Le parole di Pogacar e Vingegaard dopo la tappa di Bologna – .

Le parole di Pogacar e Vingegaard dopo la tappa di Bologna – .
Le parole di Pogacar e Vingegaard dopo la tappa di Bologna – .

Il primo atto di una sfida che, con ogni probabilità, sarà il filo conduttore del 111° Tour de France: l’attacco di Tadej Pogacar sulle ultime rampe del San Luca non ha colto di sorpresa Jonas Vignetoche ha subito seguito la ruota del dominatore dell’ultimo Giro d’Italia. Pur riaffermando la propria superiorità sulla concorrenza, lo sloveno e il danese hanno giocato il finale a carte coperte, consentendo a Remco Evenepoel e JRichard Carapaz di rimontare. I pareri dei protagonisti subito dopo l’arrivo di tappa in Bologna.

Pogacar: «La reazione di Jonas non mi ha sorpreso»

Subito dopo aver indossato la maglia gialla, il 26enne Emirati Arabi Uniti Emirates ha concesso la consueta intervista mondiale: «Sapevamo benissimo che il vittoria del palco era ormai fuori portata. IL Visma ha imposto un ritmo altissimo già al primo San Luca. Anche la seconda volta il ritmo era veloce, ma ho voluto provare lo stesso, anche per mettermi alla prova. Vingegaard mi ha seguito subito, ma non posso certo dirlo sorpresoPer il resto, abbiamo pedalato insieme fino al traguardo, dove poi ci hanno raggiunto Evenepoel e Carapaz. Il pubblico bolognese? Mi ha emozionato. E quello che ho visto salendo è stato meraviglioso. Questo è il ciclismo che dovremmo amare tutti. La maglia gialla? Giorno dopo giorno valuterò se tenerla o meno».

La risposta di Vingegaard: «Non mi aspettavo di essere a questo livello»

Il capitano della Visma-Lease a Bike invece ha scelto i microfoni della televisione pubblica danese a commentare la sua prestazione per le strade di Bologna: «Per me era importante capire a che punto ero e, allo stesso tempo, tenere il passo con Pogacar. Questo è stato uno dei giorni in cui avevo paura di lasciare qualcosa per terra. Posso sicuramente contare me stesso soddisfatto per come è andata oggi. sono molto sorpreso per la forza che ho espresso in bici. A dire il vero non mi aspettavo di essere a questo livello. Sono molto contento di quello che ho fatto nei primi due giorni di gara».

Evenepoel: «All’inizio della salita non ero in una buona posizione, ma sono riuscito a sistemarla»

Raggiunto poco prima del traguardo sui due favoriti per la maglia gialla a Nizza, Remco Evenepoel – balzato in cima alla classifica giovane – ha spiegato di non essere riuscito a seguire i primi due per una mera questione di gambe: «Mi è mancato un po’ forza proprio quando ce n’era bisogno. Di solito, però, ho bisogno di qualche giorno carburare. In ogni caso posso dire che questa per me è stata una giornata positiva. Certo: sarebbe stato meglio seguire i primi due, ma il divario che si è creato poco dopo l’ Curva delle Orphanelle mi ha costretto ad esagerare per tornare davanti. All’inizio della salita non ero nella posizione migliore, ma alla fine è andata comunque bene. Un messaggio per i miei avversari? Non mi arrenderò e cercherò di unirmi anch’io alla lotta».

Remco Evenepoel al Dauphiné Criterium © Soudal Quick-Step – Getty Images Sport

Gli altri protagonisti della giornata: Vauquelin, Cristian Rodriguez, Ciccone

Il duello Pogacar-Vingegaard ha forse lasciato sullo sfondo il golpe emergente di Kevin Vauquelinche ha dato al Arkea-B&B Hotel il primo successo di tappa in un Grande Giro. Il commento del francese poco prima della premiazione:

«Ho passato un momento difficile perché non riuscivo a trovare il feeling giusto. Quando è iniziata la fuga sono stato bravo a cogliere l’occasione. Il gruppo ci ha dato molto spazio, ma nel gruppo di testa abbiamo fatto un’ottima prestazione. Devo ringraziare il mio compagno di squadra Cristian Rodríguezperché ha corso alla grande e mi ha supportato nei momenti cruciali di questa giornata perfetta. Sapevo di essere più forte in salita, ma ho comunque trovato subito un buon accordo con Abrahamsen e Oliva. Poi, dopo aver fatto insieme il primo tratto del San Luca, ho avuto un vantaggio: non volevo lasciare nulla di intentato, anche solo perché ero in compagnia di due corridori molto pericolosi. Per me era già un sogno partecipare al Tour. Aver vinto una tappa mi rende orgoglioso». Gli fa eco il suo scudiero, Cristian Rodriguez: «Questa è la nostra prima vittoria in un Grande Giro. Io e Kevin entrammo insieme in questa azione, ma fin dall’inizio non avevamo stabilito chi dei due sarebbe stato al servizio dell’altro. Dopo la prima salita, in cui tenni un ritmo regolare, mi misi a completa disposizione di Vauquelin».

Chiudiamo la nostra rassegna delle voci post-stage con le dichiarazioni di Giulio Ciccone a Rai Sport: «E È stata un’altra giornata particolarmente impegnativa esigente dopo quella di ieri. Voglio essere realista: era impossibile pensare di seguire le due mostri, ancora di più perché il ritmo in salita era veramente veloce. In ogni caso ho cercato di gestire il finale con le forze che ho. E questo sarà il mio atteggiamento anche nelle prossime tappe. Le difficoltà di Roglic? I primi due giorni sono stati davvero speciali: il caldo può distorcere parecchio le cose prestazione. In ogni caso non parlerei di segnali negativi.».

 
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