Bentornato Baroncini, la rinascita parte dalla Francia – .

Un ottavo posto nella tappa delle Boucles de la Mayenne. Normalmente un risultato del tutto trascurabile, uno dei tanti in una lunga stagione, ma anche qualcosa di così poco valore può avere così tanto, tutto è relativo a ciò che ha intorno. Per Filippo Baroncini è il primo barlume verso la rinascita.

Parlare del corridore emiratino sembra quasi trasporre nel ciclismo i principi di “Aspettando Godot”, ma non si può certo dire che sia colpa del ciclista di Massa Lombarda. Gli ultimi due anni (ma includiamo anche questa prima parte del 2024) sono stati costellati di infortunidi ostacoli, di una sfortuna che non ha mai smesso di coprire con il suo velo scuro la carriera di un corridore passato sull’onda dell’entusiasmo derivante dal titolo mondiale U23, condito dall’argento europeo.

Baroncini riprese a gareggiare al Giro di Romagna. In Francia la sua prima Top 10
Baroncini riprese a gareggiare al Giro di Romagna. In Francia la sua prima Top 10

«So bene che un ottavo posto in una corsa a tappe francese, di buon livello ma niente di più, dice poco, ma per me è un primo passo. Cerco di guardarlo in modo positivo, devo farlo dopo quello che ho passato, dopo l’ultimo colpo di sfortuna con la caduta e la rottura del gomito al GP Denain. Per me vale molto.”

Quanto ti è costata quella frattura?

Sono stato completamente fermo per due settimane, poi ho ripreso e dopo altre due settimane ho gareggiato di nuovo al Giro della Romagna, ma evidentemente la condizione fisica tanto ricercata si era interrotta bruscamente, tutti i pezzi erano da rimettere insieme. Con pazienza mi sono rimesso al lavoro guardando al futuro, fino alla trasferta francese e a questo primo, minuscolo segnale che per me era ancora importante.

Il GP di Denain è stato l’ultimo colpo di sfortuna, una caduta che gli ha causato la frattura di un gomito
Il GP di Denain è stato l’ultimo colpo di sfortuna, una caduta che gli ha causato la frattura di un gomito
Sei tornato in gara presto…

Meno di quanto si possa pensare, infatti questa volta ho voluto fare le cose con calma e riflessione. Una cosa che ho capito in questi due anni difficilissimi è che dovevo farlo con calma, seguire tutti i passaggi. La fretta non mi ha aiutato, ho cambiato prospettiva e ho visto che questa era la scelta giusta.

Aveva mai avuto il dubbio che il Baroncini vincente da U23 fosse rimasto lì, retrocesso al 2021?

Nessun dubbio, ma Sono consapevole che non è mai più stato visto e che le speranze che avevo quando sono diventato professionista, sulla scia di quelle sensazioni inebrianti, sono rimaste speranze. Non ho mai avuto il tempo di crescere. So però che Baroncini c’è ancora e che prima o poi uscirà. Ma perché ciò avvenga non devono esserci più problemi, né ostacoli perché ne ho superati troppi…

Baroncini sul podio del mondiale 2021: il suo biglietto da visita per entrare tra i professionisti
Baroncini sul podio del mondiale 2021: il suo biglietto da visita per entrare tra i professionisti
Hai mai rimpianti per come sono andate queste due stagioni?

Mi guardo indietro e posso dire che avrei potuto evitare un paio di cadute, sono state colpa mia, ma le ho pagate a caro prezzo. Me ne pento soprattutto perché mi sarebbe piaciuto avere più possibilità di fare esperienza. Sarebbe stato importante per la mia crescita.

Com’è andata la gara francese?

In generale è stato importante perché sentivo che stavo crescendo molto, sentivo la mia condizione migliorare giorno dopo giorno. Mi sento più fiducioso, continuando di questo passo so che presto qualche risultato “vero” arriverà.

I tifosi di Filippo sono sempre attivi e presenti, ora vuole ripagarli con un grande risultato
I tifosi di Filippo sono sempre attivi e presenti, ora vuole ripagarli con un grande risultato
Inoltre si avvicina la stagione più calda che normalmente vi è favorevole…

SÌ, il caldo è sempre stato il mio punto forte. Solitamente parto presto perché mi ci vuole molto tempo per ingranare, per entrare nella forma migliore e normalmente la seconda parte della stagione mi è sempre stata più favorevole proprio perché nei mesi caldi riesco a rendere meglio . Nelle ultime stagioni partirei già a gennaio per puntare a raggiungere la forma migliore per le classiche. Spero che già in estate possa vedere la versione migliore di me stessa.

Dove ti vedremo adesso?

Domani sarò alla Classica di Bruxelles, poi ci saranno gare a me congeniali come il GP del Canton Argovia e il Giro di Slovenia dove ci sono tappe che possono darmi soddisfazioni. Tutti con il pensiero al campionato italiano che nella mia agenda è cerchiato in rosso perché è su un percorso che funziona benissimo per me. Gareggerò sia nella cronometro che nella corsa su strada e mi aspetto molto da quelle gare.

La cronometro romagnola. Gareggerà ai campionati italiani il 20 giugno a Grosseto
La cronometro romagnola. Gareggerà ai campionati italiani il 20 giugno a Grosseto
Farai il tuo debutto in un Giro importante quest’anno, alla Vuelta. Mancano molte settimane, come lo stai affrontando psicologicamente?

In modo calmo, con curiosità piuttosto che con paura. In questi giorni, durante le gare sono in camera con Juan Sebastian Molano che torna dal Giro d’Italia e gli chiedo come si comporta, cosa significa correre per tre settimane. Ma c’è tempo per abituare la testa al grande impegno, per prepararla in ogni modo anche andando in alta quota. Farà parte della mia crescita presentare a tutti i veri Baroncini.

 
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