La performance del Presidente spinge i Democratici nell’abisso – .

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La performance del Presidente spinge i Democratici nell’abisso – .

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Era difficile fare di peggio. Questo è il commento che circola oggi tra tutti i commentatori democratici e gli analisti politici che parlano della disastrosa performance del Joe Biden nel dibattito con Donald Trump che si è tenuto questa sera alle 3 (ora italiana) ad Atlanta, Georgia.

Prima del dibattito, il aspettative per entrambi i candidati erano piuttosto bassi: da un lato, che Trump avrebbe cercato di apparire più presidenziale del solito evitando esagerazioni e (troppe) bugie; dall’altro, che Biden sarebbe sveglio e puntuale durante tutto il dibattito, evitando momenti Di confusione e risposte vaghe.

Fin dai primi secondi, però, era chiaro che Biden avrebbe avuto una serata molto difficile: per cominciare, il suo tono di voce Molto rauco e a tratti basso (la Casa Bianca ha poi fatto sapere che aveva il raffreddore). Ma è stato in tre momenti particolari che il presidente ha messo in atto quello che è stato universalmente riconosciuto dai commentatori americani come un disastro.

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IL gaffe sulla sanità pubblica per gli anziani

La prima quando, all’inizio del dibattito, si parla di assistenza sanitario e, in particolare, del programma di assistenza sanitaria pubblica per gli anziani, Medicareuno dei punti forti di Biden, il presidente si è confuso ed è rimasto in un imbarazzato silenzio per alcuni secondi, prima di dichiarare quanto segue: “Mi scusi, con la gestione di tutto ciò che dobbiamo fare – guardi, se (sic) abbiamo finalmente battere Medicare“.

Trump ne ha subito approfittato gaffe per rispondere, “Beh, ha ragione. Ha sconfitto il Assistenza medica. L’ha picchiato a morte. E lo sta distruggendo con tutte queste persone che entrano illegalmente e le sta mettendo tutte su Medicare.

Biden inefficace anche sulla questione dell’aborto

Il secondo momento è stato quando abbiamo parlato di abortoun altro forte argomento dei democratici, poco dopo che Trump aveva apertamente assunto la responsabilità dellaabolizione del caso Roe contro Wade che proteggeva l’aborto a livello federale e aveva falsamente affermato che questa decisione era stata apprezzato dall’opinione pubblica.

Invece di martellarlo su questo argomento, senza una ragione apparente, Biden lo ha fatto ha cambiato argomento parlando in modo confuso delle donne uccise dai migranti, paragonandole a quelle che “vengono violentate dai loro suoceri, dai loro coniugi, dai loro fratelli e sorelle, da… è semplicemente… è semplicemente ridicolo. E non si può fare nulla a riguardo”.

Trump ha subito colto l’occasione rispondendo: “È vero, ci sono state molte giovani donne uccise dalle stesse persone che ti permette di attraversare il confine“, riuscendo così a segnare un punto anche in una materia per lui molto ostica.

La bugia sull’immigrazione

Il terzo e ultimo momento in cui, parlando di immigrazioneuna questione chiave per la campagna di Trump, Biden ha prima affermato falsamente di aver ottenuto ilapprovazione della polizia di frontiera sul suo proposta per immigrazione (questo è finito X lui lo negò subito, affermando che mai al mondo avrebbero dato ilapprovazione (un Biden).

E poi ha aggiunto confusamente: “Quello che ho fatto, da quando ho cambiato la legge, cosa è successo? L’ho cambiata in modo che ora ci siano il 40% in meno di persone che attraversano illegalmente il confine. È meglio quando ha lasciato l’incarico. E continuerò a muovermi in questa direzione finché non otterremo il in totale – l’iniziativa riguardante cosa faremo con più pattuglie di frontiera e più agenti di pattuglia di frontiera procedure di asilo“.

Anche questa volta Trump ha risposto efficacemente, dicendo: “Non so davvero cosa abbia detto alla fine della sua frase. Non credo nemmeno che sappia cosa ha detto.“.

Le espressioni facciali di Biden

Ma non sono solo le sue risposte. Anche il espressioni facciali di Biden durante alcuni degli argomenti di Trump erano molto particolari: abbiamo iniziato a ridere quando il magnate Ha pronunciato alcune delle sue bugie più palesi nei momenti in cui il presidente sembrava fissare il vuoto inespressivoIn breve, l’età avanzata di Biden, più di ogni altra cosa, era evidente sul palco stasera ed era esattamente ciò che i democratici avevano terrore che sia successo.

La reazione dei media e l’ipotesi di un nuovo candidato per i democratici

Di fronte a questa performance a volte surrealè facile capire, quindi, perché fin dai primi minuti del dibattito le redazioni dei media americani furono assediate da sms e appelli di strateghi e donatori democratici che facevano trapelare quello che il celebre analista politico americano John King definì poi esplicitamente come “un panico aggressivo” sul fronte democratico, parlando in diretta subito dopo la fine del dibattito.

Da allora in poi vivi La CNN e successivamente sulle pagine degli altri media americani è stato un susseguirsi di discussioni aprire sulla possibilità per i democratici di cambiare candidato presidenziale per evitare una catastrofe a novembre, con molti candidati democratici al Congresso o governatori statali che hanno dichiarato privatamente di temere di perdere le proprie elezioni se si alleassero con Biden.

