cosa c’è nel decreto sulle liste d’attesa (senza soldi) – .

cosa c’è nel decreto sulle liste d’attesa (senza soldi) – .
cosa c’è nel decreto sulle liste d’attesa (senza soldi) – .

Sette articoli per il decreto legge sulle liste d’attesa e 15 per il disegno di legge. Ma niente soldi. E il dubbio che la mossa del governo Meloni serva più che altro alla campagna elettorale europea. A parte la copertura per la riduzione della tassazione sugli straordinari dei medici, che vale 250 milioni. Insieme all’aumento dal 10 al 15% del tetto di spesa per il personale. Ma erano le misure per i cittadini quelle più attese. La più importante è quella che permette di accedere ai privati ​​accreditati, o anche a quelli non convenzionati, quando i tempi di attesa sono più lunghi di quelli di legge. Ma «al tasso nazionale attuale», precisa il decreto. Una volta superati controlli e analisi nei giorni festivi, c’è anche una regola punitiva per i cittadini: chi non si presenta dopo aver prenotato i test dovrà comunque pagarli.

Il decreto e il disegno di legge

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha spiegato che la norma contenuta nell’articolo 3 del decreto consentirà di ridurre i tempi delle liste di attesa. Perché consentirà ai cittadini di rivolgersi ai privati ​​qualora i tempi previsti per la prestazione richiesta dall’Usl superino i termini di legge. Ma la regola è che le tariffe devono essere quelle nazionali già in vigore. Ad esempio, spiega La stampa, per una TAC al privato non verranno pagati i 130 euro che chiede abitualmente ma i 70 previsti dai rimborsi dello Stato al Sistema sanitario nazionale. La possibilità di rivolgersi ad un privato esiste infatti già dal 1998. Ma il cittadino deve prima pagare e poi presentare una richiesta di rimborso, magari tramite un avvocato. Adesso, però, dovranno garantirne il diritto i direttori generali delle Asl. Un protocollo d’intesa tra Stato e Regioni stabilirà le modalità entro 60 giorni.

Niente soldi per gli esami privati

Ma c’è un problema. Il decreto non prevede maggiori stanziamenti. Quindi non è chiaro come le Regioni dovranno poi pagare i servizi privati. Schillaci ha detto che gli enti possono prelevarli dai 500 milioni stanziati per lo stesso motivo tra il 2022 e il 2023. Ma quei fondi erano una quota del Fondo sanitario nazionale. Secondo alcune stime i nuovi costi ammonterebbero a 1,2 miliardi. Altra novità a metà decreto sono i controlli e le analisi da effettuare nelle ore serali e nei giorni festivi. Lo prevede l’articolo 4 del decreto. Che affida ai direttori generali delle Asl e degli ospedali il compito di organizzarli e vigilare. I manager che raggiungono orari prolungati riceveranno un bonus sulla busta paga. Ma lavorare nei giorni festivi e la sera paga di più. Mentre il governo sostiene che l’attuazione della legge dovrà avvenire “senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”.

Intramoenia e visite prenotate

Repubblica poi spiega che l’articolo 3 prevede che il medico non può esercitare più nella professione privata che nel servizio pubblico. Si tratta di una disposizione già presente nella legge che ha istituito intramoenia. Lo stesso articolo sottolinea l’importanza di disdire le prenotazioni almeno entro due giorni dall’appuntamento. E chi non si presenta, ha ribadito Giorgia Meloni, paga. Ma anche in questo caso si tratta di misure già indicate nelle linee guida nazionali del sistema Coppa 2009.

Gli articoli del decreto legge sulle liste di attesa

Questi, in sintesi, i punti toccati dal decreto legge sulle liste di attesa:

