San Pellegrino in Fiore 2024, la nuova idea convince e regala una città bella a decine di migliaia di persone. Ecco chi ha vinto e chi ha perso – .

5 maggio 2024, di Roberto Pomi

San Pellegrino in Fiore 2024, la nuova idea convince e regala una città bella a decine di migliaia di persone. Ecco chi ha vinto e chi ha perso

Pagina iniziale VITERBO – “C’è un’idea”, il commento più gettonato. Tutti lo riconoscono, poi magari c’è chi sparge un po’ di nostalgia e non ce la fa: “certo che non ci siano fiori”.

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VITERBO – San Pellegrino 2024 convince e regala un centro storico davvero bellissimo a decine di migliaia di persone che hanno scelto di vivere l’esperienza. “C’è un’idea”, il commento più gettonato. Tutti lo riconoscono, poi magari c’è chi sparge un po’ di nostalgia e non ce la fa: “certo che non ci siano fiori”.

Sì, i fiori non ci sono perché l’idea della festa provinciale è stata superata (Dio benedica sempre Malé e Fontana che l’ha ideata, sia chiaro) e si è voluto cercare una nuova dimensione della città. Una Viterbo che non ha certo le potenzialità economiche di altri capoluoghi di provincia ma che non usa questa come scusa per restare trincerata nella mediocrità.

Vincono gli architetti che hanno realizzato il progetto vincitore, guidati da Raffaele Ascenzi. Vince il centro storico, che ha avuto un’occasione d’oro per mostrare il suo volto, certamente migliorato negli ultimi anni, a tanti che non lo frequentano e leggono sui social le perenni critiche di chi è scontento (di sé stesso). Come non notare, infatti, che San Pellegrino è vitale e che hanno aperto diverse attività? Come non rendersi conto che almeno il primo tratto di via Cardinal La Fontaine, con una serie di locali e ristoranti, è diventato un luogo davvero interessante capace di offrire il buono e il bello? Come non scoprire che la zona di Piazza della Morte è più viva e bella che mai?

Vince il Comune di Viterbo, che acquista il marchio San Pellegrino in Fiore, lancia il bando di idee e realizza un’edizione della manifestazione che ha un significato nuovo ed è capace di innescare tanti effetti positivi.

Perdonate i detrattori. A rimetterci è chi ha bisogno di diffondere fake news come quella del biglietto d’ingresso da 15 euro quando in realtà è tutto gratis. Chi sperava che ci fossero pochi partecipanti perde. Insomma, ci perde chi, a vario titolo, avrebbe voluto il fallimento di una manifestazione per strumentalizzare politicamente la questione. Come se la politica di una capitale fosse una competizione tra mogli sulla soglia di casa. Piccola visione della città che Viterbo deve superare se non vuole continuare a rimanere prigioniera di se stessa.

Il “gancio retorico” del “dove sono i fiori?” non passa nemmeno. I più hanno capito il senso di tutto e hanno apprezzato il progetto di questa edizione 2024. E nemmeno la versione più moderna della “polemica” occasionale: “Certo che per vedere gli schermi bisognerebbe volare”. L’architettura della città, infatti, ha offerto punti rialzati da cui godere della vista anche dall’alto. In piazza Scacciaricci era possibile salire a Palazzo Scacciaricci (aperto tra l’altro per una mostra), in piazza San Pellegrino era possibile vedere l’installazione al centro della piazza dall’alto della galleria di Palazzo degli Alessandri, nel duomo vi erano la disposizione della scalinata del duomo, il Palazzo di Valentino della Pagnotta e il Palazzo Papale. In piazza del Gesù le scale delle case prospicienti e le stesse in piazza San Carluccio. Tanto che si crearono addirittura delle code per fotografare le vetrine da questi punti sopraelevati.

Una città vincente, una Viterbo convincente, vivibile, gradevole e sicura. Quando lasci i social media e vai effettivamente in posti puoi rimanere sorpreso. Anche perché i social funzionano in modo da “pompare” e “premiare” i brutti. San Pellegrino in Fiore 2024 ha saputo descrivere una città tranquilla, che lavora per superare i propri limiti, che pensa e immagina.

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