27/04/2024 – VISIONE DIVINA + ABBRACCIO DELLE ANIME + DRAKKAR + ETÀ OSCURE @ Slaughter Club – .

Quando debuttarono con l’album omonimo nel lontano 1999, forse pochi si sarebbero aspettati che dopo venticinque anni i Vision Divine, nascessero come una sorta di side-project di Olag Thorsen, chitarrista già dei fortunatissimi Labyrinth (freschi dalla pubblicazione del loro capolavoro “Return To Heaven Denied”), sarebbero stati ancora attivi e – a dire il vero – sanissimi ed energici, pronti a festeggiare l’anniversario (e a pubblicare un nuovo album tra pochi mesi).
Un esordio del genere rimase nel cuore dei tanti fan che in quel periodo si avvicinarono e si innamorarono del power metal di scuola italiana; la formazione è cambiata nel tempo e ora rimangono come membri originali solo Olaf alla chitarra e Andrea ‘Tower’ Torricini al basso, mentre la storia della band ha potuto contare su molte altre pubblicazioni di altissimo livello per il gruppo, che originariamente vedeva Fabio Lione al microfono.
La serata celebrativa tenutasi allo Slaughter Club, alle porte di Milano, è stata resa interessante anche dalla presenza di alcune band di assoluto valore, come i progster veronesi Dark Ages, i solidissimi Drakkar e gli esordienti – almeno dal vivo – i power metaller Embrace Of Souls, con la presentazione del loro recente album “Forever Part Of Me”.
Molti ospiti sono stati inoltre chiamati sul palco per dar vita ad una sorta di serata metal italiana, che rispettasse in pieno il clima festoso che si voleva creare.

