SKULLD – Il portale è aperto – .

SKULLD – Il portale è aperto – .
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votazione
7.5

Formazione death-thrash ma allo stesso tempo particolarmente vicina al circuito punk, gli Skulld si presentano con un primo album che si conferma subito come una delle proposte più solide uscite recentemente dalla scena underground nazionale. Forte della flessibile libertà di improvvisazione propria del mondo hardcore-punk, ma con ritmi a volte serratissimi, frammenti disarmonici secchi e ultrapercussivi, un’esecuzione precisa e mirata con lucida disciplina, la proposta del gruppo romagnolo si pone al centro di molti incroci e prova a viaggiare su strade di confine. In questo senso il titolo dell’album risulta piuttosto azzeccato: Skulld apre un varco verso un mondo sonoro dalla notevole variabilità timbrica, con la band capace di mescolare registri e pennellare atmosfere senza degenerare in minestroni di merda.
Amalgamato il variegato background in suo possesso, il gruppo dà forma ad un progetto in bilico tra l’ibrido thrash/crust punk dei primi Sacrilege, una classica impronta Slayeriana e qualche reminiscenza death metal/death-thrash svedese, con certi riff e un gusto per il groove che riporta alla mente ora il primo Entombed, ora certo The Crown.
Sarebbe però riduttivo catalogare “The Portal Is Open” solo per alcune, pur indiscutibili, derivazioni ispirative: il quintetto ha fatto carriera e oggi porta con sé una valida idea di fondo e una concretezza di assoluto rispetto, apparendo convinto e ispirato nell’ ideare trame di grande presa.
Quello in questione non è esattamente un disco che richiede molto più di qualche ascolto per rivelare le sfumature e la precisione di certi suoi intarsi compositivi, ma, allo stesso tempo, non è un lavoro piatto, aderente ad un unico trama o un unico riferimento stilistico; il divertimento è reso interessante dalla continua commistione di registri (nell’opener “Borda” si sentono anche echi black metal), dall’attitudine hardcore che si fonde con la potenza del metal e con la meticolosità di una sezione ritmica decisamente curata. Un insieme di qualità e venature – che comprende anche l’impronta personale della frontgirl Pam – che, insieme ad una produzione particolarmente azzeccata, danno valore a questo primo full-lenght di una realtà esuberante, che non ha certo il difetto di apparire freddo o privo di sensibilità.

Tag: SKULLD Portale Aperto

 
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