Da giovedì 25 aprile scatterà la ‘quota d’ingresso’ a Venezia. Rimarrà in vigore fino a metà luglio. Dovranno pagarla solo i visitatori che si recheranno nella città lagunare lo stesso giorno e costeranno 5 euro. Sono diverse le categorie che potranno beneficiare dell’esenzione.
Dal 25 aprile parte il biglietto d’ingresso a Venezia per i turisti giornalieri non residenti in Veneto al costo di 5 euro. Sono invece esenti i visitatori che soggiornano negli alberghi, affittacamere e B&B della città, che già pagano la tassa di soggiorno.
L’accesso alla storica città lagunare sarà a pagamento per specifici fine settimana fino a metà luglio.
L’incasso dei pagamenti avviene attraverso la piattaforma online (http://cda.ve.it) e accedendo alla web app si ottiene il QR Code da mostrare in caso di controlli. Ma è possibile acquistare il buono anche nelle tabaccherie di tutta Italia.
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Da quando inizi a pagare il biglietto e per quanti giorni
Il debutto del nuovo sistema di ingresso a Venezia arriva giovedì 25 aprile 2024, prima dei giorni dell’anno in cui l’accesso sarà testato previo pagamento di un biglietto dal costo di 5 euro. Il contributo non è dovuto dalle ore 16.00 alle ore 8.30 e per le visite alle isole minori.
I giorni in totale sono 29: dal 25 (appunto) al 30 aprile, dall’1 al 5, 11, 12, 18, 19, 25 e 26 maggio; 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno e 6, 7, 13 e 14 luglio.
L’obiettivo del Comune di Venezia è quello di disincentivare il turismo “mordi e fuggi” in determinate giornate in cui l’afflusso di visitatori è maggiore.
Come e dove pagare il biglietto da 5 euro
Per il pagamento del biglietto o “quota d’ingresso”, come la chiama il Comune di Venezia, è attiva la piattaforma online ufficiale, multicanale e multilingue (http://cda.ve.it) che permette di prenotare l’ingresso e , per le categorie previste (tutte le persone sopra i 14 anni), pagano 5 euro a persona, da saldare prima dell’arrivo a Venezia.
L’attestato di pagamento è il voucher contenente il QR-code della transazione da mostrare sul proprio smartphone (o stampare su un foglio di carta).
È però possibile acquistare il biglietto anche presso una tabaccheria “grazie all’accordo tra Vela spa – società del Gruppo Avm incaricata dal Comune di Venezia per le attività di comunicazione e vendita del canone di accesso – e Servizi in Rete 2001 – azienda della Federazione Italiana Tabaccai – in tutti gli oltre 30.000 tabaccai PuntoLis presenti in Italia, il biglietto d’ingresso a Venezia può essere acquistato comodamente e in anticipo, in un’ottica di semplificazione dei servizi per i cittadini”.
Chi deve pagare il biglietto d’ingresso
La tariffa di accesso è obbligatoria nelle predette date per tutte le persone dai 14 anni in su che accedono a Venezia dalle 8.30 alle 16 “con qualsiasi vettore”, quindi dal treno al traghetto, e non pernottano negli alberghi della città lagunare .
Chi è escluso dal pagamento
Non è richiesto il pagamento a tutte le persone nate a Venezia e nel Veneto, ai minori di 14 anni e ai titolari di Carta Europea Invalidità e ai loro accompagnatori. Come accennato, la tassa di accesso non è richiesta nemmeno per i turisti che pernottano in città, dato che (oltre al costo del pernottamento) pagano anche la tassa di soggiorno pari a 3 euro a persona per notte. Quest’ultimo però dovrà registrarsi sul portale cittadino per richiedere l’esenzione.
Residenti in Veneto, coniugi, conviventi e parenti di residenti fino al terzo grado e anche persone senza legami familiari che comunque si recano a far visita a persone residenti e domiciliate in città o nelle isole minori, operaie e lavoratrici (dipendenti o autonomi) , pendolari, studenti e studentesse di ogni ordine e grado delle scuole e delle università ubicate nella città antica o nelle isole minori, i soggetti e i familiari di coloro che risultano aver versato l’Imu nel Comune di Venezia.
A quanto ammonta la multa per non aver pagato il biglietto?
La multa per chi viene trovato non in regola con il biglietto va da 50 euro a 300 euro (+10 euro della quota d’ingresso).
Tuttavia, chiunque venga sorpreso a dichiarare il falso per ottenere l’esenzione rischia di essere denunciato penalmente.
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