«Scudetto, poi torno in Giappone. Qui amate come Mila e Shiro»- - – .

«Scudetto, poi torno in Giappone. Qui amate come Mila e Shiro»- - – .
Descriptive text here

Timido in superficie, spietato in campo e gentile. Ran Takahashi, 22 anni da Kyoto, è lui il motore della Mint Vero Volley Monza che stasera a Perugia giocherà la prima finale scudetto della sua storia. Miglior giocatore nella partita che ha deciso la semifinale contro Trento, in patria è l’eroe della Nazionale insieme al “Milan” Yuki Ishikawa, ha un profilo Instagram da 2 milioni di follower ed è protagonista di una documentario che Prime Video sta girando e che sarà distribuito in Giappone in prossimità delle Olimpiadi.

Sei pronto?
«Siamo molto concentrati. Affrontiamo una grande squadra, ma veniamo anche da una stagione pazzesca. Vogliamo giocarcela, come nella finale di Coppa Italia di gennaio”.

C’è ancora nell’aria l’elettricità della rimonta su Trento?
«Non possiamo guardare indietro. Quel successo ha generato nuove emozioni, ma ora pensiamo solo a Perugia”.

Sotto 2-0 nella serie sembrava finita, quindi?
«È stato il momento più difficile, ma siamo stati uniti e abbiamo cambiato qualcosa nel nostro gioco. Non abbiamo mai perso la fede. Sapevamo che eravamo lì l’uno per l’altro e abbiamo vinto tutti insieme”.

Tu sei un giocatore di squadra, quanto è stato importante il gruppo nella sua integrazione in Italia?
«Fondamentale sia a Padova che a Monza, anche perché la lingua è un ostacolo. Parlo pochissimo italiano, l’ho studiato un po’, ma qui parliamo quasi solo inglese. Tuttavia, la tua lingua è molto difficile”.

Il giapponese non è molto più semplice.
«Vero, ma Gala (il difensore centrale italiano Gianluca Galassi ed) mi ha chiesto di essere il suo insegnante. È affascinato dalla cultura giapponese, apprezza il nostro cibo e cerca di parlare un po’, ma mentirei se dicessi che sa farlo”.

A proposito di cibo, come va?
«Amo la cucina italiana, non posso fare a meno della pasta, vado pazzo per la carbonara e l’amatriciana e dopo i playoff vorrei andare a mangiarle in un’osteria di Roma. Quando sono arrivato a Padova nel 2021 temevo che avrei fatto più fatica ad abituarmi, ma ora posso dire che per alcune cose preferisco la cucina italiana a quella giapponese”.

La cucina in Italia è anche cultura.
«Mi affascina questo aspetto di convivialità che esiste intorno ai pasti, così come il calore umano tra le persone. Siamo molto più timidi nei rapporti, un po’ più formali, apparentemente freddi. Quando la prima volta una persona mi ha abbracciato senza conoscermi e mi ha detto “ciao, come stai?” Ero sorpreso”.

Eppure, intorno a lei c’è tanto calore: dal Giappone arrivano sempre centinaia di fan con un’infinità di regali.
«Mi fa un enorme piacere sentirmi così amato, sapere che sono fonte di ispirazione per tanti ragazzi che si avvicinano alla pallavolo grazie a me, come è stato per te con quel cartone animato giapponese… Come lo chiami?»

Mila e Shiro.
«Sì, lo conosco ed è bello che la cultura giapponese sia così presente anche in Italia. Li amo anime (serie animata giapponese), la mia preferita si chiama “One Piece”. E amo anche la musica”.

Suoni ancora la chitarra?
«Certamente, anche se non ce l’ho qui con me a Monza. Ma quando tornerò in Giappone lo riprenderò”.

E con il calcio come se la cava?
«Seguo la Serie A, la Liga e il campionato giapponese: anche Monza, ci vivo, Milan e Inter».

Lunedì l’Inter potrebbe vincere lo scudetto nel derby.
«Sì, ma non sono proprio un tifoso. Sono felice per l’Inter e per noi sarebbe un sogno vincerlo anche a Monza”.

Ti mancherà Monza l’anno prossimo?
“Sì, molto. Sono innamorato di questa città, ma anche lo sport dice addio (giocherà in Giappone, ed)”.

Tag: Scudetto ritorno Giappone amato Mila Shiro Corriere .it

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV La volata va a Martin, davanti a Marquez e Vinales. Ritiro di Bagnaia – MotoriNoLimits – .
NEXT GIRO DELL’UNGHERIA. THIBAU NYS CONCEDE IL BIS, ULISSI 8° POSTO – .