Dissapore risponde a Carlo Rienzi, presidente del Codacons e nuovo amico di Fedez – .

Dissapore risponde a Carlo Rienzi, presidente del Codacons e nuovo amico di Fedez – .
Dissapore risponde a Carlo Rienzi, presidente del Codacons e nuovo amico di Fedez – .

Non c’è bisogno di intromettersi nella nuova liason tra il presidente del Codacons Carlo Rienzi e Fedez, nemmeno per prendersi gioco della sua sdolcinata narrazione.

Il 26 giugno abbiamo pubblicato un articolo, ispirato al blog personale di Carlo Rienzi o il Presidente del Codacons. L’autore, che ha scelto per sé l’epiteto di “Rompipalle”, aveva infatti proposto il racconto di quanto gli è accaduto mentre era in viaggio verso Taranto: “La gentilezza del capotreno che scende a prendere un caffè”, il titolo pubblicato il 20 giugno.

Il nostro articolo è nato dal fatto che questa semplice storia ci è sembrata molto di più, cioè un pretesto per raccontare indirettamente la novità collaborazione con Fedez – nuovo e inaspettato, visto che la lotta tra l’organizzazione e il rapper era accesa fino a poco tempo fa.

Ciò che non è piaciuto a Carlo Rienzi

Instagram story di Codacons_official (27/6/2024) in risposta a Dissapore

In realtà “ci è sembrato” non sia un’espressione corretta, perché è lo stesso Rienzi, l’autore, a dare l’indizio: l’incipit del suo racconto sul capotreno è piuttosto evidente come una frecciata (come spiegato nel nostro argomento ), ed egli stesso poi sottolinea che era diretto a Taranto”per la clamorosa iniziativa con Fedez. Informazioni fondamentali, nel contesto di a gentile capotreno che gli offre un caffèDue giorni dopo, Carlo Rienzi ha pubblicato un nuovo post personale intitolato “Per fortuna c’è chi pensa ai più deboli“. Il soggetto? “L’iniziativa organizzata a Taranto e che ha coinvolto Fedez sul campo del diritto alla salute e dei danni provocatiIlva“.

A Carlo Rienzi l’aver collegato quella vicenda (anzi le due storie citate) a un assist per Fedez non è piaciuto molto. Al punto da dedicarci una storia su Instagram – non attraverso la sua pagina personale (visto che tutto è iniziato con un suo post personale) ma attraverso quella ufficiale del Codacons. E, a questa storia, rispondiamo. Anche se il nostro, a differenza del blog personale di Rienzi, è un “sito sconosciuto”.

Come chiunque può vedere leggendo il nostro ragionamento, il capotreno protagonista della storia non è mai stato oggetto (e tanto meno oggetto negativo) delle nostre parole. Lo stesso Carlo Rienzi avrebbe potuto accorgersene, se ci avesse letti con attenzione e al di là del titolo. Inoltre, la stessa storia Instagram sfrutta ancora una volta il racconto contemporaneo del capotreno per altri scopi: la prima volta per un assist, ora per un attacco alla nostra crudeltà d’animo nei confronti di un pover’uomo. Infine, c’è poco da dire sulla scarsa familiarità del sottoscritto con la lingua italiana: che Rienzi non abbia capito nulla di ciò che ho scritto è effettivamente evidente, l’ho appena dimostrato.

 
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