  • Articolo 1: Istituisce presso l’Agenas la piattaforma nazionale per le liste di attesa utilizzata dal Ministero della Salute. L’obiettivo è avere, per la prima volta, un monitoraggio puntuale e reale dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.
  • Articolo 2: Per rafforzare le attività di monitoraggio e controllo del Sistema Nazionale di Verifica e Controllo dell’Assistenza Sanitaria (Siveas), istituito nel 2005 (Legge 266/2005), è istituito un Organismo di Verifica e Controllo dell’Assistenza Sanitaria che fa capo direttamente al Ministero della Salute e svolge le funzioni di controllo già previste con Siveas.
  • Articolo 3: Per la prima volta vige l’obbligo di un unico CUP regionale o subregionale con tutti i servizi disponibili del settore pubblico e privato. Ad oggi nei CUP regionali il settore privato affiliato o non è presente o è presente solo in misura minima. Per questo motivo, il contratto con il privato accreditato che non prevede i servizi nei CUP pubblici è espressamente dichiarato nullo (deve essere connesso e interoperabile); per coloro che sono abilitati ma non ancora accreditati, il collegamento con i Cup pubblici diventa requisito per il rilascio dell’accreditamento istituzionale (premi).
  • Articolo 4: Rafforzare l’erogazione delle cure. Visite ed accertamenti diagnostici anche il sabato e la domenica, ampliando la fascia oraria.
  • Articolo 5: Tetto di spesa per le assunzioni. Le spese per il personale risultano incrementate per un importo complessivo pari al 15% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’anno precedente.
  • Articolo 6: Piano d’azione per il rafforzamento dei servizi sanitari e socio-sanitari nelle 7 regioni del Sud destinatarie del Programma Nazionale Equità Sanitaria 2021-2027.
  • Articolo 7: Flat tax al 15% sulle prestazioni orarie aggiuntive degli operatori sanitari coinvolti nella riduzione delle liste di attesa.

Gli articoli del disegno di legge sulle liste d’attesa

Questi gli articoli riassuntivi del disegno di legge:

  • Articolo 1: Prescrizione ed erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali.
  • Articolo 2: Sistema di governance nazionale delle liste d’attesa per una maggiore efficacia del coordinamento a livello nazionale per ridurre le liste d’attesa e superare le disuguaglianze regionali.
  • Articolo 3: Registro nazionale delle segnalazioni attivo sul portale del Ministero della Salute dove i cittadini possono segnalare disservizi nell’erogazione dei servizi.
  • Articolo 4: Misure per aumentare la remunerazione del personale coinvolto nella riduzione delle liste di attesa.
  • Articolo 5: Per recuperare le liste d’attesa le aziende possono avvalersi anche di specialisti ambulatoriali interni. Anche in questo caso vale l’importo orario dei servizi aggiuntivi fino a 100 euro (legge di Bilancio 2024).
  • Articolo 6: Possibilità per i tirocinanti di svolgere incarichi professionali liberi professionisti nei servizi sanitari del Servizio sanitario nazionale per un massimo di 10 ore settimanali (e non più 8 ore settimanali). Viene valorizzato il ruolo dei tirocinanti per contribuire alla riduzione delle liste di attesa.
  • Articolo 7: Per arginare il fenomeno dei ‘tokenholder’, le aziende possono assumere personale anche con contratto di lavoro autonomo.
  • Articolo 8: I limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati ​​accreditati sono aumentati di 1 punto percentuale per gli anni 2025 e 2026 rispetto agli aumenti già previsti dalla legge di bilancio 2024.
  • Articolo 9: Gli ospedali universitari che non possono soddisfare le esigenze sanitarie con personale funzionale di tipo universitario possono stipulare contratti con personale medico o sanitario non solo a tempo determinato, ma anche con contratto a tempo indeterminato.
  • Articolo 10: Sempre con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa, è prevista la possibilità di svolgere alcuni servizi anche nelle farmacie (con personale adeguatamente formato) e nei laboratori convenzionati.
  • Articolo 11: È prevista anche la riorganizzazione della rete dei laboratori per superare le difficoltà di offrire assistenza territoriale nelle aree più svantaggiate (ad esempio zone montane).
  • Articolo 12: Prevede misure premiali e sanzionatorie per le Regioni, i direttori regionali della sanità e i direttori generali, amministrativi e sanitari delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale, per favorire la riduzione delle liste di attesa e il rispetto dei tempi massimi di attesa.
  • Articolo 13: Dal 2026, 60 milioni di euro, per un triennio, per il potenziamento dei dipartimenti di salute mentale.
  • Articolo 14: Istituzione della Scuola Nazionale di Alta Amministrazione Sanitaria per i vertici del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Articolo 15: Disposizioni riguardanti l’approvazione dei bilanci degli ordini professionali.

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