GIRO D’ITALIA | 05/05/2024 | 08:25
di Francesca Monzone
Tadej Pogacar non ha vestito di rosa ieri a Torino: la sua UAE Emirates ha dettato il ritmo della gara per tutta la giornata, poi qualcosa non ha funzionato e sulla salita finale Narvaez e Schachmann sono rimasti dietro allo sloveno.
«Volevamo controllare la tappa, ma non era la nostra giornata – ha detto Pogacar dopo il traguardo -, ma nel complesso abbiamo fatto un buon lavoro».
Il campione sloveno ha corso con uno fascia nera al braccio in memoria di un giocatore delle sue giovanili, tragicamente morto in un incidente in kayak all’età di 15 anni. C’erano tanti pensieri nella mente di Pogacar, ma l’obiettivo di vincere la tappa con la prima maglia rosa alla fine gli è sfuggito.
«Ero un po’ nervoso, perché lo era È passato molto tempo dall’ultima volta che ho corso con altri due corridori. Ho iniziato lo sprint un po’ troppo lontano, ma avevo buone gambe. Sapevo che sarebbe stato difficile battere Narvaez allo sprint, perché negli sprint è più forte di me ed era il migliore”.
Narvaez, oggi a Oropa, proverà a difendere la maglia, anche se Pogacar farà di tutto per arrivare primo a quel traguardo dove nel 1999 Marco Pantani scrisse una delle pagine più belle del ciclismo.
«Ho fatto del mio meglio e Ho guadagnato su alcuni rivali nella classifica generale e questo significa che ho buone gambe”.
La tappa di ieri era probabilmente più adatta ad altri corridori e la squadra comunque non è stata il miglior supporto per lo sloveno, che alla fine ha dovuto fare tutto da solo. Oggi Pogacar potrebbe regalarci uno dei suoi spettacoli e se dovesse vincere la maglia rosa avrebbe ottime possibilità di portarla a Roma.
«Dobbiamo andare passo dopo passo. La tappa di Oropa è più adatta per me rispetto a quella di ieri. Il Giro è iniziato bene, il lavoro di oggi è stato buono e domani guarderemo oltre”.
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