Ricordi quel giorno? JUVENTUS-MILAN – .

Ricordi quel giorno? JUVENTUS-MILAN – .
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18 novembre 1962 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-MILAN 1-0
Juve: Anzolin; Castano e Salvatore; Emoli, Leoncini e Sarti; Crippa, Del Sol, Miranda, Sivori e Stacchini. Allenatore: Amaral.
Milano: Ghezzi; Davide e Radice; Pivatelli, Maldini e Trapattoni; Del Vecchio, Sani, Altafini. Rivera e Barison. Allenatore: Rocco.
Arbitro: Jonni di Macerata.
Marcatore: Sivori al 36′.

Freddo e nebbia non tengono lontano il grande pubblico, che prende d’assalto la scalinata del Municipio riempiendolo all’inverosimile. La Juventus parte all’attacco, supportata da un Del Sol caparbio e da un Sivori in forma come non si vedeva da tempo, ma la difesa rossonera, centrata sul grande Cesare Maldini, dimostra fiducia e una notevole capacità di rilancio. È infatti il ​​Milan a creare la prima vera occasione da gol, con un’azione architettata da Sani e proseguita dal tandem di punta Del Vecchi e Altafini. Anzolin, costretto all’uscita, anticipa il brasiliano, che lancia in rete. La reazione della Juventus è fioca e termina con due tiri di Sivori di poco a lato. Nel quarto d’ora Rivera mette in mostra le sue doti tecniche non comuni, lanciando con precisione Altafini, preceduto dall’intervento tempestivo e sicuro di Billy Salvadore.
Da quel momento in poi comincia ad apparire l’uomo che presto sarebbe salito al rango di principale protagonista della partita: Luis Del Sol. Il Postino parte dalla propria area e, giunto al limite dell’area avversaria dopo aver dribblato numerosi avversari, impegna Ghezzi in una difficile parata a terra. Lo spagnolo comincia a ingaggiare un duello con il suo marcatore, il brasiliano Sani, che dovrà presto arrendersi: Del Sol dimostra, infatti, di avere almeno un vantaggio in più di lui. E la dinamica dell’incontro ne risentirà in maniera decisiva. Intanto si vede anche la vena felice del centravanti Miranda, l’uomo dal tiro fulmineo che, nonostante si muova poco, rappresenta sempre un grosso pericolo per la difesa avversaria, potendo tirare da qualsiasi distanza e posizione. Proprio Miranda, detto Mirandone, al 25′, manda in porta una palla servitagli da Crippa. La palla, colpita male, finisce alta sopra la traversa.
Allo scoccare della mezz’ora la superiorità territoriale esercitata dai bianconeri si fa più consistente e Anzolin resta a lungo inattivo osservando i suoi compagni d’attacco, impegnati in un vero e proprio forcing. Crippa spara violentemente e colpisce Maldini alla tempia, che resta fuori dal campo tramortito per qualche minuto. Poi un tiro di Miranda su passaggio di Del Sol sfiora il montante. È il preludio all’azione decisiva del gol: un’azione ammirevole per esecuzione e tempismo nella conclusione. Da Miranda a Del Sol che, con un’azione irresistibile, arriva quasi a fondo campo e lascia partire un cross secco. Ghezzi tenta invano di intercettare la palla che, invece, finisce in Sivori, che la schiaccia di testa mandandola inarrestabile nel sacco: 1-0, ed è il 36′.
In avvio di ripresa la squadra bianconera modifica leggermente il proprio assetto di gioco, riportando Del Sol sulla linea di centrocampo e affidando a Crippa il compito d’interdizione a centrocampo. Ne beneficia il centrocampo rossonero, soprattutto Sani che riesce ad acquisire maggiore libertà d’azione. Rivera e Del Vecchio creano un paio di occasioni da gol, tutte ottimamente neutralizzate da Anzolin. Il timore dei tifosi bianconeri è che i rossoneri siano sul punto di dilagare: la sicurezza con cui la difesa bianconera controlla gli attacchi avversari sembra più apparente che efficace e la situazione rischia di peggiorare dopo mezz’ora, quando Benito Sarti si infortuna gravemente al ginocchio contrasta su Altafini e deve lasciare il campo.
Ridotta in dieci uomini, la Juventus compie un’impennata formidabile e ritrova, come per magia, la freschezza e l’incisività dei primi quarantacinque minuti di gioco. La squadra di Amaral sfiora il raddoppio prima con Sivori, che si vede respingere dal palo il suo violento tiro, poi con Emoli, la cui conclusione da distanza ravvicinata viene miracolosamente parata da Ghezzi. Questa breve ma coerente reazione toglie ai tifosi milanisti ogni residua speranza di ottenere un pareggio e il successivo andamento della gara conferma la splendida condizione di tutti i difensori bianconeri: dall’Emoli che aveva iniziato il campionato con poca fortuna e convinzione nel insolito ruolo di terzino, per Leoncini sempre impeccabile sia nell’interdizione che nella costruzione della manovra; da Castano a Salvadore che nell’intero match è stato superato in una sola occasione da Altafini; infine con Del Sol, che conclude la sua estenuante impresa schierandosi da terzino al posto dell’infortunato Sarti. Il fischio finale di Jonni unisce vincitori e vinti in un caloroso applauso.
Quell’anno la Juventus non vinse lo scudetto: sul traguardo fu preceduta dall’Inter di Corso, Jair, Suarez e Sandrino Mazzola che, ad aprile, sullo stesso campo del Comunale, cancellò le premature speranze bianconere di un tredicesimo posto. campionato. Ma sarà comunque uno splendido torneo per la Juventus, che farà divertire i suoi milioni di tifosi e cancellerà i brutti ricordi del campionato precedente con prestazioni di altissimo livello e vittorie prestigiose. Come quel pomeriggio di novembre, quando batterono il Milan 1-0.

