Le stranezze della MotoGP hanno portato ad una svolta importante. Se fino a un paio di stagioni fa la massima serie del motomondiale era a guida giapponese, all’improvviso i marchi europei si sono risvegliati dal torpore e quindi dall’essere inseguitori, Ducati in primis ma anche Aprilia, poi sono diventati campioni del campionato, seguito a ruota dall’austriaco KTM.
Nel pieno di una crisi apparentemente inspiegabile, i team del Paese del Sol Levante hanno ottenuto dalla Dorna, con il via libera di tutti i tesserati, le cosiddette concessioni su aspetti tecnici e test privati, in modo da abbreviare i tempi necessari per la ripresa. Tuttavia, poiché non si tratta di problemi risolvibili immediatamente, i frutti tardano ad arrivare e c’è chi piace Fabio Quartararo che, in sella alla Yamaha, aveva vinto un titolo nel 2021, è ormai arrivato al limite della pazienza.
Interrogato da COME sui motivi che lo hanno spinto a rinnovare il contratto con la Casa dei tre diapason nonostante questa impasse, il francese ha risposto: “ccome ho già detto, Ho fiducia nel progetto e nel modo di lavorare in ufficio. L’aspetto economico (si parla di uno stipendio annuo di circa 5 milioni e mezzo di euro ndr.) contava solo in piccola parte di quello che so è più di una promessa“.
Per El Diablo l’handicap nei confronti dei più forti è evidente. “Siamo in ritardo di dodici mesi, ma sono convinto che all’inizio del 2025 saremo in un’altra posizione. Probabilmente torneremo a parlare come in passato e a non chiederci se riusciremo a passare alla Q2. Le novità normative per il 2027 mi spaventano? La Yamaha sta facendo grandi investimenti, quindi assolutamente no. L’obiettivo a breve termine è recuperare e rimanere competitivi a lungo termine“, ha affermato con atteggiamento combattivo.
Con in mente solo la possibilità di tornare a lottare per i primi, il pilota nizzardo ha negato ogni interesse per il testa a testa, che lo sta premiando, con Honda. “Non guarderò cosa stanno facendo quelli dietro di noi, ma solo quelli sopra di noi“, ha concluso.