la prima giornata ha avuto 2.400 spettatori (un incasso di 30mila euro) – .

la prima giornata ha avuto 2.400 spettatori (un incasso di 30mila euro) – .
la prima giornata ha avuto 2.400 spettatori (un incasso di 30mila euro) – .

Il film per incassi (non spettatori) è entrato nella top ten della giornata guidata da Challengers, il film di Guadagnino

I tifosi dell’SSC Napoli si riuniranno il 5 maggio 2023 fuori dal centro sportivo del club a Castel Volturno, a nord di Napoli, per accogliere i giocatori del Napoli il cui aereo dovrebbe atterrare nel vicino aeroporto militare di Caserta – Grazzanise, il giorno dopo la vittoria del Napoli nel campionato italiano. Lo scudetto dei campioni dopo la partita decisiva di Udine. – Il Napoli ha messo fine ad un’attesa di 33 anni per vincere la Serie A italiana il 4 maggio dopo che un pareggio per 1-1 in casa dell’Udinese si è assicurato il terzo scudetto ed emulato le grandi squadre guidate da Diego Maradona. (Foto di Filippo MONTEFORTE/AFP)

Film sullo scudetto del Napoli: la prima giornata ha avuto 2.400 spettatori. “Io sarò con te” – il film sullo scudetto del Napoli ovviamente prodotto da Aurelio De Laurentiis – ha avuto al suo primo giorno nelle sale poco meno di 2.400 spettatori (2.398 per la precisione). E ha incassato 30.179 euro. Facendo la suddivisione, il biglietto singolo medio costa 12 e 50 euro.

Il film in termini di incassi (non di spettatori) è entrato nella top ten della giornata guidata dai Challengers, i “Jules e Jim” del tennis (speriamo che Truffaut non si arrabbi eccessivamente per questo paragone imprudente e anzi inappropriato). Tanto per fare un esempio, il film di Guadagnino ieri ha incassato 200mila euro con 26.573 spettatori.

Il film sullo scudetto non è da sottovalutare, spiega anche la crisi di quest’anno

di Guido Trombetti

Sono andata a vedere l’anteprima del film “Sarò con te”. Il film documentario sul galoppo scudetto del Napoli diretto da Andrea Boselli. Ci sono andato accompagnato da una sorta di scetticismo. E in realtà ho dovuto ricredermi. Intanto il film è un fiume di immagini. Immagini di gol indimenticabili come alcuni di Kvara e Osimhen. Immagini di strade, vicoli, tifosi, spettatori allo stadio. Certamente non si tratta di Taxi Driver o Il Padrino. E nemmeno l’Angelo Azzurro. Questo non è Scorsese o Coppola. E nemmeno quello di Von Sternberg. Il soggetto del film è quello che è. La storia di uno scudetto vinto dopo 33 anni. La narrazione però è ben orchestrata e se guardata bene spiega la magia del campionato.

Ma anche (forse inconsciamente) le radici della crisi di quest’anno. Non manca lo spazio a nessuno dei protagonisti. Dal presidente che nella conferenza stampa estiva ha dichiarato “lotteremo per lo scudetto”. Dimostrando doti di veggente che nessuno gli aveva mai attribuito. Giuntoli è un grande tessitore di relazioni. È un astuto gestore dello spogliatoio. Una voce raffinata della società lombarda. A Spalletti, il vero protagonista del film, che è riuscito a creare un gioco di squadra invidiato e ammirato da tutto il mondo. Un dettaglio. Tra le parole di Osimhen, Anguissa, Raspadori, Di Lorenzo, mi ha colpito una frase di Zielinski. Che a un certo punto, non so quanto consapevolmente, dice “noi napoletani…”. Francamente mi è sembrato sincero al punto da dispiacermi moltissimo al pensiero che se ne andrà davvero, evidentemente per l’avidità del suo agente!)

La parte più intrigante del film sono le scene ambientate negli spogliatoi. Spalletti, che dà indicazioni tattiche e supporto psicologico, invita a fare squadra e a non lasciarsi sopraffare dagli egoismi individuali. Mi ha però colpito più di ogni altra cosa la particolare attenzione (circa 20-25 minuti) che è stata riservata alle tre partite consecutive contro il Milan. Una sconfitta per quattro a zero. Una sconfitta per uno a zero. L’altro ha pareggiato. Il che ci è costato la perdita di una grande opportunità. Mai prima d’ora era successo nella storia del Napoli. Raggiungere una semifinale (e forse una finale) di Champions League. Quando il mondo intero cominciò ad additare il Napoli come favorito per la vittoria della finale. Insomma, nell’apoteosi del conseguimento del titolo di campione italiano, c’è ampio spazio alla delusione per l’esclusione dalla coppa. Spalletti, con grande onestà, dice della sconfitta per quattro a zero, una frase del tipo “Ho preparato male la partita”. E questa sconfitta ha dato al Milan la percezione di poterci battere. Il caso e gli incidenti hanno fatto il resto.

Poi, come in tutti i film, ogni spettatore vi trova qualcosa di diverso. A seconda del suo stato d’animo, delle sue convinzioni, dei suoi sentimenti nei confronti dei protagonisti. Nel frattempo mi sento di consigliarvi di vederlo.

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