Ferrari e due decimi dalla Red Bull – Analisi Tecnica – .

Ferrari e due decimi dalla Red Bull – Analisi Tecnica – .
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Venerdì difficile da leggere

Chi spera in un caos favorevole allo spettacolo sarà sicuramente soddisfatto dopo venerdì Gran Premio della Cina. Le qualifiche sprint si svolgono sulla pista di Shanghai dopo un solo turno di prove libere che ha lasciato più incognite che certezze e al termine della SQ2 arriva la pioggia a complicare ulteriormente le cose. Tuttavia dal venerdì cinese si possono trarre alcune letture interessanti, a partire dal risultato sotto la pioggia.

Norris ha meritato la pole, la sola McLaren è riuscita ad accendere le gomme sul bagnato

La pole per la Sprint di Norris sulla McLaren arriva dopo una SQ3 in cui solo il problema dei limiti della pista continuava ad arginare quello che in pista appariva ad ogni giro come un dominio dell’inglese e del team di Woking. La pole è stata giustamente riconfermata all’inglese, con un pasticcio FIA non tanto nel riammettere il suo giro, ma nell’averlo inizialmente annullato, vista la chiarezza delle note del direttore di gara in merito, unico riferimento normativo in materia. Per quanto riguarda le prestazioni sotto la pioggia, la difficoltà per tutti è stata chiaramente quella di portare in temperatura le gomme intermedie, chi non ci è riuscito finiva per scivolare per tutta la pista, come su una lastra di ghiaccio, come abbiamo visto più o meno fatto. a tutti, comprese RedBull e Ferrari, le cui prestazioni non sono particolarmente valutabili in una condizione così particolare. Dall’altra parte la McLaren numero 4 continuava a cercare la finestra corretta giro dopo giro, chiudendo infine con vantaggi record sugli inseguitori: 1,2 secondi su Hamilton, quasi 2 su Alonso, coppia di inseguitori da oltre 80 anni e 9 titoli mondiali, a cui non mancava certo l’esperienza. Ma il giovane britannico ha messo in mostra un talento da non sottovalutare, aiutato da una vettura che, grazie al carico aerodinamico e ad una meccanica che apporta grande energia alle gomme in queste condizioni, ha saputo trovare la giusta finestra della temperatura delle gomme quasi un giro prima rispetto alla concorrenza.

Oscar Piastri ha chiuso a 3 secondi da Norris, un distacco enorme, ma che è stato viziato da un problema/errore nell’ultimo settore, quando, come si vede dai dati, la vettura del pilota australiano è andata in folle tra la curva 15 e la curva 16, facendogli perdere oltre 1 secondo e mezzo, dopo che Piastri era invece riuscito ad effettuare una staccata straordinariamente profonda alla curva 14 che lo stava portando a ridosso della prima fila. La McLaren è quindi senza dubbio la vettura da battere sul bagnato, con l’impressione, già dalle prove libere, di un buon bilanciamento complessivo della vettura, probabilmente terza forza assoluta, ma comunque molto vicina. Anche Hamilton si è comportato bene, mettendo a segno un’ottima prestazione basata sull’esperienza con le gomme, così come Alonso. Se l’Aston Martin fosse comunque apparsa abbastanza pronta nelle prove libere e in SQ1 e SQ2, Quello di Hamilton sembrava un puro exploitcon una W15 che fino alla SQ3 sembrava decisamente in grande sofferenza, mostrando una diffusa mancanza di grip e la necessità di continue correzioni da parte dei piloti.

Sull’asciutto Leclerc a 1 decimo da Verstappen

Tuttavia, se guardiamo cosa è successo prima che iniziasse a piovere, vediamo che la SQ2 si è conclusa con Verstappen al comando e Leclerc secondo a solo un decimo di distacco. Anche se girassimo con gomme medie, i dati sono di grande interesse e vale la pena analizzare più nel dettaglio il confronto prestazionale tra le due.

