Sono tra i primi in Sicilia per numero di disoccupati. Nel 2023 Agrigento aveva un tasso del 51,1%, seguita da Trapani (50,8%) e, dopo Caltanissetta (49%), Palermo con il 46,2%. Percentuali Istat che, nel caso della Città dei Templi e della Capitale, sono leggermente diminuite rispetto al 2021, ma che restano comunque elevate. Non c’è lavoro, i giovani fuggono: ogni anno – in quella che per molti è ormai considerata una terra senza futuro – se ne vanno tanti laureati. Nel 2021, secondo l’Istat, sono stati cancellati dall’anagrafe 91.274 siciliani, di cui 50.540 avevano meno di 40 anni. Chi resta e lavora spesso muore a causa di un incidente. Agrigento, Palermo e Trapani, per l’incidenza della mortalità sul lavoro, sono infatti in “zona rossa”. Vuol dire che sono le province più pericolose per i lavoratori. Proprio venerdì scorso, a Canicattì, ha perso la vita un operaio: il ventunenne è rimasto schiacciato dal carrello elevatore che stava manovrando in un magazzino di materiali edili. Alla fine del primo trimestre dell’anno in corso, l’Isola si trovava – secondo l’Osservatorio Vega Safety – in “zona gialla” con un tasso di mortalità, per milione di lavoratori, pari al 6,4%, pari al dato medio…
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