“Fasi da obiettivo, so che devo migliorare”. E lei svela il sogno segreto – .

“Fasi da obiettivo, so che devo migliorare”. E lei svela il sogno segreto – .
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Il prossimo 4 maggio in maglia VF Group – Bardiani CSF – Faizanè, Giulio Pellizzari sarà al via del suo primo Giro d’Italia e sarà il membro più giovane della famiglia Reverberi. Reduce da un incoraggiante Tour of the Alps, che fa ben sperare in termini di corse a tappe, lo scorso anno Pellizzari concluse il Tour de l’Avenir al secondo posto alle spalle di Del Toro, oltre ad aver vinto l’ultima tappa della corsa in terra francese . Scalatore non privo di una bella partenza veloce, il marchigiano classe 2003 è uno dei nostri giovani più promettenti.

Come stai?

“Va tutto bene, sono sull’Etna per finire la preparazione per il Giro”.

Hai capito al Tour of the Alps che potevi tenere il passo dei migliori?

“Diciamo che sì, è stato un bel momento. Mi sentivo bene, le gambe si muovevano e in salita sono sempre riuscito a stare con i migliori”.

Quali sono gli aspetti in cui pensi di dover ancora crescere?

“Penso di dover migliorare in generale, sono all’inizio e la strada è ancora lunga, ma ho le giuste motivazioni per farlo. Lo sprint è sicuramente un aspetto su cui dovrò lavorare in particolare”.

Hai comunque una bella partenza veloce, ma nell’ultima tappa della TOTA sei rimasto nelle retrovie, senza gareggiare nello sprint: sei rimasto senza benzina?

“Eravamo tutti un po’ stanchi, era una tappa impegnativa. Ho provato a passare davanti, ma mi sono reso conto che sbagliavo perché davanti c’erano piloti del Bahrain e dell’AG2R, quindi era difficile scappare. Una volta arrivati ​​allo sprint sono partito da dietro, ma senza riuscire a fare nulla”.

L’anno scorso la discesa sembrava un po’ il tuo punto debole, come sei migliorato?

“Ho lavorato con il mio preparatore Leonardo Piepoli, facendo tante discese e insegnandomi la tecnica giusta, facendomi superare anche la paura”.

Considerando l’8° posto nella TOTA, adesso cambiano i tuoi progetti per il Giro d’Italia? Cercherai un buon piazzamento oppure l’obiettivo è ancora vincere una tappa?

“L’obiettivo comunque restano le tappe, magari riuscendo a conquistare qualche fuga. Al Tour of the Alps il livello era alto, ma al Giro sarà ancora più alto”.

Al Giro d’Italia ci saranno più di 70 km di cronometro: ci hai lavorato durante l’inverno o è ancora il tuo tallone d’Achille?

“Non ci ho lavorato molto, è ancora il mio punto debole. Al Giro andremo alla cronometro per difenderci, ma non puntiamo al risultato”.

Hai pagato la fatica del Tour of the Alps al Giro di Romagna?

“Non sono stato male, ma la gara ci è sfuggita di mano e quando hanno attaccato i cinque fuggitivi, compreso Morgado, non siamo più riusciti a risalire. Alla fine ho provato ad aiutare Fiorelli per cercare di colmare il gap, ma non ci siamo riusciti”.

Quest’anno sei in scadenza di contratto con VF Group – Bardiani CSF – Faizanè. L’anno prossimo?

“Mi piacerebbe fare il salto al World Tour, ci sono diverse idee e vediamo come va”.

Quanto è stata importante la famiglia Reverberi per la tua crescita?

“Sicuramente fondamentale, perché sono passato da junior e sono cresciuto molto con loro. La squadra ha creduto in me fin dall’inizio e devo loro molto, sono stati importanti per la mia crescita sia come uomo che come atleta”.

Qual è il giro dei tuoi sogni?

“Il Tour de France”.

Quindi il salto nel World Tour è necessario…

“Esattamente”.

 
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