LUCA GUERCILENA. «È UNA LIDL TREK CHE STA CRESCENDO E PUNTA MOLTO IN ALTO» – .

LUCA GUERCILENA. «È UNA LIDL TREK CHE STA CRESCENDO E PUNTA MOLTO IN ALTO» – .
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È l’unico team manager italiano del World Tour e punta al primo posto nel ranking mondiale sia con le sue ragazze che con i suoi ragazzi. Luca Guercilena sa che non è un risultato semplice né immediato da raggiungere ma Lidl-Trek ha l’ambizione e i mezzi per puntare quest’anno almeno al podio delle squadre più forti del massimo campionato ciclistico.

Lo stimato allenatore, che dall’estate 2021 lotta tenacemente contro il linfoma, è tornato a respirare l’aria del suo ambiente al via della Milano-Sanremo dopo oltre un anno di assenza dalle gare.

«Solo essere lì è stato spettacolare» ha confidato il 50enne milanese, che alla domanda “Come stai?” lui risponde «La lasciamo andare» e poi cambia argomento. La malattia sta già assorbendo troppo tempo ed energie, meglio parlare dei suoi atleti che con i loro risultati riescono a tirargli su il morale e a dargli forza.

Luca, in questi mesi dentro e fuori dall’ospedale, quanto ti ha aiutato avere la mentalità del ciclista?
«L’abitudine a resistere ha aiutato e continua ad aiutare anche se la battaglia contro questo nemico è davvero impegnativa e l’aiuto della mia famiglia e di chi mi sta vicino è fondamentale per non arrendersi e continuare ad avere la fiducia necessaria per uscirne vittoriosi. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono, a cominciare da mia moglie Laura, una vera sportiva che partecipa alle granfondo anche per me, e i nostri figli Dennis, che lavora nel mondo dei software e dell’intelligenza artificiale, e Alice, psicologa”.

Con Lidl Trek avete portato avanti una campagna acquisti molto importante, investimenti che stanno già dando i primi frutti.
«Con il gruppo prestazione abbiamo cercato di rinforzare la squadra con i corridori disponibili sul mercato e che hanno dimostrato di voler venire con noi, la prestazione dimostra che abbiamo scelto atleti validi. Siamo soddisfatti e fiduciosi per il prosieguo della stagione”.

Le emozioni più forti del 2024 finora?
«In campo maschile la vittoria del Gent-Wevelgem si è basata sulla forza della squadra. Avevamo già dimostrato alla Classicissima Primavera di essere uniti e protagonisti, ma in Belgio abbiamo finalizzato e ottenuto il massimo risultato. Per quanto riguarda la squadra femminile, la vittoria di Elisa Balsamo a Cittiglio al Trofeo Binda mi ha reso particolarmente felice perché veniva da un brutto infortunio, lavorando duro è tornata ai suoi livelli che sono molto alti”.

Chi altro ti ha sorpreso?
«Jonathan Milan mi entusiasma perché si è inserito subito nel gruppo e ha dimostrato fin dalle prime gare una capacità di leadership non comune, si è già messo più volte al servizio della squadra e quando ha la responsabilità assoluta di ricercare il risultato, nonostante la giovane età, gestisce bene la squadra. Un plauso merita anche Simone Consonni che si è ritrovato più volte nei panni di capitano, riuscendo sempre a portare a casa buoni risultati. Toms Skujinš, secondo alle Strade Bianche, sta vivendo una stagione di altissimo livello. Jasper Stuyven, secondo all’E3 Saxo Classic, non è stato fortunato finora e ha dovuto saltare le classiche più adatte a lui dopo la sua caduta al Dwars door Vlaanderen.

