il produttore discografico aveva 61 anni – .

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Steve Albini è morto all’età di 61 anni, leggendario produttore discografico dei Nirvana, noto soprattutto per aver registrato l’album “In Utero”. Il musicista americano, chitarrista del gruppo degli anni Novanta Shellac, tuttora attivo, è morto in seguito ad un infarto a Chicago.

Carriera in Gommalacca

Come ricorda La postaAlbini è stato un idolo del rock alternativo americano degli anni ’90, per il suo contributo nel definire il suono del grunge e del post-punk, lavorando come produttore in centinaia di record.

Il 61enne californiano era conosciuto nella scena underground anche come chitarrista e frontman dei Big Black e dei Rapeman, e soprattutto del trio noise rock. Gommalaccacon il quale aveva inciso sei dischi (i più famosi Parco d’azionedal 1994) e ha continuato a suonare: dieci anni dopo l’ultimo album, dovrebbe uscire il 17 maggio A tutti i treni.

Fonte foto: ANSA

Steve Albini sul palco del Primavera Sound Festival di Madrid con Shellac, nel giugno 2023

Il ruolo con i Nirvana

Steve Albini era particolarmente famoso per il suo ruolo nella registrazione del secondo album dei Nirvana, Nell’uteroin cui aiutò Kurt Cobain a trovare un sound diverso da quello registrato con la band regina del grunge nel loro album di debutto, Non importa. Il produttore divenne noto per aver restituito nei dischi un suono molto fedele a quello che i gruppi esprimevano dal vivo nei concerti.

Riguardo a rapporto con Kurt Cobain, Albini ha raccontato: “Non ho mai cercato di diventare suo amico perché sapevo che tutti intorno a lui cercavano di intrufolarsi nel suo mondo come un parassita. Volevo che sapesse che non doveva preoccuparsi di questo con me. Non gli ho mai fatto pressioni affinché avesse un rapporto confidenziale con lui. Ma l’ho visto mentre lavorava e ho potuto vedere che era estremamente serio riguardo alla sua musica, la sua passione era autentica”.

Chi era Steve Albini

Nato a Pasadena il 22 luglio 1962, Albini fonda la propria etichetta, theAudio elettricoche con due studi di registrazione si è fatto apprezzare e conoscere negli anni come una delle realtà più importanti del rock indipendente.

Il Corriere della Sera ricorda anche un episodio della carriera del produttore che suscitò molte critiche per il suo impegno un disco 45 giri per Benito Mussolini con una vena sarcastica chiamato “Il Duce”.


Fonte foto: ANSA

 
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