Riceviamo e pubblichiamo volentieri.
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Il “Giro” è ancora una volta dalle nostre parti, ma il ricordo di quel 29 maggio 1999, quando Marco Pantani indossò la sua ultima maglia rosa a Borgo San Dalmazzo è ancora vivo in alcuni di noi meno giovani. Tutto finirà per lui, a causa di una squalifica per “doping” – rimasta discutibile – pochi giorni dopo a Madonna di Campiglio; quell’evento segnò l’inizio della triste fine ciclistica ed umana del “Pirata”.
A Borgo, arrivato sul rettilineo di via Cuneo, Savoldelli arrivò primo dopo una discesa a dir poco spericolata; prima verso Demonte, poi da Madonna del Colletto a Valdieri.
Pantani si qualificò secondo, con uno sprint a tre, riconquistando la maglia rosa persa nella nona tappa delle nostre salite. Il giorno successivo compì un’impresa strepitosa arrivando primo sulla strada da Racconigi al Santuario di Oropa; festeggiato nei giorni scorsi sulla stessa tratta di arrivo.
Un episodio di ciclismo epico finito nel dimenticatoio: la 14ª tappa Bra/Borgo San Dalmazzo di quell’anno, pur essendo stata fondamentale per l’andamento dell’intero Giro, non ebbe il risalto che meritava perché in quel giorno l’aereo che avrebbe dovuto dal ponte all’elicottero per le trasmissioni televisive abbiamo avuto qualche problema (dicevano che c’era nebbia!) e la telecronaca si è limitata ai tratti meno impegnativi del percorso.
Ecco perché non esistono immagini chiare di quella fantastica giornata. Fauniera, passo il cui toponimo all’epoca era poco conosciuto dai valligiani (per tutti era Colle del Mulo), divenne tuttavia famoso; Sono tanti i ciclisti che si recano in “pellegrinaggio” al monumento a grandezza naturale del grande campione.
Adriano De Zan, storico opinionista RAI, sostenne la nostra città e il suo prodotto allora emergente: la lumaca. È stato un momento di grande fervore nella nostra comunità, che ha visto tutti entusiasti e coinvolti in un evento rimasto nella nostra storia.
Marco Borgogno, ex sindaco di Borgo San Dalmazzo
