“Sinner potrebbe stare meglio a Madrid che a Roma. Nadal spera nel botto, ma il suo fisico…” – .

“Sinner potrebbe stare meglio a Madrid che a Roma. Nadal spera nel botto, ma il suo fisico…” – .
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Nuovo appuntamento il Canale YouTube di OA Sport con TennisMania Speciale Open di Madridin quale Guido MonacoGiornalista di Eurosport, ha toccato numerosi temi del sabato di Madrid: Nadal, Sinner, gli italiani e così via.

Grande focus sulla polemica Nadal-Challenge: “Per come la intendo io, con la Sfida sulla terra bisogna dire esplicitamente la parola Sfida. O almeno così ha detto Fergus Murphy. Sembrava davvero il solito arbitro in cerca di cavillo, anche se secondo le regole potrebbe avere ragione. In generale ho visto gli arbitri prestare più attenzione, dopo i fatti di Montecarlo, ad arbitrare e non solo a fare i conti, anche per chiarire le cose per il prossimo anno. Se sulla terra l’immagine e il segno non dovessero corrispondere, si potrebbe discutere. Nadal era molto arrabbiato, “siempre lo mismo” ha detto. Murphy è molto rigoroso, non si lascia intimorire. Qui però non si tratta di favoritismi, ma di avere un margine di elasticità mentale o di buon senso. In ogni caso tutto è rimasto nei limiti. Basterebbe più buon senso da parte degli arbitri in tornei come questo, a meno che il cartello non corrisponda all’immagine e allora ci sarebbero problemi. Spero che nei mesi che mancano all’introduzione della nuova norma si risolvano le cose. Per quanto ne so non ci sarà Falco a Roma e Parigi, quindi i giudici di linea e gli arbitri dovranno fare il loro lavoro. Mi è piaciuto Tsitsipas quando ha detto “arbitro io”. Dovremo stare molto attenti e quando ci sono palloni dubbi chiedere subito per evitare di lasciarci con dei giochi, come è successo a Sinner a Montecarlo“.

Ma le critiche più dure sono legate a chi ha perso dalla sponda maiorchina: “Sono sbalordito dalla prestazione di de Minaur. Sapevo che Nadal poteva esprimere questo livello, con alti e bassi, non abbastanza per vincere questi tornei. L’australiano però lo ha fatto giocare da fermo per tutta la partita. Capisco uno che non è abituato, ma da lui non mi sarei aspettato una prestazione del genere. Meglio per Nadal… ha potuto girare di dritto perché l’altro gli ha tirato vicino per tutta la partita. È vero, l’atmosfera era diversa rispetto a Barcellona. Ma ieri sarebbe successo lo stesso se de Minaur alla fine avesse gestito meglio il primo set. Ieri abbiamo giocato indoor, quindi il dritto di Nadal ha rimbalzato un po’ di più e ha causato più problemi a de Minaur, che ha sentito molto il peso di giocare contro di lui. Il che non è un peccato, ma da un giocatore allenato e forte con un’esperienza simile qualche giorno fa, quindi era il più calibrato di tutti per giocarci contro, mi aspettavo di più. Adesso Nadal giocherà con Cachin, che ha rilasciato una lunghissima intervista su un sito argentino su quanto accade e sui motivi di una crisi così lunga (15 sconfitte di fila). Adesso ne ha vinte due di fila, ha (ri) battuto Tiafoe a Madrid. Poi c’è il vincitore di Monteiro-Lehecka e anche questa versione di Nadal fa quasi venire voglia di arrivare ai quarti, il che sarebbe qualcosa di incredibile anche se bisognerebbe verificare giorno dopo giorno come reagisce il fisico di Rafa“.

