Daniele Medvedev con la terra battuta ha sempre avuto un rapporto conflittuale, fino allo scorso anno, quando un po’ a sorpresa vinse il primo titolo su questa superficie, a Roma, che è anche l’ultimo vinto dal russo.
L’ex numero uno però storce un po’ il naso quando deve lasciare il cemento per la terra rossa, ma il loro rapporto è migliorato, assicura: “Onestamente mi sento bene. Lo sento ogni anno, sempre di più quando vado sulla terra battuta.
Quando dico che mi sento bene, so che il mio gioco è un po’ più limitato che sui campi in cemento in termini di quello che posso fare. E se gioco una buona partita sul cemento, so che vincerò il 90% delle partite”, ha dichiarato in conferenza stampa pre-torneo a Madrid.
Poi aggiunge: “Questo non è il caso sui campi in terra battuta. Ogni partita è 50/50, direi. Ma so cosa devo fare e sto cercando di farlo e mi sento fiducioso, quindi mi sento bene. Adoro la città, è meravigliosa, quindi sono felice di tornare qui.
Voglio provare a vincere altri tornei come ho fatto l’anno scorso a Roma, provare a fare meglio al Roland Garros e per questo ho bisogno di giocare bene qui a Madrid”.
Aiuto da un ex tennista
Il contributo di Gilles Simoneche su questa superficie ha vinto cinque trofei in carriera, può ancora aiutarlo a migliorare: “Cercare di portare nel mio gioco qualcosa che magari avevo in mente, ma non capivo come dovevo portarlo in campo.
Mi spiega come posso farlo e per me è importante perché durante la partita non hai tempo per pensare troppo. È più una reazione. Quindi devo essere molto intelligente per apportare queste modifiche durante la partita.
Medvedev affronterà Christopher O’Connell o Matteo Arnaldi nella sua partita inaugurale venerdì nella capitale spagnola.