Il direttore di Sportitalia ha elogiato il lavoro dell’allenatore nerazzurro, considerato il principale artefice dello scudetto
Michele Criscitiello, direttore dell’ Sportitalianel suo editoriale ha celebrato lo scudetto dell’Inter ed elogiato il lavoro svolto da Simone Inzaghi: “La grande fortuna di Simone Inzaghi, la stessa di Pippo da calciatore, è stata quella di avere una grande educazione familiare e questo ha permesso ad entrambi di gestire i fallimenti ma ancor meglio i successi. Dietro la gloriosa carriera da calciatore di Pippo c’è la cultura del lavoro. Non è nato campione ma lo è diventato sul campo.
Simone non ha lasciato il segno come calciatore, se non in 90 minuti con 4 gol, era un attaccante normale, la versione draft di suo fratello. In panchina, però, dopo il apprendistato ha dimostrato di essere un predestinato e grazie ai valori della sua famiglia ha saputo reggere gli insulti dell’anno scorso e ora riesce a gestire il trionfo e i complimenti di chi lo aveva impalato sulla panchina. muro un anno fa. Compresi i dirigenti dell’Inter che lo avevano già silurato tramite giornalisti amici.
Simone ha fatto un capolavoro, facendo sembrare normale qualcosa che normale non lo era affatto. L’Inter è imbattibile. L’Inter è la più forte. Certo, grazie al lavoro di Simone che ogni anno porta i parametri da 0 a 100 e fa passare in secondo piano le vendite continue. Da Onana a Lukaku, solo per citarne alcuni. Ti tolgono Dzeko e ti regalano due pacchi come Sanchez e Arnautovic. Vince in maniera schiacciante contro tutto e tutti.
Se fosse possibile, ma non è così, come detto lunedì sera a Sportitalia, Simone dovrebbe fare come Spalletti. Partire. L’anno prossimo alla prima sconfitta sarà di nuovo incapace, non sa cambiare e in Europa è un fallito. Questo è il calcio. Ieri eri esonerato, oggi giri per Milano sul bus scoperto, domani torni inabile. La verità è che Inzaghi è sempre stato un grande allenatore con una proprietà assente e bravi dirigenti. Quando l’anno scorso le cose non funzionavano, interpellarono Piero Ausilio. Ogni tanto fa bene tornare con Google“.