Inevitabile la polemica Sinner-Sonego: “Sinner è partito così bene e Sonego così male che il match è scivolato via. Sonego ha tentato la reazione nel secondo set, ma ha perso sul 40-15 un game che avrebbe potuto portare sul 2-2 e sostanzialmente è stata una strage. Il mio pronostico univa le dichiarazioni di Sinner al fatto che Sonego, dopo averlo visto giocare forse la partita più bella dell’anno con Gasquet, con un cambio di allenatore e nuovi stimoli ed energie, pensavo potesse dare fastidio. Cosa succede quando un giocatore che, quando gioca con Berrettini, dopo lo Stoccarda era totalmente sfiduciato, e con Sinner vede in loro due grandi punti di riferimento, due fari? Li subisce. C’è una discussione mentale. Fabio Colangelo mi ha confermato che hanno provato, lui in particolare, prima della partita a fargli capire che poteva vincere questa partita, e probabilmente quell’equilibrio tra crederci ed esagerare o sentire troppa pressione gli ha fatto fare una controprestazione. Se entri in campo con calma magari giochi la tua partita ed esci dal campo a testa alta. Tuttavia, se pensi di poterlo battere, o cercano di convincerti che puoi battere quel giocatore meglio di te, si possono innescare dei meccanismi che ti bloccano. E’ successo ieri a Sonego. Ha preso un lay più alto di quello che avrebbe preso in condizioni diverse perché ha provato ad entrare in campo mentalmente con l’idea di fare l’impresa. Chiunque abbia giocato a tennis conosce abbastanza bene questo meccanismo. Quando Sonego è entrato in campo con quello stato d’animo e ha preso il 6-0 è stato come fare un viaggio dal quale non si torna più. Inoltre, le condizioni veloci hanno aiutato Sinner a completare il lavoro. Probabilmente Lorenzo è troppo bravo, perché Sinner ha detto ‘sono stato più bravo di lui a mettere da parte l’amicizia’. E anche quell’abbraccio finale di Sonego sa di un giocatore che, pur essendo molto presente a livello agonistico, uno dei più grandi lottatori del circuito, manca della cattiveria o della convinzione per vincere la partita contro certi avversari. Detto questo Sinner è sicuramente più forte di Sonego e ieri non è successo niente di strano“.

Tornando al discorso legato a Nadal: “Ho paura che vincendo altre 1-2 partite, nella sua testa maledetta entrerà il pensiero che potrà davvero segnare un’altra grande impresa. Temo, e ne sono convinto, che il suo corpo non lo permetterà. Ha detto che si sta allenando al 100% del 40%, cioè si sta allenando semi-infortunato. Questo è successo qualche giorno fa. Poi la situazione sta evolvendo, forse si sveglia sentendosi un po’ meglio. Mi sono piaciute le ultime dichiarazioni in cui sembrava aver preso coscienza del fatto che erano le ultime uscite e voleva godersele. Ora ho paura che un atleta del genere, battendo l’11esimo al mondo, penserà di essersi sottovalutato. Non credo, è molto obiettivo“.

Un accenno anche al principale rivale di Sinner (in termini di età): “Alcaraz è felice a Madrid, qui ha giocato diversi tornei. Ci sono anche queste considerazioni da fare. Anche un sudamericano gioca bene in quota, ecco perché qui fanno bene. Allora è un torneo atipico. Sinner si può adattare molto bene, se vogliamo meglio che a Roma. Se in questi giorni in palestra non avesse fatto l’incredibile Hulk, direi che sarebbe capace di vincere anche Madrid e Roma“. E chi può battere Jannik in questo momento se non i primi 4? “Ruud, Shelton, Hurkacz, Fritz, Zverev, Rune. Non sottovaluterei Struff“.

