La Nazionale è atterrata a Malpensa dopo il flop degli Europei – .

La Nazionale è atterrata a Malpensa dopo il flop degli Europei – .
La Nazionale è atterrata a Malpensa dopo il flop degli Europei – .

Le nuvole e il caldo di Malpensa fanno da sfondo al triste ritorno degli Azzurri. All’indomani della sconfitta contro la Svizzera, la Nazionale di Spalletti torna a casa dalla Germania a testa bassa. Pochissimi tifosi in aeroporto, in un’atmosfera lontana una vita da quanto accaduto tre anni fa, dopo il trionfo di Wembley contro l’Inghilterra. Solo volti scuri e occhi tristi. Questa è la cartolina del fallimento.

malinconia

Il giorno successivo alla sconfitta contro la Svizzera, agli ottavi di finale di Euro 2024, è stato caratterizzato da una routine malinconica. In mattinata si è svolta la conferenza stampa congiunta del presidente federale Gabriele Gravina e dell’allenatore. Insieme ai mea culpa, hanno confermato la voglia di guardare avanti e di non mollare un progetto ormai proiettato verso il Mondiale 2026. Poi preparativi e partenza dall’aeroporto di Dortmund dopo le 16. Poi, lo scalo silenzioso a Malpensa intorno alle 18.30, con la discesa di diversi giocatori. Poco dopo, la nuova partenza per Roma. Un ritorno desolato, lontano dalla folla con cori e bandiere riservati agli Azzurri all’arrivo in Germania. Tre settimane fa, con aspettative molto diverse.

parla in modo divertente

A guidare la truppa azzurra c’è Luciano Spalletti, seguito dal capodelegazione Buffon e poi dai giocatori. Ci sono Chiesa, Buongiorno, Bastoni, Dimarco, Retegui, Gatti, Meret, Vicario, Fagioli, Bellanova, Cambiaso e Raspadori. I pochissimi tifosi si fermano all’uscita del cancello dopo aver appreso dai cronisti presenti la notizia del ritorno della Nazionale. Da segnalare l’atteggiamento civile e l’assenza di proteste, con alcuni bambini che si sono avvicinati ai giocatori per qualche selfie. A parlare è stato solo Buffon: “Non siamo riusciti a partire come ci aspettavamo e speravamo. Adesso si guarda alla qualificazione al Mondiale, il salario minimo per l’Italia. Dobbiamo però compiere passi convincenti rispetto agli ultimi anni. A questa mancanza di talento della Nazionale? Non credo.” L’immagine finale è quella di coach Spalletti, che saluta tutti i giocatori con una stretta di mano. E guarda avanti.

poche persone a Fiumicino

E dopo il rientro a testa bassa a Malpensa, il copione si è ripetuto a Fiumicino, dove il volo Ita con la squadra azzurra è atterrato al Terminal 5 alle 19.47. Un quarto d’ora dopo la partenza degli azzurri, pochi a dire il vero. Prima un isolato con Calafiori, Scamacca, Zaccagni e Folorunsho, poi il presidente federale Gravina che è subito salito in macchina per volare via, poi a intermittenza Frattesi, Donnarumma ed El Shaarawy. Presenti solo 5 tifosi, Donnarumma ed Elsha hanno firmato autografi, Gigio avrebbe voluto fare anche qualche battuta ma non ci è riuscito: «Mi dispiace, non posso dire niente». Gli altri sono andati via tutti a testa bassa, i volti tesi, la delusione dipinta sul volto. Un paio di sorrisi solo da parte di Calafiori, uno dei pochi sopravvissuti al disastro. Poi via, qualcuno già diretto negli altri terminal di Fiumicino per le vacanze.

 
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