Altra nota dolente riguarda Ciccone che è stato costretto a fermarsi e saltare il Giro d’Italia.
«Giulio è con noi da anni e sappiamo che nelle avversità sa trovare forza ed energia per quando arriverà il momento di rientrare e andare a caccia di quei risultati che sono nelle sue capacità. A inizio febbraio è stato operato per rimuovere una ciste perineale e dopo quattro settimane di cure per la ferita è riuscito a rimettersi in sella. La preparazione è stata necessariamente graduale, non aveva senso forzare i tempi per correre la corsa rosa senza ambizioni. Siamo fiduciosi di poter toglierci delle belle soddisfazioni nella seconda parte della stagione”.

Il Milan parte forte e ha già trovato un buon feeling con Consonni e i suoi nuovi compagni. Per lui una vittoria di tappa alla Volta a la Comunitat Valenciana e due alla Tirreno-Adriatico. Che tipo di corridore può diventare?
«Ha dimostrato in queste settimane di avere indubbie capacità da uomo classico. Ovviamente deve prendere le misure in gare così difficili e imparare dai suoi compagni di squadra più esperti, ma in base al modo in cui si è comportato a Ghent sono sicuro che sarà molto competitivo nelle gare più importanti di un giorno. Attaccare a 80 km dal traguardo e far “impazzire” Mathieu Van Der Poel per farsi prendere per poi lanciarsi nuovamente in volata non è da tutti. Johnny è uno dei pilastri di Lidl-Trek.”

È stato determinante nella vittoria di Pedersen, che in precedenza aveva dominato il Tour de la Provence e si era classificato quarto alla Sanremo.
«Nelle classiche Mads ha super rivali come MVDP, Van Aert, Pogacar ma sbaglia raramente, lo considero tra i migliori al mondo per le prove di un giorno. Ha dimostrato di essere un campione, non è un caso che abbia già vestito la maglia iridata, ma spesso viene sottovalutato. Nel suo palmares manca una grande classica, tra Fiandre e Roubaix speriamo arrivi nella condizione giusta (è stato pesantemente coinvolto anche nella caduta del Dwars door Vlaanderen, ndr) per colmare questa lacuna ed entrare nell’olimpo dei vincitori dei Monument. “

Da chi altro ti aspetti grandi cose?
«Tao Geoghegan Hart sta recuperando e per noi sarà un valore aggiunto nelle corse a tappe dove fino ad ora avevamo avuto qualche lacuna. Con lui, Giulio e Mattias Skjelmose, che quest’anno hanno già segnato in una tappa della Parigi-Nizza, saremo competitivi nelle tre settimane. L’infortunio patito da Tao all’ultimo Giro d’Italia è stato importante (la maglia rosa 2020 si è fratturata femore e anca un anno fa, ndr) ma ha voglia, e quando uno lavora così i risultati prima o poi arrivano. “

Tra le donne, oltre a Elisa Balsamo, che ha iniziato l’anno vincendo subito alla Setmana Ciclista Volta Femenina de la Comunitat Valenciana, per poi ripetersi al Trofeo Binda e De Panne, sfiorando la Gent-Wevelgem, È tornata ad alzare le braccia al cielo Elisa Longo Borghini.
«Anche lei veniva da un’annata sfortunata, nella quale per indole ha provato a rientrare, magari in anticipo sui tempi, ma alla fine i suoi sforzi sono stati ripagati ed è stata costretta a chiudere anzitempo la stagione. Non avevo dubbi che dopo un po’ di riposo l’avremmo vista davanti a tutti, come accaduto al Gold Trophy d’Europa. Poi, al Giro delle Fiandre, ha firmato un autentico capolavoro, coronando alla perfezione un grande lavoro di squadra con Shirin Van Anrooij. È stata una vittoria emozionante, fortemente voluta e assolutamente meritata. So che voleva vincere una grande gara con la maglia dell’Italia e sono felice che ci sia riuscita. Peccato che nello stesso giorno Lizzie Deignan abbia subito la frattura della testa del radio e abbia quindi dovuto rinunciare all’intera stagione delle classiche. Tornando alle due Elisa,. non c’è dubbio che rappresentino la principale spina dorsale della squadra per raggiungere risultati prestigiosi, sia nelle classiche che nelle corse a tappe. Con Longo soprattutto nei grandi giri”.

