detto: «Ho notato più volte Manuela salire su una Uno bianca gravemente danneggiata sul cofano anteriore» e «Ho notato più volte passare davanti a casa mia una Uno bianca dopo la morte di Manuela».
Ora che il caso è tornato all’attenzione dei media, qualcuno se lo ricorda. I familiari riportano alcune recenti dichiarazioni da loro raccolte: «Si racconta che Manuela avesse litigato con due ragazzi in possesso di una Uno bianca». E «ricordo che a scuola parlavamo di una situazione in cui Manuela era stata vista litigare con due ragazzi poco prima di morire».
I familiari vorrebbero “mettere un punto su queste informazioni!
«Non so se siano affidabili o meno», scrive la sorella, «ma nel ’95 si parlava già di questa macchina. Vi chiediamo: ricordate questa Uno bianca con gravi danni al cofano anteriore, utilizzata da più persone? Alcuni testimoni a suo tempo hanno rilasciato le loro dichiarazioni agli inquirenti. Chiediamo se c’è qualcuno che ricorda o ha sentito parlare e può fornirci informazioni più dettagliate”.
(Unioneonline/E.Fr.)
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