Un viaggio da lui definito “mentale e musicale” dal titolo “Komorebi”, parola giapponese che descrive la luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi. Si tratta di un progetto composto da 3 tracce, nato per raccontare e trasformare in musica una storia particolare e bizzarra.
«In uno sperduto villaggio giapponese, Haruto amava passeggiare nella foresta, affascinato dai “komorebi”, la luce del sole che filtrava attraverso le foglie. Durante una passeggiata, intraprese un viaggio astrale che lo portò al reattore 4 di Chernobyl, dove percepì l’energia oscura e vide gli spiriti inquieti. Anche lì notò un komorebi astrale, luce universale filtrata dall’orrore. Tornato nel suo corpo, Haruto ha sentito un profondo cambiamento, riconoscendo la fragilità della vita e la bellezza nascosta nei luoghi più oscuri.
“Ci tengo a sottolineare che ogni traccia è stata curata nei minimi dettagli, con sample e melodie attentamente contestualizzate” ha scritto sul suo profilo Fabio che, fin dall’età di 6 anni, ha intrapreso lo studio della batteria sotto la guida di Rino Corrieri, celebre batterista di Caparezza. La sua formazione musicale si è ulteriormente arricchita con lo studio delle percussioni classiche.
Parallelamente si dedica con passione alla musica elettronica, imparando a comporre e produrre utilizzando software di produzione e sintetizzatori. Attualmente frequenta il liceo musicale “Casardi” di Barletta, dove continua a perfezionare le sue competenze musicali. Inoltre, dal 2022 fa parte della Benevento Junior Philharmonic Orchestra come percussionista, unendosi nello stesso anno ai Route 99, una street band che fonde vibrazioni soul, jazz, blues e funk.
