calo delle presenze a giugno. Anche in Calabria -15% rispetto allo scorso anno – .

calo delle presenze a giugno. Anche in Calabria -15% rispetto allo scorso anno – .
calo delle presenze a giugno. Anche in Calabria -15% rispetto allo scorso anno – .

CATANZARO Non sono confortanti i dati diffusi dal Sib – Sindacato Italiano Balneari, che segnalano cali generalizzati delle presenze a giugno rispetto allo scorso anno, con l’eccezione del Molise che da solo mette a segno un ottimo +10%. Unica salvezza, come in altri settori del turismo, rappresentata dagli stranieri. Non va meglio in Calabria dove si registra un -15 per cento di presenze. Antonio Giannotti, responsabile calabrese dell’Unione Stabilimenti Balneari Italiani (Sib), affiliata a Confcommercio, chiede attenzione al settore. «I dati negativi – ha spiegato Giannotti in un’intervista a Corriere della Calabria – è sicuramente frutto di alcuni weekend turbati dal maltempo, ma il dato che pesa di più è la grave incertezza normativa dettata dalla “direttiva Bolkestein” che non ha consentito a tutte le strutture turistiche del demanio marittimo di fare una promozione adeguata con entusiasmo, ma soprattutto con gli investimenti che vanno fatti in previsione di una stagione. Questi investimenti sono stati completamente congelati dall’incertezza normativa che grava su tutte le attività turistiche.“. In Calabria ci sono circa 1.800 concessioni, che comprendono anche ristoranti, alberghi e campeggi. Quanto ai prezzi, non ci sono stati aumenti significativi e, in media, si spendono 10-12 euro per un ombrellone e due sdraio, fino a 20 euro con i lettini. “In Calabria, in media, i prezzi non sono stati adeguati. Il bello della nostra Calabria – ha aggiunto Giannotti – è che offriamo una grande scelta lungo tutta la costa, con una varietà di servizi, quindi c’è la possibilità di una scelta ampia anche nello stesso comune, sulla stessa costa”.

L’appello

«Prima i clienti ci chiamavano per prenotare, oggi ci chiamano per sapere se esistiamo ancora, questo è sconfortante. Serve un segnale forte dal Governo, perché la delibera regionale non basta. Gli investimenti, soprattutto quelli privati, hanno bisogno di certezze e di capacità di programmazione. Questo è un settore assolutamente vitale per quanto riguarda l’attività in sé, perché in prospettiva c’è una richiesta di più servizi, più attività, ma è assolutamente in crisi per quanto riguarda il blocco totale di qualsiasi tipo di investimento”. È l’appello lanciato dal rappresentante calabrese delle località balneari.

Antonio Giannotti

Le stime

According to the survey conducted on a sample of Italian seaside businesses, attendance has decreased in all Italian regions. In detail: Abruzzo -20%, Basilicata -11%, Calabria -15%, Campania -30%, Emilia Romagna -25%, Friuli Venezia Giulia -30%, Lazio -50%, Liguria -60%, Marche unchanged, Molise +10%, Puglia -20%, Sardinia -15%, Sicily unchanged, Tuscany -15%, Veneto -15%.

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