Quattro 007 egiziani sono imputati nel processo davanti alla Corte d’Assise di Roma. Il medico legale Vittorio Finceschi, consulente della Procura: sul corpo del ricercatore italiano ucciso nel 2016 “abbiamo ritrovato quasi tutte le torture compiute in Egitto e descritte nella letteratura scientifica egiziana: pugni, calci, uso di mazze, ustioni ”. «Tutto il male che è capitato a Giulio nel mondo verrà raccontato nei dettagli», aveva anticipato l’avvocato di famiglia Alessandra Ballerini
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Sul corpo di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016, «abbiamo ritrovato quasi tutte le torture praticate in Egitto e descritte nella letteratura scientifica egiziana: pugni, calci, uso di mazze, ustioni». Lo ha detto Vittorio Finceschi, consulente della Procura di Roma, nel corso della sua udienza nel processo davanti alla Corte d’Assise di Roma contro quattro 007 egiziani. «L’udienza di oggi sarà particolarmente dura e dolorosa, perché tutto il male che è capitato a Giulio nel mondo sarà rappresentato e raccontato nei dettagli», ha anticipato l’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia di Giulio Regeni, all’udienza svoltasi a Roma. Piazzale Clodio pochi minuti prima dell’inizio dell’udienza. “Abbiamo chiesto che una parte si svolga a porte chiuse, e così sarà. Perché non vogliamo che chi ha amato Giulio, i suoi amici e la sua famiglia, lo ricordino come verrà mostrato. Chiediamo a tutti voi che nessuno divulghi quelle immagini, perché sarebbe un oltraggio a tutti coloro che gli volevano bene e alla dignità di Giulio”, ha aggiunto.
Gli studenti leggono brani del libro “Giulio fa cose”
Ad attendere l’arrivo dei genitori di Giulio davanti alla città giudiziaria, un gruppo di studenti del liceo romano Tito Lucrezio Caro che hanno letto alcuni brani del libro Giulio fa delle cose, scritto dai genitori del ricercatore italiano. “Ringraziamo immensamente questi ragazzi, hanno scelto brani del libro non a caso, con il cuore – hanno detto Paola Deffendi e Claudio Regeni – Si riconoscono in Giulio”.
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