Napoli e Salerno alleate per la tutela degli animali (e non solo) – .

Napoli e Salerno alleate per la tutela degli animali (e non solo) – .
Napoli e Salerno alleate per la tutela degli animali (e non solo) – .

Campano – «Abbiamo un approccio non giudicante al problema, non insultiamo violentemente le persone né pretendiamo chissà cosa, come ci si aspetta. Ciò che chiediamo è un cambiamento sistemico: la base per noi è fornire informazioni; chiediamo a coloro che hanno il potere di cambiare le cose, sia singoli cittadini che leader di governo, di incoraggiare un cambiamento nell’alimentazione evidenziando non le condizioni precarie degli animali ma anche il contributo negativo che l’allevamento intensivo ha sulla nostra Terra”.

Oggi con noi ci sono Alessandra e Francesco, due attivisti che rappresentano rispettivamente l’Animal Save Movement di Napoli e Salerno. Con loro esploriamo le loro motivazioni, le sfide che affrontano quotidianamente e le speranze che hanno per il futuro. Scopriamo come le loro azioni locali si intrecciano con grandi questioni globali, offrendo una prospettiva unica su come comunità diverse possano unire le forze per un obiettivo comune.

LA STORIA DEL MOVIMENTO ANIMAL SAVE

L’Animal Save Movement è stato fondato nel 2010 a Toronto, Canada, da Anita Krajnc, un’attivista per i diritti degli animali e ambientalista. La scintilla che ha portato alla fondazione del movimento è stata una forte consapevolezza della sofferenza degli animali destinati all’industria alimentare e dell’impatto devastante di questa industria sull’ambiente. Anita Krajnc ha iniziato a organizzare veglie settimanali fuori dai mattatoi di Toronto per dare visibilità alle condizioni degli animali trasportati al macello.

Queste veglie, caratterizzate da un atteggiamento compassionevole e non violento, miravano a testimoniare e documentare la sofferenza degli animali, sensibilizzando e incoraggiando il cambiamento attraverso l’empatia e l’informazione. Il movimento si diffuse rapidamente a livello globale, ispirando la creazione di gruppi simili in molte altre città e paesi. Ogni gruppo locale si impegna a organizzare veglie e eventi educativi per promuovere il rispetto e i diritti degli animali.nonché sensibilizzare sulle problematiche ambientali legate alla produzione industriale di carne.

Oggi l’Animal Save Movement è una rete internazionale che include il Climate Save Movement e l’Health Save Movementestendendo così la propria missione a una gamma più ampia di questioni interconnesse che riguardano la salute umana, la giustizia climatica e la protezione degli animali.

TESTIMONIANZE ATTIVISTI: LA VOCE DEGLI ANIMALI E DEL PIANETA

È comodo pensare che gli animali e la natura in generale non soffrano, ma non è così.. E nonostante il legame tra natura e spiritualità umana sia un tema sentito da millenni, per noi occidentali resta un tabù: ci piace pensare che l’essere umano sia al centro di tutto e che le altre specie siano semplicemente inferiori alla nostra e che deve fungere da valvola di alimentazione o di sicurezza.

«Sostenere campagne globali non significa abbandonare il territorio, anzi. Vediamo negli esempi che ci giungono da altre parti del mondo un maggiore impulso a focalizzare e lottare sui problemi locali. La base da cui partiamo è il tema antispecista, la lotta quindi per il riconoscimento dell’equilibrio tra le specie. Anche l’allevamento intensivo di animali ha un forte impatto sul suolo: in particolare nelle province di Napoli e Salerno durante tutto l’anno si registrano innumerevoli rinvenimenti di carcasse e resti zootecnici.

Ciò su cui si concentrano Alessandra, Francesco e tutti i loro compagni attivisti del Movimento SalvaAnimali è l’informazione: spesso vanno nelle scuole per parlare degli impatti dell’agricolturadiscutendo dei problemi non solo a livello terrestre ma anche a livello acquatico, dove i pesci vengono imbottiti di antibiotici per ingrassare ed essere pronti al consumo. “La nostra è un’azione nonviolenta e le attività che pratichiamo per coinvolgere sempre più persone riguardano eventi sul territorio, proiezioni di documentari e webinar aperti al pubblico in cui si discute del problema”.

Ciò che chiediamo è una consapevolezza

Da qualche mese i due gruppi, Salerno Animal Save Movement e Napoli Animal Save Movement, hanno unito le forze anche per avere un maggiore impatto visivo. “Il nostro gruppo non vuole solo un cambiamento sistemico, ma vuole anche creare una comunità. Il nostro scopo è creare un approccio socratico al problema, cioè percorrere con chi ci segue un percorso attraverso il quale prendere coscienza del problema e decidere in autonomia quale atteggiamento è più opportuno utilizzare. Cerchiamo di portare il singolo cittadino ad approfondire alcune tematiche e a discuterne. Ciò che chiediamo è una consapevolezza».

