Le MotoGP sono i veicoli a due ruote più veloci del pianeta e oggi vi parleremo della loro accelerazione. Ecco i dettagli.
Il grande spettacolo della MotoGP ha incantato tutti durante l’ultimo fine settimana, quello del Gran Premio di Spagna disputato a Jerez de la Frontera. La Sprint Race è stata un vero e proprio caos a causa della pioggia caduta in mattinata, che ha lasciato la pista umida, facendo scivolare a terra molti piloti. La gara della domenica è stata caratterizzata dal duello tra Pecco Bagnaia e Marc Marquezche si sono sfidati senza esclusione di colpi.
Alla fine ha avuto la meglio Pecco Ducati ufficiale, ma va detto che Marquez, su quello privato Gresini Racing e già a un anno di vita ha creato davvero un capolavoro. Nelle righe successive, andiamo ad analizzare un aspetto interessante della MotoGP di oggi, relativo all’accelerazione di questi gioielli. Basta infatti un batter d’occhio per raggiungere i 100 km/h da fermo.
MotoGP, ecco la loro accelerazione
Le MotoGP non possono essere paragonate alle vetture di F1 in termini di velocità in curva e in frenata, ma anche questo è normale vista la grande differenza in termini di carico aerodinamico. Tuttavia, sul fronte dell’accelerazione il divario è minore, considerando che questi prototipi impiegano solo 2 secondi per raggiungere i 100 km/h a partire da fermare. C’è chi parla di 2,5 secondi, ma guardando i dati degli ultimi anni la soglia è sempre più bassa.
I punti di forza sono il peso estremamente contenuto e i motori sempre più potenti, con la spinta massima che può raggiungere anche i 280-300 cavalli. Un aspetto in cui le MotoGP non hanno nulla da invidiare alle vetture di F1 è quello delle velocità massime, su cui stiamo anche decidendo di porre un freno. L’anno scorso, al Mugello, il KTM Di Brad Binder ha raggiunto i 366,1 km/h, un dato impressionante, che rende bene l’idea del grande coraggio che hanno questi ragazzi quando salgono in moto.
Le prestazioni, pur non paragonabili a quelle delle automobili, oggi sono eccezionali anche in frenata e in curva, con l’arrivo di pinne, alette e la grande evoluzione tecnologica che trasformò le moto in veri e propri proiettili. Vedremo se il regolamento 2027 riuscirà a porre un freno a questo sviluppo eccezionale, oppure se gli ingegneri riusciranno ancora a dare il massimo.
