Sanremo, l’organo costruito a Leffe suona per Don Sueli – .

L’imponente e moderno 2,653-pipe organ made by Pietro Corna di Leffe ha fatto da accompagnamento musicale per le occasioni speciali, ieri mattina nella basilica concattedrale di San Siro, a Sanremo (Imperia), alla prima messa di don Sueli Fornoni. Il neo sacerdote, 40 anni, originario di Ardesio, dopo l’ordinazione presbiterale avvenuta sabato a Taggia, ha presieduto alle 11.15 la solenne concelebrazione alla presenza, tra gli altri, dei genitori Dina Bana e Giorgio, noto cronista, e del sindaco di Ardesio Yvan Hunting e di familiari, amici e conoscenti. Sull’altare anche il vescovo emerito di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Alberto Maria Careggio.

A rendere ancora più solenne e partecipata la Messa è stata l’esecuzione musicale, curata dai coristi diretti dalla Professoressa Laura Farruggio e accompagnati all’organo dal Maestro Andrea Verrando. Le vicende di questo strumento musicale ci riportano, come Don Sueli, nella terra bergamasca: inaugurato il 19 marzo 2021, è stato realizzato nell’azienda Corna, in via Gaetano Donizetti.

Una sfida notevole quella che la Diocesi ligure ha affidato al professionista bergamasco, grazie alle conoscenze e alle competenze di don Fornoni, all’epoca diacono, ma già responsabile della segreteria del vescovo monsignor Antonio Suetta, nonché della musica sacra diocesana. La Basilica di San Siro, l’edificio più antico di Sanremorisale al XII secolo ed è un esempio di architettura romanica del Ponente Ligure.

L’organo precedente era un Marelli del 1905, presentato all’Esposizione Universale di Milano, ora installato nella chiesa di Aurigo, nell’entroterra di Imperia.

L’organo costruito a Leffe si erge per oltre 16 metri e ha un design contemporaneo, dalle linee leggere ed eleganti: «In più punti richiamano le forme romaniche dell’edificio», ha spiegato Pietro Corna in occasione dell’inaugurazione, per poi aggiungere: « È organizzato in tre manuali di cui uno espressivo e una pedaliera a 52 registri. Con un peso complessivo di circa 95 quintaliescluso il coro, ha una facciata imponente.”

Sono stati necessari scavi archeologici per predisporre i plinti di fissaggio e studi progettuali dell’ambiente da parte dell’architetto Michele Palazzotto, responsabile dell’ufficio tecnico diocesano. Ha progettato anche la cassa lignea, realizzata dalla Stand Green di Chiuduno, e la possente struttura in ferro, delle Officine dei metalli di Frossasco (Torino).

Durante la messa, don Sueli ha ripetuto le parole di monsignor Bruno Fasani, giornalista e suo amico, che ha tenuto un’omelia accorata: «Padre mio», ha detto, recitando una preghiera di san Charles de Foucauld che è diventata la loro preghiera, «non di me quello che vuoi.”

Ieri altre messe per don Sueli, sempre a Sanremo presso il monastero dei Carmelitani Scalzi e a Ventimiglia nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Tra pochi giorni ci sarà una festa nella sua comunità nataleArdesio, dove celebrerà alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale domenica 14 luglio.

 
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