La calma piatta a Genova è garanzia di sicurezza – .

La calma piatta a Genova è garanzia di sicurezza – .
La calma piatta a Genova è garanzia di sicurezza – .
Vittorio Siriani

Potremmo chiamarla “calma piatta”, o per i più irrequieti “caos calmo”. Intendiamo la situazione attuale della società rossoblù, nel periodo in cui si è aperto il mercato.
I tifosi, si sa, sono sempre emozionati, il Genoa dopo il bel campionato è sempre più nel cuore dei suoi tifosi: che attendono non con ansia, ma solo con curiosità quello che i dirigenti rossoblù stanno costruendo.
La sensazione è che dal punto di vista economico (che al momento è il più delicato) la situazione sembri “tranquilla”. Il CEO Blazquez ha garantito che non cambierà nulla, 777 Partners resta vicina all’azienda e tutto il “grande mondo calcistico” che ruota attorno a questi fondi sta ruotando nella direzione più razionale.
Detto questo, tutti si aspettano qualche novità, anche se la sensazione generale è che non possa cambiare molto in una squadra che è già una “squadra”, che ha già una sua identità, un suo modo di esprimersi. Quindi è opinione generale che basteranno pochi ritocchi o aggiunte per completare un mosaico che ha già una sua ambientazione.
È la prima volta, dopo tanti anni, che il mercato rossoblù si divide in pochi nomi, tre o quattro al massimo, studiati attentamente, scelti con cura, certi che da Gilardino a Ottolini le strade degli acquisti siano ben chiare.
Il grande vantaggio del Genoa è che, finalmente, il mercato non sarà caotico, avendo una “creatura” già ben formata, che avrà solo il compito di migliorare.
Si parlava dei pochi nomi che caratterizzeranno il mercato del Grifone: sono tutti di valore. Dal portiere che dovrà sostituire Martinez: parliamo di un Terracciano, di un Kotarski, o di un Pau Lopez. Insomma, nomi garantiti, non pellegrini sconosciuti come ai tempi di Preziosi.
Anche per un terzino, citare Zanoli non è male, purché il lunatico De Laurentiis la smetta di blandire. Sulla fascia sinistra c’è già Martine, in difesa ha recuperato in pieno Matturro. E poi se Spence riesce a scappare dai suoi 10 milioni, chissà…
Insomma, si ha la sensazione che lo staff del Genoa continui a muoversi con quella serena responsabilità che ha portato la squadra all’undicesimo posto (poteva anche essere decimo, se non avesse perso tanti punti utili e se altri non glieli avessero rubati).
Naturalmente, nei “bar sportivi” si dibattono molto sul reparto offensivo: chi sarà il titolare? Chi se ne andrà? Chi si accoppierà a chi?
Nel frattempo Ekuban è stato confermato (a nostro avviso è una buona mossa), mentre su Vitinha non ci sono più dubbi. Di Retegui invece si parla tanto, c’è chi vorrebbe che restasse, chi lo venderebbe a caro prezzo, chi lo vedrebbe benissimo insieme a Vitinha. L’impressione è che i dirigenti vogliano tenerselo. Basta averlo visto agli Europei, che nel disastro totale, è stato l’unico ad avere qualche idea felice, anche se i soliti pregiudizi “geopolitici” se ne sono dimenticati, celebrando (leggi Adami) quel “fifone” di Scamacca.
Quindi, che sia una bonaccia o un caos calmo, il momento rossoblù è una garanzia di sicurezza. Sembra già che ci siano le idee chiare. Sarà un piacere tornare alla fine dell’ultima avventura e poter parlare ancora di “cuore”, “gamba” e “testa”.
Vittorio Siriani

 
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