“STAMPA DELLA SERATA”
Solo pochi minuti prima dell’inizio della partita, Bruno Siciliano ha saputo che non sarebbe sceso in campo con la maglia del centravanti. Se, forse, la notizia allora lo aveva rattristato, a fine gara Siciliano aveva ritrovato il sorriso: «Avevo una gran voglia, come è naturale, di scendere anch’io in campo – ha dichiarato – ma non sono Per nulla deluso se mi venisse preferito dichiara Miranda: l’importante è che la Juventus abbia vinto”. Alla domanda su come sia stata presa la decisione dell’ultimo minuto, ha risposto che è stato lo stesso Miranda a dire che poteva giocare. «Armando – ha detto Siciliano – si è cambiato prima di tutti e proprio qui, negli spogliatoi, ha provato a fare dei movimenti in souplesse, a calciare il pallone con il piede destro sotto gli occhi dei medici e dell’allenatore. La caviglia non gli ha dato molto fastidio e il signor Amaral non ha più avuto dubbi”. Miranda ha confermato di essere rimasto incerto fino a pochi minuti dall’inizio della partita, e ha precisato di non aver avvertito forti dolori durante la partita. Il nativo aggiunge di aver trovato il Milan molto forte: di Pivatelli ha detto: «Il centrocampista rossonero è sicuramente un giocatore duro e decisivo, ma in partita bisogna essere così, e non credo affatto che Pivatelli esagerato» . Castano ritiene che i giocatori del Milan non siano più deboli rispetto allo scorso anno: «Contro di noi forse sono apparsi meno abili a centrocampo. Non va dimenticato però che Sani, il loro direttore, era stremato dai colpi di Del Sol”. Salvadore, mentre riceve gli auguri per il suo matrimonio, previsto per domani a Milano, ha parlato ancora dell’incontro. Dice che sul campo del Comunale la palla era viscida e difficile da controllare: «Per questo all’inizio mi hanno preso in giro un paio di volte. Mi sembra comunque che nel complesso la prestazione della nostra difesa sia stata più che positiva”. Abbiamo chiesto a Leoncini, responsabile della marcatura di Rivera, il suo parere sul diretto avversario: «Avevo giocato contro di lui solo una volta, quando il ragazzo era ancora all’Alessandria. Già allora mi apparve un vero campione. Non si può dire quale delle sue qualità sia migliore di lui: qualunque cosa faccia Rivera è fortissimo”. Sivori ha parlato con ammirazione di Trapattoni, difensore energico ma sempre corretto negli interventi.
Infine, il presidente della Juventus, ing. Catella, ricordando scherzosamente che più di un mese fa aveva pronosticato cinque vittorie consecutive per la sua squadra e che aveva azzeccato il pronostico. Quello di oggi, infatti, è il quinto successo consecutivo per i bianconeri. Catella ha poi avuto parole di elogio per tutti i giocatori della Juventus, soprattutto per i difensori: «Solo due volte in tutta la partita il Milan è riuscito a creare occasioni da rete, mentre ha visto quasi tutte le sue azioni offensive bloccate prima ancora di raggiungere l’area di rigore. Dal canto suo la Juventus avrebbe potuto segnare più di una volta, e mi sembra quindi che non ci sia nulla da eccepire sul risultato. Quello che preoccupa adesso – ha concluso – è l’infortunio di Sarti. Comunque non sembra trattarsi di una distorsione molto grave e speriamo di riavere presto in squadra il terzino”.

 
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