Il nuovo Napoli di Conte riparte con capitan Di Lorenzo – .

Ripartiamo. Il nastro si riavvolge e Giovanni Di Lorenzo sarà l’anello di congiunzione tra il disastroso Napoli tricolore sul petto e la squadra che almeno, grazie all’arrivo di Antonio Conte, recupererà in tempi brevissimi orgoglio e fierezza. Almeno speriamo. Il tecnico è stato una figura centrale nel ricomporre la situazione sul terzino destro, un mediatore molto più fermo di quanto i doveri tipici del ruolo suggeriscano. Ha fatto capire a entrambe le parti la strada giusta da seguire. La società ha dovuto ritrattare la posizione di considerare cedibile ogni giocatore della rosa, persino il capitano. Di Lorenzo, invece, ha dovuto recuperare il senso di responsabilità richiesto dalla fascia che indossa da anni e mettere al primo posto il bene comune del Napoli.

i vertici

Ci sono voluti due incontri con Conte, Manna e Aurelio De Laurentiis, uno con vista sul golfo dall’hotel Britannique e uno prima a Roma, per un totale di oltre sei ore di discussione, per arrivare al punto di ritrovo. Il rappresentante del giocatore, Mario Giuffredi, ha fatto da tramite. I passi avanti che la società cercava ci sono stati. La riappacificazione vera e definitiva, nei rapporti personali ovviamente, avverrà però solo dopo un vertice diretto tra il presidente e Di Lorenzo. Quest’ultimo, dopo aver partecipato alla deludente spedizione dell’Italia agli Europei, si godrà qualche giorno di vacanza a Ibiza con la famiglia, per poi mettersi a disposizione del nuovo allenatore e gettare basi ancora più solide di concerto con dirigenza e proprietà. Nel frattempo, Conte ha già diversi progetti per lui.

doppio ruolo

Il nuovo allenatore lo ha sempre considerato un elemento chiave del suo undici titolare. Ne apprezza le qualità umane e le doti calcistiche. L’idea, per ora, è che Di Lorenzo possa far parte della difesa a tre che ha in mente, consapevole di poterlo schierare largo sia in difesa a quattro se volesse cambiare modulo, sia in fascia mantenendo il 3-4-2-1 che per ora è lo schema con cui immagina il suo Napoli. Anche questo tipo di duttilità è un aspetto fondamentale nella valutazione complessiva. Certo, nel ragionamento c’è anche una questione di opportunità. Il mister, così come il direttore sportivo e lo stesso De Laurentiis, sono consapevoli che non troverebbero a buon mercato un profilo di tale caratura. Per non parlare del rispetto del contratto, concettualmente sacro nella filosofia del presidente. Di Lorenzo ha un accordo in vigore fino al 2028, con opzione per un’ulteriore stagione a oltre 3 milioni di euro di stipendio netto. E a queste condizioni, solo il Napoli può decidere se e come cedere un giocatore.

tutto risolto

Insomma, le premesse sono cambiate rispetto a qualche settimana fa, quando la frattura non sembrava guaribile. Il buonsenso è tornato a guidare le scelte di ogni figura coinvolta. Conte in realtà ne è sempre stato convinto, per diversi motivi. Innanzitutto per i valori che lo hanno reso capitano degli azzurri. Di Lorenzo ha avuto colloqui sia con il mister che con Oriali, e ne sono rimasti molto soddisfatti. Il totale supporto della società ha fatto il resto. In definitiva, un tira e molla non avrebbe fatto bene a nessuno. Il Napoli ha bisogno del leader in campo, che ha navigato le acque tranquille dello scudetto e il mare in tempesta che non ha portato oltre il decimo posto. Conte crede nella rosa che ha a disposizione e per questo ha espressamente chiesto che ci fosse continuità nella strategia di breve e medio termine, per risalire nel più breve tempo possibile. Altrimenti non avrebbe accettato la proposta di De Laurentiis. Ripartire con Di Lorenzo, quindi, è la scelta più logica. E anche la più corretta.

 
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