Oggi 32 lasceranno Modena – Società – .

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‘Il 1° luglio 2024 molti agenti della Polizia di Stato di questa provincia saranno trasferiti per tornare nei loro luoghi di origine, o in una sede ritenuta più adatta alle loro aspettative e scelte di vita. Una volta trascorso il periodo minimo di permanenza, attualmente fissato in un anno per le sedi disagiate (Stazione di Polizia di PS e Distaccamento Polizia Stradale di Mirandola e Sottosezione Polizia Stradale di Modena Nord) e in due anni per tutti gli altri Uffici di Polizia di questa provincia, ufficiali, sovrintendenti e ispettori potranno legittimamente ottenere il trasferimento. In questa occasione, che riguarda il ruolo degli ufficiali, saranno 32 gli ufficiali che lasceranno Modena e la provincia, per tornare a casa o in un’altra sede più ambita. Questi 32 poliziotti saranno ovviamente tutti sostituiti, soprattutto da ufficiali in prova appena diplomati alle scuole di Polizia, che probabilmente ripeteranno il ciclo che si conclude il 1° luglio: pochissimi anni in questa sede e poi via.’

Un problema noto ma che, nelle sue conseguenze, assume proporzioni davvero importanti, anche di carattere strutturale, quello posto dal segretario provinciale del Siulp Roberto Butelli.
‘La stragrande maggioranza di chi parte – precisa – è a Modena da 2 o 3 anni, molti altri solo da un anno o poco più come nel caso delle località disagiate di Mirandola e Modena Nord e, molto spesso se non quasi sempre si sente dire che il problema abitativo è fondamentale per maturare la scelta di andare altrove. Due o tre anni di servizio, trascorsi per lo più lavorando e vivendo in caserma, senza mai vivere veramente la città e senza sentirsi parte integrante di questa comunità, ma pensando solo al momento in cui verrà maturata l’anzianità minima di sede. poter partire.

Rispetto al passato, quando molti agenti sceglievano di stabilirsi a Modena o nella sua provincia per costruirsi un futuro, contribuendo in modo più completo e partecipato alla sicurezza di tutti, oggi si assiste a una sorta di impoverimento che non può essere affrontato semplicemente sostituendo chi sceglie di andarsene.

«Il problema, come abbiamo già detto, non è solo della Polizia di Stato o delle Forze di Polizia, ma di tutte le cosiddette professioni di aiuto e di quelle professioni che possono definirsi di pubblica utilità, nonostante l’ISTAT abbia certificato da tempo fa che nella sola città di Modena le case sfitte sono 12.000. Sottolineiamo il problema della sicurezza perché a gran voce e da più parti – cittadini, politica, mondo dell’impresa – le richieste di un territorio più sicuro sono in continuo aumento, perché senza quel baluardo di civiltà non c’è crescita e non c’è benessere. Una sorta di “piano casa” secondo il Siulp è fortemente necessario, ora più che mai per contrastare una deriva che sembra inarrestabile e che vede nella sicurezza una voce di forte impatto per il bene di tutti’ – conclude Butelli.

 
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