Partenza con i freni per gli agriturismi, in Toscana (regione leader) -25% sulle prenotazioni – .

Partenza con i freni per gli agriturismi, in Toscana (regione leader) -25% sulle prenotazioni – .
Partenza con i freni per gli agriturismi, in Toscana (regione leader) -25% sulle prenotazioni – .

La stagione turistica è appena iniziata e sarebbe ancora prematuro avventurarsi in previsioni sui flussi in arrivo, in un’estate che al momento si caratterizza per un clima “pazzo”. Ma qualche segnale si intravede ancora, a partire dalle prenotazioni sinora effettuate (oltre al colpo d’occhio nei centri storici e al traffico stradale), in un settore come quello dell’agriturismo, generalmente attivo e al passo con i tempi, come dimostrano i servizi e le attività sempre più su misura offerti ai visitatori. Strutture che hanno il loro peso anche per l’enogastronomia, perché la prima voce di spesa per chi va in vacanza è legata al “cibo”. Ed è allora interessante prendere in considerazione i primi dati riguardanti l’agriturismo in Toscana, la Regione che, ha ricordato di recente Coldiretti Toscana, è al primo posto in Italia per ospitalità “contadina” e turismo rurale, con 5.634 agriturismi autorizzati (+4,7%)più di uno su cinque (21,8%) si trova in questo territorio, con un record di presenze con quasi 1,3 milioni di arrivi e oltre 5 milioni di presenze nel 2023. Una regione con ben dieci città nella top ten per numero di strutture, a partire da Grosseto (239 agriturismi), leader in Italia, ma anche Cortona (142), Manciano (124), San Gimignano (112), Montalcino, Montepulciano (111), Magliano (91). Territori profondamente legati anche alla produzione vinicola, basti pensare a Montalcino e al suo Brunello, Montepulciano, patria del Vino Nobile, San Gimignano della Vernaccia di San Gimignano, Cortona e al suo vitigno simbolo, il Syrah.
Un 2024 che, però, è iniziato con il freno a mano tirato per gli agriturismi di una delle regioni simbolo del turismo e dell’enogastronomia, un andamento che fa pensare che nel resto d’Italia la situazione non sia migliore: “in diverse zone del Toscana la stagione turistica degli agriturismi subisce un calo di prenotazioni per giugno e luglio in media del 25%. Ad agosto la situazione sembra in lieve ripresa”. È questa la sintesi tracciata da Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana, sezione di Confagricoltura Toscana che si occupa di turismo rurale, nel fare una panoramica delle prenotazioni per i mesi estivi del turismo in Toscana. “La caratteristica del 2024, nei nostri agriturismi, è l’aumento dei soggiorni brevi a scapito di quelli lunghi, tipici del mercato estero – aggiunge Maccaferri – mentre la clientela italiana continua a preferire prenotazioni last minute che rendono impossibile effettuare predizioni. La situazione però è diversa da zona a zona”. E se in Maremma la stagione, nel suo complesso, “si attesta a -30%” con “famiglie praticamente scomparse”, nel Senese lo scenario non è dei migliori e se “per agosto si registra una ripresa impercettibile, con una grande presenza di turisti americani”, mancano “i turisti inglesi, abituati a frequentare la zona, forse a causa delle stringenti regole per l’uscita dal Paese legate alla Brexit. Nella zona del Chianti e del Chianti classico le prenotazioni sembrano seguire un andamento piuttosto positivo. Questo perché sono molti i clienti abituali delle strutture che garantiscono di anno in anno una base di prenotazioni, mentre per le nuove richieste i dati non sono molto incoraggianti. Numeri interessanti arrivano dal settore “experience” che però non garantisce il pernottamento”.
Dall’entroterra al mare, le prenotazioni negli agriturismi non decollano: “nelle zone costiere come Livorno e Argentario, le aziende affiliate ad Agriturist dichiarano di avere l’impressione che la stagione vera e propria non sia ancora iniziata – prosegue il presidente di Agriturist Toscana – i viaggiatori sono spesso famiglie e clienti abituali, ma si conferma la tendenza verso soggiorni brevi. Da segnalare inoltre l’assenza dei turisti tedeschi, che ogni anno frequentano la zona”. In controtendenza la Versilia e la zona della campagna lucchese, dove le strutture registrano “un aumento intorno al 10-15% sui pernottamenti”.


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