Mal di testa forti e frequenti? Berrino: «Cibi da mangiare contro l’emicrania»

Mal di testa forti e frequenti? Berrino: «Cibi da mangiare contro l’emicrania»
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Ripetutamente nei nostri studi sulla prevenzione del cancro al seno DIANA, in cui abbiamo modificato le diete per ridurre la produzione di ormoni sessuali, abbiamo osservato che i partecipanti che soffrivano di emicrania riportavano notevoli miglioramenti. Sapevamo poco dell’emicrania, una delle patologie più invalidanti delle nostre popolazionie ancor meno del suo possibile rapporto con lo stile di vita. Ssapevamo di diete di eliminazione, incentrate sulla rimozione di alimenti specifici che possono scatenare le convulsioni: in alcuni pazienti funziona per rimuovere il cioccolato, in altri gli agrumi, o il gelato, o pomodori, cipolle, latticini, glutine o cibi aggiunti di glutammato monosodico , o nitriti o dolcificanti artificiali. Tutti alimenti o molecole senza un comune denominatore, senza un’unica interpretazione. Sapevamo anche degli studi che trovano un beneficio nella dieta chetogenica, cioè uuna dieta a bassissimo contenuto di carboidrati. Ma abbiamo visto guarigioni con una dieta che aumentasse i carboidrati (solo, però, quelli che non fanno alzare velocemente la glicemia, come cereali integrali e legumi, mentre noi non proponevamo zuccheri e farine raffinate). Tuttavia, le nostre osservazioni riguardavano casi isolati e non avevamo una teoria interpretativa.

Il meccanismo

Quale fosse il meccanismo con cui la nostra dieta, studiata per la prevenzione del cancro, fosse efficace per l’emicrania, ci è apparso chiaro leggendo un articolo che un giovane collega, Lorenzo Del Moro, ci ha inviato per un consiglio (Emicrania, metabolismo cerebrale del glucosio e ipotesi “neuroenergetica”. – Emicrania, metabolismo glucidico cerebrale e ipotesi neuroenergetica). Si sa che il cervello è l’organo del corpo che consuma più glucosio e se c’è poco glucosio nel sangue può essere in difficoltà. Se siamo costretti, ad esempio, a saltare il pranzo a causa dei nostri orari frenetici, è facile che la sera ci venga il mal di testa. Lo stesso accade a chi soffre di ipoglicemia postprandiale (glicemia che scende a 60mg/dL o anche meno tra le 2 e le 5 ore dopo il pranzo) perché ha una sensibilità esagerata all’insulina (l’ormone che abbassa la glicemia perché preleva il glucosio dal sangue nelle cellule). Se viene a mancare il glucosio, le cellule nervose vanno in crisi e attivano meccanismi di difesa, compresi meccanismi di infiammazione delle meningi, che provocano dolore. Infatti, chi soffre di emicrania è spesso ipersensibile all’insulina. È interessante notare che l’ipoglicemia ha sintomi simili a quelli che accompagnano l’emicrania: debolezza, vertigini, irritabilità, palpitazioni, tremori, nausea, svenimento. Le crisi ipoglicemiche, oltre che un’esagerata sensibilità dell’organismo all’insulina, possono dipendere anche da livelli troppo elevati di insulina in presenza di insulino-resistenza, la condizione per cui l’insulina non riesce a far entrare nelle cellule il glucosio, il sale glicemico e il pancreas produce sempre più insulina. È una condizione molto comune nelle nostre popolazioni, favorita dalla dieta tipica occidentale (troppa carne e troppo zucchero) e dall’obesità. L’ipoglicemia e l’insulino-resistenza sono correlate, perché l’ipersensibilità all’insulina e la successiva ipoglicemia provocano un senso di fame incontrollabile che può portare all’obesità, che a sua volta provoca insulino-resistenza. Infatti, chi soffre di emicrania cronica (con più di una dozzina di attacchi al mese) è spesso insulino-resistente. L’insulino-resistenza può estendersi anche al cervello, che è quindi in continua crisi a causa della carenza di glucosio. Un altro segno distintivo dell’emicrania è la neuroinfiammazione. Altri studi hanno dimostrato che chi ha uno stato infiammatorio cronico, una condizione frequente nel nostro mondo proprio perché l’obesità e l’insulino-resistenza causano infiammazione, ha un rischio maggiore di soffrire di emicrania. Infatti, chi soffre di emicrania ha livelli ematici più elevati di proteina C-reattiva, un marker di infiammazione.

Cosa fare

Insomma le crisi ipoglicemiche devono essere evitateparadossalmente a causa del consumo di troppi zuccheri, quindi è necessario evitare cibi ad alto indice glicemico (farine raffinate, patate, zuccheri semplici) che, provocando una rapida reazione insulinica, possono provocare ipoglicemia. È anche meglio evitare lo zucchero e il latte, i due alimenti che più di tutti aumentano l’insulina, e i grassi saturi (quelli della carne rossa e del formaggio), che ostacolando il lavoro dell’insulina provocano resistenza all’insulina, costringendo quindi il pancreas a produrre più insulina. Questi alimenti causano anche infiammazione in un circolo vizioso che deve essere interrotto. Ci sono sempre più farmaci per l’emicrania, ma prima di contaminarci con questi proviamo a cambiare la dieta.

 
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