Il risultato è che questa mattina, praticamente l’intera sezione editoriale e commenti del New York Times sembra ripetere lo stesso argomento: quello Biden non può andare avanti cosìche è stato un ottimo presidente, ma che per il bene degli Stati Uniti d’America deve farsi da parte, perché in queste elezioni è in gioco la democrazia stessa e non si può permettere che Trump vinca.

In un simile contesto si giunge anche a questo: come affermano 12 commentatori del New York Times, per molti democratici non resta che dire “Dio, aiutaci” e sperando in un miracolo per evitare ciò che sembra assurdo ma sempre più inevitabile sconfitta a novembre contro un ex presidente incarcerato due volte incriminazione e condannato per 34 capi di imputazione.

I presentatori del Tarda notteNon hanno potuto fare a meno di esprimere la loro frustrazione per questo triste spettacolo, come ha fatto Jon Stewart affermando, alla fine del suo monologo trasmesso dopo il dibattito: “Noi siamo l’America, per l’amor di Dio, meritiamo di meglio“.

L’ipotesi del ritiro di Biden è complessa e improbabile

Ma la verità è che, in questa fase avanzata della campagna elettorale, i democratici ce l’hanno fatta hanno già fatto abbastanza male da soli e la possibilità di cambiare candidato nella corsa democratica è sempre più complessa e improbabile. Mancano infatti solo 40 giorni prima che venga ufficializzata la nomina del candidato alla Convention Democratica di agosto, e secondo le regole democratiche, l’unica persona che può cambiare le sorti del gioco a questo punto è lo stesso Joe Biden.

Poiché il presidente in carica ha ottenuto un numero piuttosto elevato di delegati alle primarie democratiche che sono vincolati a lui per votare per la sua candidatura a presidente alla convention, l’unico modo per liberarli è annunciare che vuole farsi da parte prima di allora, lasciando così potenzialmente aperta la possibilità di una convention contestata per altri candidati che non si sono presentati alle primarie. Ma anche supponendo che voglia farlo, o che sia convinto a farlo, ad esempio da Barack Obama e altri membri di alto rango del Partito Democratico, non è nemmeno chiaro in questo caso ipotetico chi può prendere il suo posto.

I nomi dei possibili candidati se Biden se ne va

Il principale candidato a sostituirlo sarebbe per definizione suo vicepresidente Camilla Harrische però è altrettanto, se non di più, impopolareEd è proprio questo che la campagna di Trump sta già martellando, sostenendo che un voto per Biden a novembre in queste condizioni è di fatto un voto per Harris.

Kamala Harris

Altre alternative, tralasciando la candidatura assolutamente improbabile di Michelle Obama tanto apprezzate dai media – lei stessa ha più volte affermato di non avere intenzione di candidarsi né di impegnarsi attivamente in politica – sono quelle del governatore della California Gavino Newsom o il governatore del Michigan Gretchen Whitmerentrambi possibili candidati presidenziali anche per il 2028.

Il punto è che nessuno dei due governatori, pur molto popolare nei rispettivi Stati, è ancora ben conosciuto dagli elettori a livello federale a differenza di Trump – le primarie esistono anche per questo – e non si capisce perché dovrebbero brucia la tua candidatura adessoin condizioni così estreme, quando invece potrebbero utilizzare i prossimi anni per creare le basi di una candidatura al 2028 molto più solida e concreta.

La reazione dei mercati delle scommesse online

Nel frattempo, anche i mercati delle scommesse online vedono le probabilità della vittoria di Biden precipitare al minimo: Prevedilo NO Trump ha il 58% di possibilità di vincere (+3 punti percentuali rispetto a prima del dibattito), mentre le possibilità di Biden sono crollate al 33% (-12 punti) e quelle di Newsom sono salite al 17% (+12 punti), segno del fatto che, nonostante tutte le difficoltà espresse prima, la possibilità di un cambio di candidato in corsa per i democratici è percepito come concreto.

In questo contesto che è a dir poco sconcertante per i democratici, anche diplomatici e funzionari di paesi stranieri hanno espresso il loro shock per la scarsa performance di Biden. Secondo quanto riportato POLITICO, molti di loro dicono che nessuno dei due candidati è stato particolarmente convincente sulla politica estera, ma almeno nel caso di Trump, si poteva capire cosa stava dicendo. Il che dice tutto.

Visto dall’esterno, una cosa è già certa: indipendentemente da ciò che accadrà nelle prossime settimane, lo spettacolo di stasera è stato dannoso per l’immagine internazionale degli Stati Uniticon due candidati presidenziali che gareggiavano sul palco, uno dei quali vomitava inesattezze e bugie e l’altro che a volte sembrava non capire nemmeno dove si trovasse.

Qualunque sia l’esito delle elezioni di novembre, gli Stati Uniti dovranno affrontare l’arduo compito di ristabilire la sua autorità globalementre i suoi antagonisti internazionali, da Putin a Xi, possono esultare sempre più di fronte alla debolezza americana, di cui il dibattito di stasera, e questa campagna elettorale in generale, sono purtroppo una chiara dimostrazione.

Daniele Angrisani, 43 anni. Da sempre appassionato di politica internazionale, in particolare Stati Uniti e Russia.

 
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