“Ho dovuto mandarlo a quel paese un paio di volte.” – .

“Ho dovuto mandarlo a quel paese un paio di volte.” – .
“Ho dovuto mandarlo a quel paese un paio di volte.” – .

Eddie Vedder ha parlato delle sessioni di registrazione per il nuovo album di Pearl Jam, Materia oscurae il suo rapporto con produttore Andrew Watt, il giovane fan dei Pearl Jam (nato nel 1990 nella stessa settimana in cui la band si formò a Seattle) che sta determinando il sound rock degli ultimi anni grazie al suo lavoro sui dischi dei Rolling Stones, Iggy Pop e Ozzy Osbourne. Andrew Watt è un collaboratore fidato, con il quale Eddie Vedder ha condiviso anche la scena del progetto terrestre (insieme a Chad Smith e Josh Klinghoffer e Benmont Tench) che, a quanto hanno detto, li hanno spinti a dare il massimo: “Perché conosce le canzoni dei Pearl Jam meglio di noi” Egli ha detto Mike McCready.

Eddie Vedder ma lo ha detto in studio ci sono stati anche dei momenti difficili: “Devo essere sincero, mi ha fatto arrabbiare un paio di volte. E dovevo dirgli: al diavolo, fatti da parte”. Durante la registrazione di un pezzo, Eddie sentiva il bisogno di isolarsi: “Eravamo chiusi in studio da due settimane per otto, dieci ore al giorno, dovevo staccare e chiarire le cose. Andrew mi ha detto: prima di partire però aiutaci a chiudere questo pezzo e io ho detto: ok, dammi dieci minuti. Ho scritto e cantato tutto perché non vedevo l’ora di stare da sola per un po’”. La spinta creativa di Andrew Watt è stata determinante nel dare a Materia oscura l’energia live che stavano cercando e riportare i Pearl Jam alle loro radici. “È stato molto bello avere qualcuno che ci spingeva al limite. Tutti abbiamo preso in mano gli strumenti come atto di ribellione contro le autorità, la famiglia e coloro che volevano che facessimo un vero lavoro” disse Eddie Vedder, “Quando ti senti insicuro o vulnerabile apri la strada a qualcosa di profondo che non potresti raggiungere”.

 
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