Quando io ANNI OSCURI cominciano le danze, scocca il minuto delle 20.40, ora annunciata: il pubblico arriva per assistere alla serata e si avvicina alle transenne per dare sostegno al gruppo veronese.
Come ammette lo stesso Roberto Roverselli, cantante della band, sono il gruppo più prog della serata ma nei brani composti dal gruppo veneziano non mancano bellissimi riff e assolo di buon gusto, opera del sempre preciso Simone Calciolari, un membro storico di questa band nato nel lontano 1982.
Roberto ha una voce capace di muoversi con grande disinvoltura sulle tortuose tracce disegnate dalle chitarre e dalle tastiere, sempre protagoniste e suonate dalla talentuosa Angela Busato, che inserisce hammond e sonorità più classiche in brani complessi come “Our Lonely Shelter”, tra arpeggi e riff capaci di emozionare, colorando la serata e con la più compatta e teatrale “Riddle From The Stars”.
Ma troviamo a convincere anche la decisiva “Beyond” e la dinamica e lunga suite “There Is No End”. I Dark Ages vantano una tecnica individuale notevole, ma sono le canzoni a colpire, con ottime melodie che strizzano l’occhio ai Dream Theater, agli Shadow Gallery e al prog rock.
Se c’è una band su cui puoi sempre contare senza rischiare di rimanere deluso, sono sicuramente loro DRAKKAR. Da anni il gruppo lombardo continua a pubblicare dischi di buona qualità, accompagnandoli a live carichi di energia, e questa sera la tavola sembra proprio apparecchiata per un nuovo concerto ricco di dedizione.
La voce di Davide Dell’Orto è sempre carica di energia e i riff che risuonano dalle sei corde di Dario Beretta non ammettono pause. La discografia della band comincia ad essere ampia (con sei album usciti dal 1998) ma il meglio della produzione di questa serata si può concentrare nel tempo a disposizione, circa quaranta minuti.
L’inizio massiccio con “Dragonship” è puro headbanging, mentre subito dopo il compatto “Chaos Lord” può colpire in modo decisivo.
I suoni sono ottimi ed esaltano la potenza delle chitarre nei brani di Drakkar, che spesso hanno come punto di forza i ritornelli semplici ma di grande effetto, soprattutto in ambito live. È il caso di “Eridan Falls”, tratta dall’album “Gemini”, che scorre senza sosta sospinta dal rapido drumming di Daniele Ferru, e della più recente “Run With The Wolf”, in cui si ritrovano le influenze più pure verso il power-heavy metal di scuola teutonica.
C’è spazio per un nuovo brano in anteprima, intitolato “Thunderhead”, solido e potente nel classico stile della band, mentre chiude “Revenge Is Done”, ottimo pezzo contenuto nell’album del 2012 “When Lightning Strikes”. La voce di Dell’Orto è un’arma pronta a far esplodere, ma in generale tutta la band è sempre compatta e anche in questa occasione ha lasciato i presenti largamente soddisfatti!
IL ABBRACCIO DELLE ANIME sono qui per presentare il loro nuovo album in studio, il secondo della loro carriera dal titolo “Forever Part Of Me”, e hanno cinquanta minuti per debuttare live, dando sfogo a tutta la loro energia.
La creazione di Michele Olmi nasce come una sorta di opera power metal tutta italiana (un po’ sulla falsariga degli Avantasia) e vanta diversi ospiti sull’album, in particolare al microfono, e anche questa sera abbiamo cercato di rispettare le intenzioni, alternando sul palco alcuni musicisti di assoluto valore.
Ma ciò che più conta è che la formazione stessa si è rivelata molto preparata, con giovani musicisti che hanno dimostrato energia e sicurezza con il proprio strumento sul palco; probabilmente la tensione era alta, soprattutto per quanto riguarda la mente Michele, ma possiamo dire che tutto è andato per il verso giusto: forse già all’inizio il gruppo sembrava un po’ teso, anche a causa dei suoni non impostati alla perfezione, ma il la sensazione è che anche l’ugola di Giacomo Rossi (promosso anche lui come intrattenitore!) avesse bisogno di un paio di pezzi per scaldarsi a dovere.
Dopo aver iniziato con “Tame My Storm”, entriamo nel vivo dello show con la riuscitissima “Ethernal Heart”, notevole brano sulla scia di Stratovarius ed Edguy, davvero ben suonato e cantato. E quando sul palco cominciarono ad arrivare anche gli ospiti, le cose andarono ancora meglio: bellissimo il duetto tra Morby (Domine) e Claudia Beltrame (Elegy Of Madness) sulla melodica “Infinite Embrace”, mentre la rapida “Through The Dark” viaggiava ad un ritmo elevato trascinato dalla presenza di Ivan Giannini (Vision Divine).
Stefano Sbrignadello (Gran Maestro) è in gran forma, e alza i decibel con la sua voce dolce durante “Love Sealed Forever” e ancora Morby, campione assoluto che non scopriremo certo stasera, torna a dare enfasi con la sua ugola tumultuosa durante “For Life And Love”, per poi chiudere con tutti gli ospiti sul palco che cantano insieme al ritornello di “Forever Part Of Me”, mentre il talentuoso Valerio De Rosa viaggia veloce sulle sei corde. Quello che Michele Olmi si aspettava era questo: una festa per il suo Embrace Of Souls con tanti ospiti sul palco per onorare il nuovo album e la soddisfazione è grande e meritata per lui e la band alla fine dello spettacolo!
Per il VISIONE DIVINA, è invece il momento di festeggiare i venticinque anni di un album iconico del power metal melodico in generale, e in effetti molti non sono proprio giovani appassionati pronti a stare davanti al palco per cantare tutte le canzoni composte con il talentuoso Ivan Giannini “Visione Divina”.
La band sale sul palco accompagnata dalla consueta intro, ma è con la recente “The 26th Machine” che si apre lo spettacolo, e il cantante piemontese deve subito alzare i decibel per raggiungere le note davvero difficili del ritornello!
Con il favoloso “New Eden” inizia il viaggio con la macchina del tempo fino al 1999, anno di uscita dell’indimenticabile esordio. Nonostante la formazione sia cambiata nel tempo, il livello tecnico della band guidata da Olaf Thorsen è sempre elevato e i brani sono riprodotti fedelmente con grande cura e in ogni dettaglio. L’atmosfera sul palco è piuttosto festosa, si scherza tra un brano e l’altro, a volte ricordando anche qualche aneddoto.
La vorticosa “On The Wings Of The Storm” si spara a tutto volume lasciando solo il tempo di riprendere fiato prima di ripartire decisa con la successiva “Black Mask Of Fear” con le tastiere di Alessio Lucatti a dare il via ad un brano che corre veloce e deciso. . La più melodica ed elegante “Exodus” fa cantare tutti i presenti nel suo ritornello ipermelodico, mentre è esaltante riascoltare dopo tanti anni “The Whisper”, brano che ha segnato l’adolescenza di tanti fan (compreso lo scrittore) .
Eccolo riproposto, innescando marce alte, coinvolgendo a dismisura i musicisti sul palco che ammettono loro stessi con qualche sorriso di non avere più vent’anni. Le note progressive e cupe di “Vision Divine” cadono decise sullo Slaughter, prima che sia la raffinata power song “The Miracle” ad esaltare i presenti, portando sul palco Morby (che, come dice Olaf, è presente anche nell’album visto, che ha preso parte ai cori di questa canzone) per duettare con Ivan.
Uno dei pezzi più sottovalutati dell’album è probabilmente “Forever Young”, un altro brano pieno di energia e perfetto dall’inizio alla fine, capace di conquistare con riff potenti, assoli fulminei e un ritornello straordinario. E se avevamo dubbi sul fatto che sarebbe stata riproposta anche la favolosa ballata piano-voce “Of Light And Darkness”, una sorta di outro dell’album, per fortuna la risposta era sì! Decisamente più potente la versione live, con un’interpretazione potente del cantante torinese, che ha ricevuto i lunghi e meritati applausi arrivati ​​subito dopo la fine.
Il tempo stringe e alla band resta giusto il tempo per un paio di brani: la melodica e spensierata “Violet Lonelies” è arricchita dalla presenza del chitarrista Tony ‘Mad’ Fontò dei White Skull, amico di lunga data della band. , che resta sul palco per trasmettere la sua energia e chiudere lo spettacolo con l’intramontabile “Send Me An Angel”, in cui Morby torna a tenere in mano il microfono carico come una molla, forse più di chiunque altro in questa serata ricca di emozioni, regalandoci cinque minuti di pura potenza.
Abbiamo avuto l’opportunità di vedere i Vision Divine in splendida forma, che attendiamo presto con tante novità (“questione di giorni per qualche annuncio“, dice Olaf al termine dello spettacolo) ma in generale una serata festosa come doveva essere e che continua anche poco dopo, quando tutti i musicisti scendono a salutare e sorridere in compagnia dei fan accorsi.

Setlist di Vision Divine:
La 26a macchina
Nuovo Eden
Sulle Ali Della Tempesta
Maschera Nera Della Paura
Esodo
Il sussurro
Visione Divina
Il Miracolo (con Morby)
Sempre giovane
Di Luce E Di Oscurità
Violetta Solitudine (con Tony ‘Mad’ Fontò)
Mandami un angelo (con Morby e Tony ‘Mad’ Fontò)

VISIONE DIVINA

ABBRACCIO DELLE ANIME

DRAKKAR

ANNI OSCURI

 
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