Chiaramente un passaggio sugli altri italiani è inevitabile: “Sono stupito dalla capacità di combattimento, dalla personalità, dalla freddezza e dallo spirito competitivo di Cobolli sul campo da tennis. Qualità che ha sempre avuto, ma ora è entrato in una nuova dimensione e ha una faccia tosta, una fiducia nelle proprie capacità che sono migliorate. Quest’anno ad un certo punto Jarry ha colpito Alcaraz con palloni da 20. Lo ha battuto in due condizioni totalmente diverse, in Australia e qui. Quando lo metti a livello di combattimento non ne esci molto con questo. Nel tennis ha ancora i suoi limiti, ma sembra uno di quei giocatori che si prestano al tennis, come Gattuso. Un uomo rognoso, che continua a migliorare anche nel tennis, non tira lentamente. Non si muove in modo spettacolare, ma colpisce bene. Suo padre mi ha detto che molte volte non gli piace vincere facilmente e dovevano sgridarlo. Si illumina nel clima di lotta. Dice “a volte preferisco avere i tifosi che tifano contro di me, quando vado 3-3 nel terzo è il piacere più grande per me”. Non è una qualità molto piccola. Arnaldi ha giocato il suo solito gioco bim bum bam e per un set e poco un secondo ha fatto come voleva Medvedev. Poi ha perso una partita un po’ insensata e lì l’inerzia è cambiata e il russo ha vinto 6-4 nel terzo. Abbiamo avuto ottimi segnali da loro due e da Darderi“.

Resta una domanda che arriva dalla Danimarca: “Rune non è ancora tornato, né è diventato, ciò che prima o poi diventerà. E’ ancora un po’ confuso tra i conflitti con la squadra, sua madre, se stesso, l’arbitro, gli avversari e il pubblico. Resta comunque un giocatore competitivo, molto forte fisicamente, tennistico completo, che deve trovare un equilibrio per poter competere stabilmente con la capolista. È solo una questione di tempo. Non lo vedo avere l’ordine mentale e la condizione mentale per vincere grandi tornei con continuità in tempi brevi. Spero che non ci siano dubbi sul suo potenziale“.

Considerazioni generali con focus su Musetti: “Stiamo commentando uno sport molto internazionale e competitivo, dove le storie, le difficoltà e le potenzialità sono valide per i nostri giocatori, ma anche per quelli di ogni altro Paese, partiamo sempre da questo punto di vista, altrimenti parliamo di grandi sciocchezze che non fanno senza tenere conto degli avversari e delle difficoltà, come se gli italiani, unti dal Signore, dovessero necessariamente finire tra i primi 10-20. Musetti gioca un tennis meraviglioso, è un giocatore speciale, con diversi tipi di difficoltà che sta cercando di gestire e migliorare. Vedremo strada facendo, a fine carriera, quanto è riuscito a migliorare o quanto i suoi limiti lo hanno portato ad avere una carriera di un certo tipo. Se ci concentriamo solo su quei 5-6-7-8 italiani non perdiamo di vista che, ad esempio, perdere contro Seyboth Wild non è una tragedia. Era un junior molto forte, quindi in Brasile forse hanno discorsi simili a quelli che abbiamo avuto con Musetti. Questo è il mondo e questo è il tennis. La visione provinciale porta a discussioni provinciali“.

Commento finale sui big 4 e sui momenti in cui Sinner si è trovato a rischio: “La classifica dice che i primi 4, nell’ultimo anno, hanno scavato un solco molto profondo tra sé e gli altri. Il tennis però è fatto di momenti di forma, di cambiamenti di superficie e così via. Sarebbe offensivo per coloro che sono dietro dire che non hanno alcuna possibilità. Gli ultimi tornei li hanno vinti Tsitsipas e Ruud e ci sono stati anche i vincitori. Prendiamo il momento di Sinner: la partita con Griekspoor a Miami poteva andare in un modo o nell’altro. Con Rune a Monte Carlo terzo avrebbe potuto perderlo e con Tsitsipas lo ha perso. In Australia aveva un buon margine, a parte la finale con Medvedev nella quale era sotto un treno. Quei giocatori sono pericolosi. Vieni a rompere Hurkacz e Shelton a Madrid… pensare che Sinner possa vincere da qui all’eternità senza nemmeno sconfitte inaspettate è fantascienza“.

IL VIDEO DELLA PUNTATA COMPLETA DI TENNISmania

 
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