boom di richieste ma pochi effettivamente pagano. E c’è l’assalto di giornalisti da tutto il mondo per vedere come funziona – .

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Venezia, 25 aprile 2024 – Primo giorno di biglietto a Venezia e già è boom di richieste. Sono oltre questo 100mila persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile, anche se lo sono solo 8milameno di uno su dieci, secondo i dati aggiornati ieri pomeriggio, quelli che ce l’hanno pagato immediatamente il voucher da 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono riservati alle persone esenti dal canone di accesso introdotto dal Comune di Venezia (cittadini veneziani, lavoratori, studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma online ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono veneziani, potenziali vacanzieri “diurni”.

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E assalto al gazebo per il pagamento o l’esenzione dalla tariffa di accesso fuori sede Stazione ferroviaria di Venezia. Ai tanti turisti e pendolari in vacanza si aggiunge il folla di giornalisti vengono da gran parte del mondo per studiare il primo “biglietto” progettato per visitare una città. Stringi forte i controlli che conducono ai “corridoi” per accedere al vicino ponte degli Scalzi o alla Lista di Spagna, passaggi obbligati per San Marco, di cui oggi è la sua celebrazione: è il Santo Patrono di Venezia. C’è un po’ di stupore, pochi erano preparati ad una macchina così imponente in uno dei terminal principali della città ma nessuno si lamenta.

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Diviso turisti, con o senza esenzione sul contributo da versare. La famiglia pugliese che ospita familiari in Veneto è esente ma deve registrarsi. Sbuffano alla macchina per registrarsi qualcosa non quadra, chiedono aiuto all’assistente e intanto commentano “non è giusto pagare o farsi registrare” ma all’obiezione sui mali dell’overtourism rispondono “non va bene neanche questo ”. L’approvazione unanime del turisti stranieri che pagano, sono soprattutto americani, francesi e spagnoli. “Abbiamo capito il problema, l’Italia è fatta di città antiche – dice una signora americana venuta da Firenze -, Non c’è nulla di sbagliato da pagare se poi potrete visitare meglio la città. L’unico problema è il tempo che scappa nelle code. Se ce lo avessero detto a Firenze forse avremmo pagato in altro modo”. Imbarazzo per un gruppo di ragazze vicentine. Devono andare a pranzo a Pellestrina – sono esenti perché è un’isola – ma non sanno se devono registrarsi o meno, cercano informazioni sui totem ma vengono subito rapiti da una tv per un’intervista.

Sono a Venezia a metà mattinata Sono arrivate 100mila personedi questi 8mila pagati la tariffa di accesso. Lo rendono noto gli assessori al Bilancio e al Turismo, Michele Zuin e Simone Venturini. “Sta andando Tutto ok – dice Zuin – almeno pensiamo così, nessuno ha protestato e quasi tutti sono stati informati”. “Dobbiamo provare a cambiare – aggiunge Venturini – e per farlo dobbiamo correre dei rischi, essere visti come impopolari e perdere voti ma se non proviamo nulla, se non abbiamo il coraggio di agire non lo faremo” non arrivare da nessuna parte”. Dietro di loro arrivano dalla stazione ferroviaria Santa Lucia frotte di turisti con i treni lunga distanza. Ci sono i controlli e tutti sventolano il foglio con la QR Code, sono per lo più esenti perché vanno in albergo e pagano la tassa di soggiorno ma alcuni non hanno il documento e gli viene chiesto di pagare il biglietto da 5 euro. Un sistema che inaugura i 29 giorni scelto per l’ingresso contingentato in città nel 2024 e il primo periodo va da oggi al 5 maggio.

“Non è mai stato fatto nulla al riguardo regolamentare il turismo, la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. L’ho fatto”. Lo ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro antistante la stazione, dove sono stati installati i varchi per l’avvio della sperimentazione sul contributo di accesso alla città storica. «Mi dispiace il disagio ma dobbiamo fare qualcosa – ha aggiunto – non possiamo limitarci a parlare, dobbiamo provare a fare qualcosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di partire e preservare la città per le generazioni future.”

“La paura del cambiamento è legittima – ha sottolineato il sindaco Brugnaro – ma anche questa può servire a migliorare ma se la paura blocca tutto non c’è progresso, non c’è futuro. Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo – ha proseguito – ma questa non è una spesa, è un modo per far capire che Dobbiamo cambiare e così diluire le visite alla città evitando i blocchi e la gente lo capisce, c’è qualche protesta? Ok, lo accettiamo, è legittimo, spero solo che serva a migliorare”.

“Là la sperimentazione sarà medio-lunga – ha spiegato il sindaco Brugnaro -, dobbiamo raccogliere dati e informazioni per poi calibrare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code che ha la mappa della città con segnati, ad esempio, i servizi igienici e poi quando si passa al profitto economico tutto funzionerà nei servizi alla città: non abbiamo più i finanziamenti della Legge Speciale per Venezia anche se, se si trovasse per il ponte di Messina, si potrebbero trovare anche per questa città unica. La soddisfazione più grande – ha concluso – è vedere chi si avvicina ai cancelli sventolando il QR code di accesso: capiscono”.

 
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