Notizie Claudio Baglioni a Palmi – doremifasol.org – .

La Città di Palmi ha accolto Claudio Baglioni con grande affetto, interesse e curiosità. L’artista era presente al Festival Nazionale del Diritto e della Letteratura che si sta svolgendo in questi giorni e che ha avuto inizio lo scorso 17 aprile.

L’organizzazione curata dal magistrato Antonio Salvati, nella serata del 18 aprile, ha messo al centro la musica, legandola al diritto e viceversa: diritto legato alla musica.

I biglietti gratuiti per ascoltare Baglioni sono andati esauriti in pochi minuti e purtroppo molti sono rimasti a mani vuote. Molte persone arrivavano da lontano, trascorrendo molte ore in viaggio. L’incontro è stato così interessante che si può solo dire che non ne è valsa la pena.

Il festival di Palmi, aperto a tutti, si rivolge ad un pubblico eterogeneo e si concluderà il 21 aprile.

Quest’anno ha in programma un incontro dal titolo insolito: “Ma quale musica è legge”. È in questa occasione che Claudio Baglioni ha esposto pensieri e racconti legati alla musica e al suo essere musicista.

Il Teatro Manfroce di Palmi era gremito di gente, tra tifosi e curiosi, entro la sua capienza massima di 600 persone. I più fortunati hanno potuto partecipare a questo particolare convegno che ha regalato un ritratto inedito a chi conosce poco l’artista romano.

Uomini Perduti: diritto, attualità e fragilità umana discusse al Festival del Diritto e della Letteratura di Palmi

Michele Caccamo è un poeta e scrittore di Taurianova. Ha una casa editrice a Roma ed è un grande amico e conoscitore dei testi di Claudio Baglioni. A lui si deve la partecipazione del cantautore che, per la prima volta presente ad un simile convegno, ha preferito il logo alla melodia. Alla fine qualcuno è rimasto un po’ deluso perché sperava anche in un intervento musicale di Baglioni. Ma visto che l’incontro a teatro prevedeva altro, Claudio Baglioni costantemente non ha cantato, ma le sue canzoni hanno ovviamente fatto parlare di sé. Abbiamo parlato soprattutto dei testi legati alla musica che talvolta assumono vita autonoma, ma che per Baglioni restano parole fragili poiché non hanno una potenza così forte da poter viaggiare da sole.

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La fragilità della parola

Baglioni, famoso per le sue canzoni d’amore, ha detto che è molto più difficile scrivere su questo argomento che su una questione sociale.

In realtà Baglioni ha pubblicato quasi 400 canzoni e solo alcune delle canzoni d’amore, seppure bellissime, non descrivono appieno l’artista.

Personalmente non sono d’accordo con Baglioni perché il suo capolavoro “Oltre”, pur contenendo bellissimi testi legati al tema dell’amore, ha una storia centrale molto più ampia e complessa, centrata proprio sulla persona. L’uomo è visto nella sua complessità e imperfezione, in continua evoluzione, rivelandosi al mondo come parte di un tutto e, allo stesso tempo, come unità distinta che a volte non si riconosce, cade e si rialza. Come in un viaggio a spirale, l’uomo si perfeziona durante lo stesso viaggio, arrivando ad un punto più alto dell’esistenza.

Baglioni ha parlato della sua amicizia con Caccamo, rivelando che grazie a lui ha raggiunto Rosarno in treno, ammirando il mare calabrese dopo un forte acquazzone. Ricordando quando Marilyn Monroe faceva la sua presenza “rassicurante” tra i soldati durante le guerre americane oltreoceano.

Chi conosce bene Claudio Baglioni sa quanto sia colto e come i suoi monologhi siano sempre profondi e mai banali. La fragilità umana che è stata il tema centrale dell’incontro è ripetutamente espressa nelle sue canzoni.

Interventi su diritto e musica nelle canzoni di Claudio Baglioni

Da vero maestro delle scene musicali, anche solo nel parlato, l’artista ha raccontato storie personali legate alla sua carriera, ma anche aneddoti legati alla sua famiglia. I suoi genitori sono sempre presenti nei pensieri del musicista e anche recentemente, ricevendo la Lupa Capitolina a Roma, ha voluto dedicare il premio ai suoi genitori.

Molto suggestivo il racconto di quando i suoi genitori si trasferirono a Roma dalle campagne umbre, legando questo ricordo allo sbarco in Calabria e alla sua Lampedusa (Baglioni, secondo me, avrebbe meritato il Nobel per la Pace per O’ Scià). L’emigrazione vista nel dopoguerra come un sogno, sì, ma con lo sguardo rivolto al futuro e al presente, lasciandosi alle spalle, il più delle volte, un passato fatto di fame e povertà. Al centro della vita c’era la certezza di una vita migliore, ma anche l’onestà di cui padre Riccardo Baglioni ha fatto la sua personale “fama”. Baglioni ha menzionato anche il periodo degli anni ’60 e i giovani che avevano il desiderio di costruire un futuro migliore per sé e per le generazioni future. Un sogno poi tradito, ben descritto in canzoni come “In Viaggio”, per esempio.

Il sogno è spesso il tema centrale nelle canzoni di Baglioni come energia per andare avanti e per affrontare la vita stessa.

Musica e diritto, un intervento dedicato alla ‘Ndrangheta a Palmi

Il tema della serata si è poi spostato sulla dignità umana, dignità che dovrebbe essere sostenuta da leggi e diritti. Le fragilità umane avrebbero bisogno di un sistema sociale che ne garantisca la dignità.

Gli interventi sono stati moderati dal magistrato Salvati che ha parlato poco della musica di Baglioni, soffermandosi più sui diritti della persona.

Insieme a Michele Caccamo hanno parlato di un fenomeno Hikikomori. Persone che preferiscono isolarsi, anche suicidandosi, per non avere contatti con le persone e con il mondo esterno. Quando “stare lontani” diventa patologia. Il fenomeno, notato inizialmente in Giappone, conta oltre 1 milione di casi in Giappone; purtroppo è stato ritrovato anche in Italia con numeri in aumento.

La fragilità che diventa emergenza sociale e che dovrebbe essere presidiata dal diritto alla dignità umana, in sostanza.

Il giornalista Riccardo Giacoia, caporedattore del Tgr Rai Calabria, ha invece espresso soddisfazione per la presenza di Baglioni a Palmi e in Calabria.

Il tema “Uomini Perduti” però non è stato affrontato pienamente, a mio avviso, preferendo parlare di una Calabria condannata dalla ‘Ndrangheta e dalla criminalità. Una vittima calabrese da cui difficilmente potrà uscirne. In questo discorso non emergeva il tema della musica, soprattutto quella di Baglioni. Sebbene il meraviglioso “Lost Men” parli anche di assassini e persone violente, il tema centrale è l’essere umano, non la cronaca nera.

L’autore Baglioni in “Gli uomini perduti” descriveva persone dedite ad una vita senza dignità umana che un tempo erano stati bambini con una famiglia, viaggi e giochi innocenti. Persone adulte scomparse dal mondo che un giorno forse sognavano una vita diversa e che avevano le paure e le gioie di tutti i bambini del mondo.

Ovviamente non vogliamo negare che la Calabria non abbia questo problema legato alla criminalità, ma diritto e musica non sono emersi in un intervento che sarebbe stato giusto quando si parla di legalità.

Grazie ad Annamaria Gnisci per CalabriaMagnifica.IT

Claudio Baglioni si racconta al TGR Calabria

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