“Il 25 aprile è stato un giorno di rinascita”. La Festa della Liberazione in piazza Sona nelle parole dell’assessore Merzi – .

“Il 25 aprile è stato un giorno di rinascita”. La Festa della Liberazione in piazza Sona nelle parole dell’assessore Merzi – .
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Dopo tanti giorni di pioggia e maltempo, ieri a Sona c’è finalmente stata una bella giornata di sole. Ideale per festeggiare commemorazione del 25 aprile, Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo quel giorno del 1945.

Un’occasione anche per rendere omaggio ai soldati caduti nelle due guerre mondiali, i cui nomi sono impressi sulle monumento ai caduti in piazza della Vittoria. La manifestazione si è svolta proprio davanti ad essa, purtroppo alla presenza di poche persone.

Per fortuna che ci sono i nostri alpini! Queste persone dopo aver alzato la bandiera davanti a loro cabina in via Romasi è recato nel piazzale antistante il monumento, alle 10,45. Il parroco don Giorgio Zampini ha recitato alcune preghiere e ha impartito la benedizione. È seguita la Santa Messa in chiesa. A rappresentare la comunità sonese c’erano i consiglieri Paolo Bellotti e Roberto Merzi.

“25 aprileha detto Roberto Merzi davanti al monumento ai cadutiÈ un giorno di grande significato, poiché commemoriamo coloro che si sono sacrificati per garantire la democrazia e la libertà di cui godiamo oggi. Avremmo tutti il ​​diritto di vivere in luoghi sicuri con le nostre famiglie; Da noi è così, ma in molti Paesi ci sono popolazioni che soffrono a causa delle guerre: evidentemente l’uomo non ha imparato abbastanza, e crede di poter risolvere i problemi con le armi”.

“25 aprilecontinuò Merziè stato un giorno di rinascita e di speranza per l’Italia, per difendere i valori della libertà, della giustizia e della dignità umana. Oggi rendiamo omaggio agli uomini e alle donne che hanno combattuto per una nazione libera e democratica. Questa giornata non è solo per ricordare, ma anche per rinnovare il nostro impegno a difendere e preservare la pace. La pace che purtroppo in molte parti del mondo non è un diritto; il nostro pensiero deve quindi andare non solo al popolo dell’Ucraina e del Medio Oriente, ma a tutti coloro che, sparsi sulla terra, sono in guerra e la cui sofferenza a volte viene ignorata. Possa la Festa della Liberazione ispirarci un sentimento di solidarietà nei loro confronti”.

L’evento si è svolto con semplicità, mille miglia lontano dalle polemiche, a volte infuocate, che hanno animato questo anniversario sui media negli ultimi giorni. Tutti i presenti ricordati con le parole, con i silenzi, con le preghiere, quelli grazie al quale oggi siamo una nazione che vive nella democrazia, nella libertà e nel benessere. Celebrazioni simili si sono svolte a Lugagnano, Palazzolo e San Giorgio in Salici.

 
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