Ellen van Dijk è tornata dalla maternità e ha subito segnato nelle cronometro della Vuelta Extremadura e del Tour de Normandie.
«Mi aspettavo che fosse già competitiva, è sempre stata una delle maratonete più forti al mondo, ma un ritorno del genere sorprende e le fa onore. Lei è una professionista molto seria che nel 2023 ha messo il desiderio di mettere al mondo un figlio prima di gareggiare, ora è tornata con nel mirino Mondiale e Olimpiadi. Il record dell’ora? Riprovarlo in quota come fece lo scorso anno Vittoria Bussi, alla quale facciamo i nostri complimenti, comporta un acclimatamento e un tempo difficilmente pianificabili con l’attuale calendario World Tour. In futuro, quando gli impegni di Ellen in trasferta diminuiranno, l’idea di provare a migliorarla ulteriormente c’è”.

Anche il Team di Sviluppo Trek Future Racing di Lidl vi sta dando soddisfazioni. I tedeschi Niklas Behrens e Tim Torn Teutenberg hanno vinto rispettivamente lo Youngster Coast Challenge e l’Olympia’s Tour.
«Al di là dei risultati, indubbiamente piacevoli, con questo progetto vogliamo creare una cultura del ciclismo. Diamo l’opportunità di crescere e perseguire i propri sogni a questi ragazzi, che in cambio della nostra istruzione devono seguire corsi universitari online, vivere insieme a Girona e prendersi cura degli appartamenti in cui vivono. L’obiettivo è che crescano come uomini oltre che come atleti. Questa filosofia ci sta dando ragione. L’obiettivo è che 2-3 di loro possano unirsi alla squadra World Tour entro breve tempo mentre gli altri faranno transizioni più graduali o capiranno che dovranno prendere altre strade. Fare il ciclista è una professione molto impegnativa, non è per tutti”.

Quali obiettivi ti sei prefissato?
«Ci ​​sono delle classifiche ed è con quelle che ci confrontiamo. Il desiderio di entrambe le grandi squadre è quello di diventare il numero 1 al mondo. Traguardo non facile, ma lo spirito c’è, come gli sponsor che ci danno un sostegno sostanziale e che già in questa stagione ci ha permesso un netto salto di qualità. Arrivare in vetta non è uno schiocco di dita, è qualcosa che si costruisce nel tempo come dimostrano Uae, Visma, Soudal Quick Step, Bora, Bahrain, Alpecin… La battaglia è sempre più intensa, ma noi siamo in competizione e lavoriamo per diventare i primi nei prossimi anni”.

Il movimento italiano continua a non avere una squadra World Tour.
«Le grandi aziende del nostro Paese preferiscono sponsorizzare la Nazionale e non essere legate a club e ad alcuni sport. In questo momento, per recuperare il volume finanziario necessario ad una squadra di grande serie, non basta più l’appassionato che garantisce una certa cifra, il budget deve essere frutto di un lavoro di squadra, che prevede l’intervento del CONI e dei ministeri per riuscire a identificare chi può sostenere un progetto di questa portata. Come hanno fatto Emirati e Kazakistan con Emirati Arabi e Astana, dovremmo esporci come Italia e non come sponsor unico perché trovare aziende che possano mettere sul tavolo 50-60 milioni è molto complicato. Come ho detto in più occasioni, bisogna avere una visione a lungo termine e puntare sugli aspetti sportivi, ma anche sul marketing e sulla promozione dell’Italia nel mondo”.

A fine stagione sarai felice se…
«Se con entrambe le squadre avremo realizzato una grande classica, con le donne avremo vinto un grande giro e con gli uomini avremo raggiunto il podio finale, e con entrambe saremo nei primi 3 del ranking mondiale».

Saremo felici se torneremo a incontrarlo alle gare, in forma come la sua squadra.

da tuttoBICI ad aprile

 
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