Alessandro Ginotta – Commento al Vangelo del giorno, 30 aprile 2024 – – .

Alessandro Ginotta – Commento al Vangelo del giorno, 30 aprile 2024 – – .
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Da dove viene il male? È una domanda che ritorna spesso: non è facile capire perché una persona soffre, perché si ammala? Oppure perché un bambino nasce in una famiglia svantaggiata? Cosa ha fatto di sbagliato? Perché lui? Nelle righe che seguono cercherò di darti la mia risposta.

L’anno scorso ho registrato questo podcast. L’ho adattato un po’ alla luce di una domanda che mi è stata posta dal pubblico durante un incontro a cui ho partecipato ieri:

Dio è così perfetto che ha creato l’imperfezione. Ci ha creato. Dalle prime parole del Libro della Genesi: “Dio disse: “Sia . . .»” (Genesi 1,3) incontriamo la Parola onnipotente di Dio: “Lui parla e tutto è fatto…” (Sal 33,9). Tutto comincia con un atto d’amore: la Creazione, da cui nasce l’intero universo: l’essere dal non essere, la pienezza del bene che riempie il vuoto del nulla.

Il primo giorno Dio creò gli angeli (Giubilei II, 1, 1-3), narra il Libro dei Giubilei, un testo del II secolo a.C. che troviamo nella Bibbia cristiano-copta (e anche nella Bibbia cristiano-copto-cattolica) che lo ammette tra i canonici, mentre per noi cattolici romani lo consideriamo apocrifo. Ma ecco, man mano che le creature si allontanavano da Dio, l’imperfezione cresceva.

Dio ha tanto amato le sue creature da concedere loro il libero arbitrio: la capacità di commettere errori. La capacità di scegliere tra il bene e il male. Eccolo, se anche Dio ha creato il bene, il male è nato da un “eccesso di bene”. Nato, ma non creato. Nato da una libera scelta. Leggiamo nella Genesi: «Dio ha detto: «Sia la luce!». E c’era luce. Dio vide che la luce era buona”. (Genesi 1,3-4). La terra e l’acqua del mare: “buona cosa(vedi Genesi 1,10). I germogli e le piante: “buona cosa(vedi Genesi 1:12). Sole, luna e stelle: “buona cosa(cfr Genesi 1,16-18). Pesci e uccelli: “buona cosa(cfr Genesi 1,21). Animali: “buona cosa(cfr Genesi 1,25). E poi venne l’uomo, creato a immagine di Dio: “cosa molto buona(cfr Genesi 1,27-31). L’uomo: cosa molto buona che Dio ha troppo amato.

All’uomo, come alle creature celesti, è stata data la possibilità di sbagliare: Dio ha lasciato l’uomo “in balia della sua volontà” (Siracide 15,14). E l’uomo aveva torto. Ha sbagliato ad ascoltare il serpente (cfr Genesi 3,1-24). Ha commesso un errore versando il sangue del fratello (cfr Genesi 4,1-15.25). E cominciò una lunga catena di errori che attraversò guerre, massacri e i peggiori soprusi. Passando anche per il peccato peggiore commesso nella storia dell’umanità: l’uccisione del Figlio di Dio.

Spesso commettiamo errori perché cadiamo preda dei demoni dell’orgoglio, dell’invidia e dell’odio. O semplicemente perché non siamo in grado di valutare con precisione le conseguenze delle nostre azioni. Siamo esseri imperfetti. E quindi fallibile. Per questo Dio ci offre sempre il suo perdono.

Ed è da lassù, dalla Croce sulla quale lo avevamo inchiodato con le nostre stesse mani, dalla Croce sulla quale è finito perché tradito da quella creatura che Lui tanto aveva amato, che verrà il perdono definitivo di Cristo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34).

Il Dio onnipotente che ci ha creato, il Dio onnipresente che è sempre accanto a noi, il Dio onnisciente che conosce ogni nostro pensiero, prima ancora che sia formulato nella nostra testa, non interviene mai per condannarci, ma sempre per perdonarci. Non condannò nemmeno Giuda, il suo traditore, che mangiò addirittura dallo stesso piatto. Non condannò Pietro, che gli promise fedeltà eterna per poi rinnegarla prima ancora che il gallo cantasse. Non condannò Caino, che uccise suo fratello, ma “pose un segno su Caino affinché nessuno, trovandolo, lo uccidesse” (Genesi 4,15). Così come, prima di scacciare Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, ebbe compassione di loro e li cucì due tuniche (vedi Genesi 3,21).

Dio ci ama troppo per impedirci di fare le nostre scelte. Per imporci la sua volontà. Ci ha creato con amore, ma noi non lo abbiamo amato. Dio si è incarnato, ma noi non lo abbiamo accolto. È morto per noi, ma siamo noi ad averlo ucciso. Da qui viene il male: da noi che scegliamo male. Da noi che ascoltiamo il sibilo di quel serpente che altri non è che un angelo caduto, un essere celeste che per primo ha scelto male. Non lamentiamoci di qualcosa che viene da noi, dal nostro gesto, dalla nostra libera scelta.

Fonte: La Buona Parola, blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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