F1, cinque anni dopo torna il GP della Cina. Tra un circuito difficile e uno sprint che suscita polemiche – .

F1, cinque anni dopo torna il GP della Cina. Tra un circuito difficile e uno sprint che suscita polemiche – .
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Parco riaperto. La F1 torna in Cina cinque anni dopo l’ultima volta (2019) e trova un altro mondo: vetture diverse, visto che nel frattempo sono cambiati i regolamenti con le vetture ad effetto suolo; un circuito, di per sé piuttosto accidentato e complesso, con asfalto nuovo; temperature piuttosto fredde anche con l’incognita di pioggia. Alle variabili e variegate circostanze, si aggiungono le incognite del primo fine settimana dell’anno con il rinnovato format della gara sprint (le prossime a Miami, Austria, Brasile, Qatar). Una scelta che ha lasciato perplessi diversi piloti, a cominciare dal campione del mondo Max Verstappen, mai troppo appassionato della mini gara, che ha ironicamente commentato: “È molto intelligente mettere lo sprint a Shanghai”.

Come è cambiato lo sprint

La mini gara della 100 km ha subito diverse novità dal 2023, a partire da venerdì: è stata confermata la prima e unica sessione di prove libere al mattino (60 minuti alle 5.30 ora italiana) ma nel pomeriggio, a differenza dello scorso anno, ci saranno lo Sprint Shootout (ore 9.30), ossia la mini qualificazione (SQ1 di 12 minuti, SQ2 di 10 minuti, SQ3 di 8 minuti) che determinerà la griglia di partenza dello sprint stesso. Sabato mattina (alle 5 in Italia) si svolgerà la minigara di 100 km e circa mezz’ora, mentre nel pomeriggio (alle 9 in Italia) si svolgeranno le tradizionali qualifiche per lo schieramento del GP vero e proprio di domenica. (sempre alle 9 italiane). La novità più importante, a parte la tempistica delle sessioni, riguarda la regola del parco chiuso, la fase in cui non è più possibile intervenire sulle vetture per apportare modifiche: l’anno scorso si entrava nel parco chiuso già con le qualifiche del venerdì pomeriggio, quest’anno il parco chiuso inizia venerdì pomeriggio con la mini qualifica e si conclude al termine della gara sprint. Per consentire ai team di apportare eventuali modifiche e riparazioni prima di tornare al parco chiuso nelle tradizionali qualifiche fino alla fine del GP di domenica.

La rotta di Shangai

Ispirato al carattere cinese Shang (“sopra”, “salire”), il circuito è stato realizzato da Hermann Tilke ed è lungo 5451 metri. Molto tecnico, presenta un mix di curve ad alta velocità e curve ad angolo retto che costringono a frenate improvvise e ripartenze quasi da fermo. Nel terzo settore un rettilineo molto lungo. È necessario un equilibrio tra carico aerodinamico e velocità massima, l’usura degli pneumatici è un fattore chiave. Il fondo, molto sconnesso e con asfalto (in parte) nuovo, costringerà le squadre a scegliere le giuste altezze da terra: l’anno scorso Leclerc (e Hamilton) furono squalificati ad Austin (su un circuito con dossi dove c’era lo sprint) a causa all’eccessiva usura del fondo. Determinanti saranno le temperature, previste fresche, così come il tempo incerto. Team e piloti hanno lavorato molto al simulatore per prepararsi, dato che non hanno dati recenti per orientarsi.

Red Bull e Ferrari

Max Verstappen, reduce da tre successi su 4 gare disputate finora, a Shanghai non ha mai trionfato. L’ultimo GP in Cina nel 2019 è stato vinto da Lewis Hamilton. Dovrebbero essere ancora vicine la Red Bull del campione del mondo e la Ferrari, che per ora sembrano le uniche due vetture meno “sensibili” ai cambi di circuito. Anche se le incognite, dovute al circuito stesso e al format della volata, potrebbero riservare sorprese. Le rosse, finora sempre sul podio (con Sainz sempre davanti a Leclerc e vincitore in Australia) ma che non vincono in Cina dal 2013 (Alonso), cercano di migliorare la loro qualifica: soprattutto Leclerc, pilota specialista della pole, che tuttavia ha difficoltà a portare in temperatura le gomme in qualifica. Team Principal, Fred Vasseur: “Dovremo migliorare la gestione del giro di preparazione in qualifica, dove non siamo stati perfetti ultimamente. L’obiettivo, sia di Carlos che di Charles, è massimizzare il potenziale della vettura e portare a casa un risultato solido cercando di mettere pressione sui nostri rivali”. Parco aperto.

Tag: anni cinese difficile circuito sprint suscita polemiche

 
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