Osservando i parametri generali notiamo che gli indicatori relativi al carico aerodinamico sono comunque molto simili, segno che non c’è una marcata differenza di carico aerodinamico al momento tra le due vetture. Verstappen trascorre decisamente più tempo a tutto gas rispetto a Leclerc (52,6% contro 48,7%) e quasi tutta questa differenza sta nell’approccio alla curva 7-8 in cui l’olandese riesce a rimanere a tutto gas mentre il monegasco è costretto a parzialmente gas leggermente . Abbiamo indicato nel grafico e sulla mappa del tracciato con le frecce viola i punti in cui Leclerc perde di più contro Verstappen perché sembrano avere tutti una matrice comune. Ancora una volta in avvio di giro il numero 1 della Red Bull guadagna ma le fasi di staccata continuano ad essere un punto di forza per la Ferrari, anche in una curva complicata come la prima di Shanghai. Guardando solo il tempo del settore, il dubbio poteva essere che in un tratto dove l’anteriore è così importante sia stato proprio l’inserimento nelle prime curve a portare Leclerc a più di 1 decimo e mezzo da Verstappen nel primo settore , ma guardando con accuratezza i dati si vede che il problema non sembra risiedere né in entrata né in curva, bensì in uscita, soprattutto quando bisogna riprendere gas mantenendo un certo angolo di sterzata . La RB20 eccelle ancora una volta nella trazione, mentre la SF24 sembra ancora non del tutto impostata al posteriore, con tendenza a dare poca confidenza nel momento di massimo carico sia al posteriore che alle fiancate. Non sembra un problema di equilibrio aerodinamico quanto la meccanica, che coinvolge anche la taratura dei differenziali, fondamentali ad esempio in uscita di curva, non ha ancora la perfezione necessaria per sfidare la RedBull anche nelle riaccelerazioni, dopo aver fatto passi da gigante proprio nell’ingresso e nel viaggio. La curva 8 segue un po’ lo stesso profilo, essendo una curva molto lunga con molto appoggio laterale, mentre le curve 10 e 13 confermano l’impressione di questa difficoltà per l’asse posteriore a “spingere” la vettura in avanti quando c’è anche una curva laterale alta. valore di carico. Leclerc si presenta prima dell’ultima curva con un distacco di 2 decimi e mezzo, il che sembra vero, ma che però si riduce ad un solo decimo a causa di un Errore di Verstappen all’ultima curva. Nel complesso quindi una Ferrari che su un tracciato complicato e selettivo riesce comunque a stare vicino alla Red Bull sul giro secco, con la capacità di mettere alle spalle almeno una delle vetture di Milton Keynes e con, soprattutto, qualche lacuna abbastanza limitata da lavorare su. Terza forza in pista sull’asciutto, come accennato in precedenza, è apparsa nettamente la McLaren, non lontana dalla Ferrari, con una scala di valori che si conferma di gara in gara, ad eccezione di Kick Sauber che piazza sia Zhou che Bottas in Grande sorpresa del terzo trimestre.

Lo sprint dirà finalmente qualcosa sul ritmo

Assisteremo quindi ad uno Sprint che si preannuncia decisamente interessante e divertente: le due Red Bull e le due Ferrari partiranno alle spalle di tre vetture potenzialmente più lente, con ad eccezione di Norris che potrebbe avere l’opportunità di ottenere finalmente una vittoria, seppure in una gara breve, se Alonso e Hamilton riuscissero a dare filo da torcere alle quattro rimonte alle loro spalle. La curiosità è vedere come si comportano le vetture con le gomme nel lungo periodo a parità di condizioni, seppure con un basso carico di carburante. Ovviamente un fattore importante sarà quello di stare fuori dai guai, dato che il tempo tra lo sprint e la qualificazione per la gara è pochissimo e un incidente nella gara breve potrebbe compromettere l’intero weekend.

Tag: Cinese qualifiche telemetria Ferrari decimi Rossa Toro Tecnica Analisi

 
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