«Ambulanza arrivata solo 3 ore e mezza dopo l’accoltellamento» – .

Una lama multiuso corta e affilata ha perforato gli organi vitali di questo fragile ragazzo la cui riserva di grasso era di soli tre millimetri. L’accoltellamento di Christopher Thomas Luciani non è più un enigma dal punto di vista medico-legale (anche se la relazione completa del medico incaricato dalla Procura dei minorenni sarà depositata tra sessanta giorni). Ma se emergono nuove risposte dall’esperto Cristian D’Ovidio, resta da sciogliere il principale nodo investigativo: è stato fatto tutto il possibile per aiutarlo? Ci sono altre responsabilità in gioco, ad esempio il mancato aiuto da parte di qualcuno? Dobbiamo poi tornare ai fatti di quel pomeriggio, 23 giugno, al parco Baden Powell di Pescara.

Quando “Crox”, come è soprannominato qui a Rosciano il ragazzo accoltellato dagli amici, giace con la faccia nella boscaglia. Dopo averlo accoltellato con venticinque colpi – quindici alla schiena, sei al fianco destro, tre a quello sinistro e uno al gluteo, come ha registrato il medico legale – i ragazzi lo prendono a calci e lo umiliano con gli sputi. Sono circa le cinque e mezza. “Crox” ansima. Il gruppo si sposta sulla spiaggia dove, tra le altre cose, si sbarazzerà del coltello. Sono ormai le nove, però, quando viene registrata questa telefonata tra un operatore del 112 e un addetto del 113, i soccorsi insomma: “Mi ha chiamato un nostro ufficiale, un tenente colonnello, questo è sul posto in via Raffaello, al parco Baden Powell e ora ho anche mandato l’ambulanza, solo che tu mandi una tua pattuglia perché è il tuo settore…”.

Circa tre ore e mezza dopo, i soccorsi non sono ancora arrivati ​​e la squadra volante si ricostruisce. E le idee sono tutt’altro che chiare: «Dice che suo figlio, suo figlio, intorno alle 18 ha visto accoltellare un’altra persona, un extracomunitario». Tra questi due momenti – quello dell’omicidio e quello dell’arrivo della pattuglia di soccorso – si colloca lo psicodramma di Pietro (nome fittizio), il compagno che, a un passo dal sentirsi male dopo aver assistito all’evento, decide di rivolgersi a il padre. Quest’ultimo effettua un sopralluogo e successivamente allerta la polizia. Ma Christopher Thomas, accoltellato, colpito, umiliato, avrebbe potuto essere salvato con un’ambulanza arrivata al momento giusto? È questa la domanda a cui dovranno rispondere i pm della Procura dei Minori.

 
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