Sulla Desmosedici non c’è bisogno di eroismo
Marc Marquez nel GP di Spagna a Jerez dopo aver raccolto due secondi posti nelle Sprint di Portimao e Austin, è salito anche sul secondo gradino del podio nel GP della domenica, gare nelle quali era rimontato da due zeri a causa del contatto con Francesco Bagnaia in Algarve e per la caduta in Texas quando era leader della corsa.
Nella conferenza stampa post gara di Jerez, il pilota della Ducati Gresini ha spiegato che con la Desmosedici i tempi sul giro ‘vengono da soli’: “Con la Ducati su ogni pista alla fine i tempi sul giro arrivano da soli – le sue parole – e arrivano senza richiedere alcun tipo di guida eroica”.
L’otto volte campione del mondo è reduce da un lungo capitolo sulla Honda, moto con la quale è stato costretto a compiere prodezze e continui equilibrismi nelle ultime stagioni nel tentativo di tenere testa alla concorrenza, in particolare alle Ducati. Parlando con i suoi tecnici a Jerez dopo la bandiera a scacchi, ha spiegato che la ‘fondamentale’ in cui ha spostato sempre un po’ più in là il limite nell’inseguimento di Bagnaia è stata frenatura dopo aver pagato un inizio di GP difficile quando la sua GP-23 aveva il pieno di benzina. Vedremo se nel weekend di Le Mans Marquez riuscirà a puntare allo step finale per conquistare la vittoria su una pista dove si difese bene anche con la Honda un anno fa (caduto a fine gara mentre lottava per il secondo posto) posto con Jorge Martin alle spalle del vincitore Marco Bezzecchi ormai in fuga).