“Ho sfatato tre tabù” – .

“Ho sfatato tre tabù” – .
“Ho sfatato tre tabù” – .

Dal nostro corrispondente – La prima vittoria a Roma non si scorda mai. Al terzo tentativo nel tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia, Flavio Cobolli è riuscito a ottenere il suo primo successo nella capitale battendo le qualificazioni con il punteggio di 6-4, 6-3 Massimiliano Marterer.

Il 22enne aveva perso le sue due precedenti partite del tabellone principale contro Jenson Brooksby e Arthur Rinderknech rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Dopo un inizio incerto – era un crollo – Cobolli mette da parte la tensione e diventa presto il padrone assoluto del campo.

Sul 2-4, l’italiano ha rotto per due volte il servizio del rivale e ha chiuso il set con il quinto set point. Nel secondo tempo non c’è mai stata davvero una partita.

Flavio Cobolli, la prima vittoria a Roma non si scorda mai

“Grand Stand Arena e non Centrale? Penso che alla fine siano tutti campi da tennis, non importa dove giochi.

Ma penso che tutti sogniamo di giocare sul Campo Centrale del Foro Italico. La Grand Stand Arena è un campo veloce, adatto al modo in cui mi piace giocare. Oggi ho iniziato male, ma non per tensione.

Ho passato anni turbolenti con emozioni qui a Roma. Adesso però sono più maturo e più giocatore. Sono riuscito a giocare sempre”, ha detto Cobolli in conferenza stampa prima di scherzare su alcuni curiosi tabù.

“Ho sfatato tre tabù: la Grand Stand Arena, la prima vittoria a Roma e vinta con mio fratello in panchina dopo un anno. C’erano tante persone a cui voglio molto bene e mi ha fatto piacere vincere oggi”. Intervistato sulle assenze di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, Cobolli ha spiegato: “Non credo di essere sotto pressione per l’assenza di Sinner e Berrettini.

Il torneo e tutti noi siamo dispiaciuti. Ma penso a me stesso e sono felice di giocare e di stare bene. Sto cercando di lavorare sull’inizio. Non è bene cominciare sempre male. Penso che sia importante e mi sto avvicinando al riscaldamento in modo diverso.

Rapporto con mio padre? È un processo, qualcosa che va coltivato nel tempo. Sto lavorando tanto con lui e ne sono felice. Ovviamente abbiamo brutte giornate come tutti gli altri. Abbiamo caratteri simili ed è più facile scontrarsi. Per migliorare dobbiamo imparare ad ascoltarci un po’ di più, ma lo stiamo facendo”.

 
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