Ecco il film documentario dedicato a Stefano Barone, morto a causa di una talpa – .

Ecco il film documentario dedicato a Stefano Barone, morto a causa di una talpa – .
Ecco il film documentario dedicato a Stefano Barone, morto a causa di una talpa – .

PESARO Dopo le anteprime milanesi al Cinema Arlecchino, al Lilt Festival e a Roma, questa sera (ore 21.15) al cinema Astra arriva “Il granello. Crocevia di una talpa”, grazie al sostegno di Farmacie Comunali e Convention Bureau – Terre Ducali.

Alla proiezione seguirà un dibattito, coordinato dalla giornalista Ilaria Fratoni, con Frida Bruno, Beppe Barone e Pietro Nalesso, l’attore che interpreta il vero protagonista della storia, insieme al prof. Ferdinando Cananzi, esperto in chirurgia dei sarcomi, melanomi e tumori rari presso l’Irccs Istituto Clinico Humanitas e tre medici specialisti dell’Ast Pesaro – Urbino: il dott. Alberto Patriti, la dott. ssa Rita Chiari e la dott. ssa Shohreh Zavareh Ardestani. Il cortometraggio, ideato e diretto da Frida Bruno, è dedicato a Stefano Barone, colpito dal melanoma a 23 anni. Casualmente, si è ritrovata a leggere le sue memorie all’inizio di questa odissea personale, dedicata a una sua omonima, Frida, musa immaginaria che ha ispirato gli ultimi mesi della sua vita.

Il destino ha voluto che si incontrassero in qualche modo, mettendo casualmente il regista e sceneggiatore in contatto con il padre di Stefano, una figura amorevole e con lo sguardo rivolto al futuro, intenta a comunicare l’importanza della prevenzione e dell’evoluzione della ricerca scientifica nel campo dei tumori della pelle. «Con quest’opera – ha detto Beppe Barone – speriamo di riuscire a passare di mano in mano un grande messaggio ai giovani, proprio come auspicava lo stesso Stefano nel suo viaggio verso il bivio di una mole».

Il racconto alterna parti di finzione a testimonianze di medici, scienziati e familiari, in un buon equilibrio tra fatti, informazioni scientifiche e una parte emotiva. Una narrazione, pur nel suo carattere documentaristico, in cui ci si immerge e ci si emoziona, seguendo la metafora di un “granello di sabbia”, tanto piccolo quanto potente da rovinare la vita se non rimosso in tempo.

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Corriere Adriatico

 
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