Il film che Akira Kurosawa non sapeva di non poter realizzare: Rebel… – .

Forse è giunto il momento di fare il punto e prendere posizioni drastiche su Zack Snyder.

Hai visto Luna ribelle – Parte 1? Se non l’avete visto non vi biasimo, tutti lo hanno stroncato e nel bene e nel male ci abbiamo messo anche del nostro. La buona notizia è che per vedere quest’ultimo non devi vedere il primo. Zack Snyder e la produzione vi direbbero il contrario. La logica ti direbbe il contrario. Ma vi dico che molto è uguale, all’inizio c’è un bel riassunto con tanti nomi uno dietro l’altro, tutti veloci, un affronto a chiunque voglia capire qualcosa o forse al concetto stesso di capire qualcosa . Se non vogliono spiegarsi bene, pensa a quanto vorrei capire. Quindi chi se ne frega. Basta con questa ossessione per capire, siamo in un film di Zack Snyder!

Questa volta è tutto molto, molto più semplice. Il primo è stato Star Wars + Seven Samurai. Questo è I sette samurai (e poi un po’ Guerre stellari), senza fingere il contrario, è davvero un remake spaziale della metà (di I sette samurai) alla fine. Anche se è ancora il “film sulla grande piattaforma”, si tratta di cose con un concetto più elevato: l’intero film consiste solo nella preparazione e nell’esecuzione della battaglia. Molto più secco (sempre per gli standard di Snyder), molto più diretto e con molte, molte, molte meno cose da spiegare. Buono contro cattivo. Questo è qualcosa che devi sapere. Tutto il film sarà quindi la costruzione dell’epica, una grande esaltazione dei valori della resistenza e della solidarietà e poi valanghe di coraggio, azione, coraggio, ecc. ecc.

Insomma, è un piccolo sandbox per Zack Snyder in cui può giocare liberamente sapendo che non può fare troppi danni, può esagerare quanto vuole, non ha una vera storia da raccontare questa volta ma solo una certa coerenza nell’eseguire l’azione da mantenere (“Ricorda Zack, gli edifici prima sono interi e poi, solo dopo, possono esplodere, non viceversa!”). Nonostante ciò, non mancheranno assurdità e incongruenze (il mio preferito è il megacannone della fantascienza super avanzata del futuro che funziona con una manovella, perché in realtà è un “meccanismo di puntamento inutilmente lento”), ma proprio per questo motivo, proprio per il fatto che si tratta fondamentalmente di un film d’azione dove c’è solo la preparazione e l’esecuzione dell’azione, è un buon momento per prendere posizioni drastiche su Snyder. Ci piace o non ci piace?

Dirò ai miei figli che questo è Caravaggio

Nulla contro chi si oppone a Snyder (vi diranno che verrete risparmiati e poi uccisi alle spalle affinché non soffriate), ma è impossibile non notare come questa persona con evidenti problemi di copione sia una delle più registi creativi, inventivi e dotati di quella capacità fondamentale per il cinema di creare immagini e momenti che comunichino esattamente ciò che vuole. Luna ribelle – Parte 2 è veramente un film semplice, non è l’apoteosi della sua carriera, non contiene sequenze molto ambiziose, insomma non è Lega della Giustizia. Non ha nemmeno chissà quali ambizioni, e come sapete è molto derivativo (c’è anche Robot Of Steel), ma proprio per questi motivi è più evidente qui che altrove che Snyder è un regista dalle enormi potenzialità.

Tutto il grande confronto tra i poveri contadini modello e i nazisti spaziali è girato, montato e immaginato come raramente si vede nei film americani, con una padronanza del senso dello spazio, un’epica e una gestione degli attori, dell’azione e della tensione tra più zone narrative (gruppi diversi che fanno cose diverse allo stesso tempo) da cui non è preso in prestito I sette samurai (la trama c’è, ma non lo sviluppo), è tutta sua, volta a raccontare l’ardore come lo ama Snyder, l’interventismo, la responsabilità e una serie di cose su uomini veri dalla mascella quadrata interpretati da una donna dalla mascella quadrata.

Leonida

Siamo sempre a 300sia chiaro, con più o meno lo stesso tasso di ostentazione digitale e la stessa passione per una virilità semplicissima, ma anche una maestria superiore e una scioltezza nel fare azioni di gruppo praticamente mai viste. Luna Ribelle – Seconda Parte è forse uno dei film di serie B più costosi e pomposi di tutti i tempi, ma è quella cosa lì, la versione secca e diretta di un film di Zack Snyder, in cui puoi vedere che regista incredibile sia. E in questo scontro tra il mondo della coerenza e delle storie ben raccontate e senza difetti e il mondo esagerato ed estremo di Snyder, in cui commette tanti errori e allo stesso tempo fa cose giustissime che gli altri non possono nemmeno immaginare, io sono con il secondo.

Siamo sempre, e sempre saremo, i primi a irridere tutto il contesto di situazioni assurde in cui si caccia Snyder, le follie dei suoi film, le idee eccessivamente grandiose e i problemi che lo massacrano. Siamo i primi a riconoscere che quelli che lui chiama lungometraggi sono un aggregato di immagini eccezionali tenute insieme da sceneggiature magari scritte a posteriori, chissà, certamente mai realmente seguite. Ma se il cinema d’azione è cinema di movimento, di immagini, di attori e atleti usati e mossi come marionette per creare qualcosa di impressionante e mai visto, ebbene allora da un lato ci sono i veri artisti marziali, e dall’altro lo spettro , nel regno delle false e artificiose ricostruzioni c’è Snyder. Ed è un maestro nel suo campo.

Citazione DVD suggerita:

“Un doppio conto perfetto senza niente”
Jackie Lang, i400calci.com

>> IMDB | trailer

Dove guardare Rebel Moon – Parte 2: lo spavento
 
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