«Volevo scappare, mi hanno fermato. Perché?” – .

«Volevo scappare, mi hanno fermato. Perché?” – .
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Chiara Gribaudo è vicepresidente del Partito Democratico. È stata una delle prime sostenitrici di Elly Schlein alle primarie. E ha provato a candidarsi alla guida della Regione Piemonte. Ma si è scontrata con Chiara Appendino. E soprattutto con i veti del vecchio Pd. Oggi in un’intervista con Evento quotidiano parla di favori in cambio di voti ad alcuni candidati del suo partito emersi nell’inchiesta su Salvatore Gallo a Torino. Cioè proprio da chi l’ha attaccata: «Rivendico la battaglia che ho combattuto perché serviva discontinuità per il Pd e per costruire un’alternativa», ha affermato nella conversazione con Wanda Marra.

Una questione politica

Poi attacca: «Sono colpita e stupita da questi metodi. Per me è una questione politica. La scelta del capolista Gallo (figlio di Salvatore, Raffaele, ndr) è stata fatta direttamente dal segretario regionale Rossi. Alcuni di noi nella dirigenza avevano tentato di intervenire – me compreso – chiedendo che il capolista fosse il presidente del partito regionale Conticelli. Ci è stato detto che era stata una scelta del segretario. E vorrei che mi spiegassero la nomina di quel Roberto Fantini alla Orecol». Secondo Gribaudo la questione morale non spetta solo al Pd, ma a tutta la classe politica: «Ogni partito deve fare il massimo per selezionare la migliore classe dirigente. Dal punto di vista della qualità e dell’integrità. E quando ci sono zone grigie è giusto fare chiarezza prima di scegliere i candidati”.

Mancata applicazione

Gribaudo spiega che la sua candidatura «non è mai stata una questione personale, ma politica. Avevo dato la mia disponibilità per provare a dire alle forze sedicenti o progressiste che non potevano ragionare con il centrodestra, che ha distrutto la sanità in Piemonte e lascia i cittadini sempre più poveri”. Ma il segretario Dem non è riuscito a imporlo: «Elly non impone, perché non vogliamo costruire un partito padronale ma dare vitalità politica a chi si è espresso chiaramente anche alle primarie. Ma non può fare tutto da sola: occorre allargare la classe dirigente a chi ha già dimostrato di saper tenere la schiena dritta nel Pd”.

L’alleanza con il M5s

Per Gribaudo «il M5S sbaglia quando si crede antropologicamente al di sopra degli altri. E soprattutto quando cerca di sfruttare ogni occasione per conquistare qualche voto, senza proporre un modello alternativo davvero efficace”. Mentre nella regione il Pd «cercava un candidato comune e siamo arrivati ​​a due mesi dalle elezioni senza. Perché?”. Eppure per lei l’alleanza è ancora possibile: «Se ci sono i 5 Stelle e Azione, senza ipocrisie, sì».

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