IL TRATTATO VEGETALE

Il Trattato sulle piante è un’iniziativa globale che mira a promuovere un sistema alimentare sostenibile e ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare attraverso la diffusione di diete a base vegetale. Ispirato dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, questo trattato cerca di affrontare la crisi climatica, la perdita di biodiversità e le questioni relative alla giustizia alimentare concentrandosi sulla trasformazione delle abitudini alimentari.

Tuttavia, il Plant Based Treaty, che coinvolge governi, organizzazioni non governative, comunità locali e singoli individui, è attualmente un fiasco. Giuseppe di Animal Save Movement Salerno spiega perché: «Il trattato mira a riconvertire l’attuale sistema alimentare che si basa su proteine ​​animali in un sistema basato su proteine ​​vegetali. Questo perché? Negli ultimi anni, dopo l’Accordo di Parigi, c’è stata una crescente consapevolezza che la lotta ai problemi climatici è indispensabile.”

«I sempre crescenti periodi di siccità in alcune aree del mondo e di inondazioni in altre, lo scioglimento dei ghiacciai, il depauperamento dei mari e delle acque dolci, la distruzione degli habitat terrestri stanno contribuendo alla crisi climatica. Ed è proprio dopo il trattato che è nata la branca Clima del nostro movimento: tutto è strettamente correlato. Complice è sicuramente anche la militanza di Greta Thunberg, che ha portato il problema della crisi climatica a tutti i livelli della nostra società”.

EDUCAZIONE E CONSAPEVOLEZZA: CONSIGLI DEL MOVIMENTO ANIMAL SAVE

«Spesso ci troviamo a lottare e a sentirci attaccati per scelte che non sono nostre, vedi la deforestazione in Amazzonia per favorire la coltivazione della soia. Il problema è che non sempre siamo consapevoli e informati di alcuni fattori: ad esempio l’allevamento favorisce l’inquinamento delle falde acquifere e con esse della terraQuesto perché? Questo accade quando l’allevatore di turno non rispetta le normative che, ripeto, non scriviamo”, sottolinea Giuseppe di Animal Save Movement.

«Così come non è colpa nostra se c’è un’isola di plastica nell’Oceano Pacifico. Semplicemente rendiamo le persone consapevoli di come le nostre scelte quotidiane stiano avendo un impatto così grande sull’intero pianeta. Quasi il 50% dell’isola di plastica è costituita da attrezzi da pesca e l’abbandono delle reti fantasma è sempre più monitorato perché sono sempre più numerosi i ritrovamenti, anche lungo le nostre coste, di tartarughe, delfini e cetacei in genere intrappolati in esse”.

Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di approfondire l’argomento parlando con l’associazione Fondalicampania, che cura personalmente le acque e i fondali del litorale napoletano. «Non basta scegliere la carta al posto della plastica: il cambiamento deve essere più ampio, seppur lento. Dobbiamo renderci conto che potremmo essere ad un punto di non ritorno», concludono Francesco e Alessandra, entrambi attivisti di Animal Save Movement.

«Siamo convinti che non ci può essere liberazione se non c’è libertà per tutti. Tutti i percorsi sono interconnessi secondo noi: dobbiamo liberare le donne dal patriarcato, dobbiamo liberare la razza umana dal capitalismo dei ricchi e dell’uomo bianco, dobbiamo liberare gli animali dalla concezione specista. Tutte queste lotte sono le nostre lotte.”

UN MONDO DIVERSO È POSSIBILE E ANIMAL SAVE MOVMENT CI CREDE

«Salvare gli animali non significa pagarli: non li compriamo per poi liberarli. Attraverso il dialogo e la sensibilizzazione di chi in quel momento possiede gli animali, riusciamo a strapparli al loro destino di morte. Sia negli allevamenti che nei macelli. Negli anni abbiamo liberato tanti animali, pochi rispetto a quelli che muoiono ogni giorno nel mondo, ma è un modo per far capire che noi ci siamo. Noi ci siamo sempre”, sottolinea Alessandra del Movimento Animal Save di Napoli “È complesso fare attivismo, ma noi crediamo nell’unione e nella correlazione dei vari problemi e ingiustizie del mondo».

Ciò che più mi ha colpito di Alessandra e Francesco Animal Save Movement è stata la consapevolezza che il processo di conversione a un mondo completamente vegetale è lungo e tortuoso, ma non impossibile. «Attivismo significa rispettare le leggi e avere comunque rispetto per il lavoro degli altri. Ciò che facciamo o cerchiamo di fare è semplicemente coinvolgere gli altri nella cultura del possibile“. Esiste una seconda via e dobbiamo lottare per perseguirla e seguirla. “Ci sono ancora molti difetti nel nostro sistema, ma confidiamo che le cose possano migliorare in futuro. Le scelte alimentari e le nostre abitudini possono e devono essere cambiate.” Non abbiamo un pianeta di riserva.

 
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