nuovi fan da algoritmi e creatori di contenuti – Commento – .

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Drive to Survive sta invecchiando?

L’esempio plastico di come la Formula 1 ha accolto negli ultimi anni nuovi tifosilo ha dato il cantante britannico Ed Sheeranpresenti a Miami: Ho guardato tutto Drive to Survive e penso che sia il miglior corso accelerato di F1 che puoi trovare: basta vederlo. La maggior parte delle persone che conosco e che amano la F1 lo hanno fatto”.
D’altronde non è certo un mistero che fin dalla sua uscita nel 2019 lo show Netflix abbia giocato un ruolo fondamentale nel creare una fan base piuttosto diversa rispetto al passato, con un’età media decisamente bassa.

L’attuale fan medio della Formula 1 ha infatti 32 anni e questo rischia di creare una generazione di spettatori che vivono in un costante presente, come suggerisce in un’intervista a Lo sport illustrato da una leggenda della categoria, Alain Prost: “Ho pensato molto a questo aspetto e alla nuova generazione che è molto interessata al nostro sport. Saranno tifosi, ma saranno anche amanti della tradizione della F1? Oppure si interesseranno sempre più al lato umano, a discapito della tecnologia? Il rischio è quello di prendere in considerazione solo una piccola parte di un tutto più ampio”.

Un’interessante ricerca pubblicata da Buzzradaranalizzato l’effetto in modo approfondito Guidare per sopravvivere, tracciamento l’identikit medio dei 6,8 milioni di spettatori che hanno visto la serie nel 2023: il 31% ha tra i 18 e i 29 anni, e il 46% del pubblico totale è femminile.
Come è noto, l’impatto maggiore di DTS sui nuovi fan si è avuto negli Stati Uniti (37%), seguiti da Gran Bretagna (12%) e Australia (9%). L’Italia è fuori dalla top 20 di questa classifica (meno del 2%), segno che la serie non ha sostanzialmente attirato nuovo pubblico nel nostro Paese.
Ma qualcosa sta cambiando, visto che Drive to Survive non sembra creare molto dibattito sui social: solo il 2,5% delle conversazioni online sulla F1 fa riferimento alla serie Netflix. Un fatto rende bene l’idea: Il 26% di coloro che guardano Drive to Survive afferma di avere “interesse limitato per il Circo e lo percepisce come uno spettacolo di intrattenimento con vita propria, non necessariamente legato allo sport.

I social e gli algoritmi stanno spopolando

Buzzradar infatti ha scoperto che Drive to Survive non è il mezzo principe attraverso il quale i nuovi appassionati scoprono la F1. Al primo posto (22%) ci sono i social mediaseguono le abitudini familiari (21%) e solo ai piedi del podio troviamo le serie tv (14%), che precedono di qualche punto percentuale i videogiochi (9%).
Nello specifico nella voce relativa ai social media ci si riferisce principalmente a: video consigliati dall’algoritmo sulla piattaforma YouTubeche stanno spingendo la categoria a livello promozionale con clip sui team radiofonici, highlights delle gare, documentari storici, ma anche analisi tecniche delle vetture.

Un’eredità di Drive to Survive è stata la proliferazione di creatore del contenuto, ovvero produttori di contenuti online che aprivano canali – inizialmente su YouTube – per parlare di F1, attività che solitamente era appannaggio di un ristretto numero di giornalisti. Ciò ha comportato a tipo di comunicazione diversa dal passato e più giovanile, tanto che il numero di follower di questi canali ha raggiunto e superato quello dei comunicatori tradizionali. E deve rientrare anche in questo fenomeno Tic tocun’applicazione non a caso utilizzata da un terzo degli americani under 30 come principale fonte di informazione (fonte Centro di ricerca Pew). Il pubblico che sta trainando la fruizione dei contenuti su YouTube e TikTok, neanche a dirlo, è quello americano.

Influencer e creatori di contenuti per allontanare la noia?

Liberty Media ha percepito il cambiamento e da tempo ha allentato i divieti per piloti e team di diffondere foto e video del paddock attraverso i social, aiutandoli a diventare ancora di più personaggi e produttori di contenuti sui social. La proprietà americana iniziò così a diminuire invitare influencer e creatori di contenuti al Gran Premio per aumentare la visibilità dei tuoi canali. Una mossa non casuale, visto che nel 2023 i nuovi adepti della F1 su base annua sono diminuiti del 46% rispetto all’anno precedente – in un anno in cui si faceva sentire la noia causata dallo strapotere della coppia Red Bull-Max Verstappen.
Ma c’è una chiara differenza tra influencer e creatori di contenuti: i primi sono più orientati alla ricerca di partnership personali con team e brand, mentre i secondi puntano ad un intento più “educativo” nei confronti dei propri follower – comunque dipendente dalla brevità dei contenuti prodotti , ad esempio su TikTok c’è un limite di 3 minuti.

Pubblico femminile in aumento

Un altro dato notevole che fa capire come stia cambiando la geografia degli appassionati di Formula 1 è quello relativo al sesso: se nel 2017 solo l’8% delle donne seguiva questo sport, ora la percentuale è salita al 40%. Diversi produttori di contenuti su TikTok sono donne e stanno contribuendo a portare più donne nella F1. E basta aprire i social per rendersi conto di quante giovani ragazze si stanno appassionando al Circo negli ultimi anni.
Il pubblico femminile è attratto non solo dalle vetture in pista, ma anche dagli aspetti politici, strategici e psicologici della categoria. In uno sport ancora poco inclusivo nei confronti delle donne – se pensiamo che non ci sono donne né al volante, né a capo di un team, né nei ruoli più importanti della F1, della Direzione Gara o della Federazione Internazionale – questo aumento in “fangirl” potrebbe aprire loro nuovi spazi di lavoro nel motorsport.

 
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