Umbria, il lavoro uccide. Sette morti in cinque mesi. Regione con bandiera rossa – .

Umbria, il lavoro uccide. Sette morti in cinque mesi. Regione con bandiera rossa – .
Umbria, il lavoro uccide. Sette morti in cinque mesi. Regione con bandiera rossa – .

Perugia, 2 luglio 2024 – Con sette decessi in cinque mesi e un’incidenza di lesioni mortali sui lavori in rosso, l’Umbria resta tra le peggiori regioni per sicurezza sul lavoro. È quanto segnala l’Osservatorio Sicurezza e Ambiente di Vega Engineering, che con il parametro ‘incidenza’ indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una determinata regione o provincia in base al numero di occupati presenti nella stessa area. In sintesi, l’indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra realtà diverse, anche se caratterizzate da una popolazione attiva differente.

And unfortunately our region together with Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Campania, Emilia-Romagna, Sicily and Puglia è nella zona rossaovvero è una di quelle regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 25% rispetto alla media nazionale. In zona arancione ci sono la Calabria. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise, mentre in zona bianca ci sono Lazio, Sardegna, Marche e Veneto. Entrando ancora più nel dettaglio, notiamo che nella provincia di Perugia si sono verificati 6 decessi sul lavoro dal 1° gennaio al 31 maggio di quest’anno, con un’incidenza del 21,8 rispetto alla media nazionale su un numero di occupati pari a 278 mila.

Un po’ meglio va nel ternano: qui si è registrato un ‘mortale’, con circa 83mila occupati e un’incidenza di 12 punti (zona gialla). nei primi cinque mesi dell’anno L’Osservatorio traccia un identikit dei lavoratori più a rischio, un dato che continua a preoccupare tra i lavoratori più anziani. L’incidenza più elevata si registra infatti nella fascia degli ultrasessantacinquenni (con un’incidenza del 55,0), seguita da quella dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni (con un’incidenza del 19,4). E il settore più colpito resta l’edilizia. “Giunti quasi a metà anno, la proiezione a fine 2024 delle vittime sul lavoro appare già tragica e simile a quella degli anni precedenti – spiega Mauro Rossatopresidente dell’Osservatorio Vega Engineering per la Sicurezza sul Lavoro e l’Ambiente di Mestre -. Da gennaio a maggio 2024 le vittime sono state 369, 11 in più rispetto a fine maggio 2023.

Purtroppo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, i decessi sul lavoro sono aumentati del +5,5%. “Ma come sempre – Rossato sostiene – l’incidenza è il vero indicatore di rischio per i lavoratori nel nostro Paese, poiché parliamo di vittime in rapporto alla popolazione attiva”.

 
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